Formula 1 – Si può davvero tornare ai V10 o si tratta solo di un sogno irrealizzabile? 

Formula 1 – In queste ultime settimane è tornato d’attualità il dibattito su un ritorno ai motori V10, anche se potrebbe costituire una sorta di conflitto d’interessi con i nuovi regolamenti che entreranno in vigore nel 2026. L’anno prossimo la F1 subirà il più grande cambiamento regolamentare nella storia della disciplina, introducendo nuove regole sia per le vetture che per i motori. Per quanto riguarda i motori, la F1 manterrà i turbo ibridi V6 da 1,6 litri, l’architettura di base […] The post Formula 1 – Si può davvero tornare ai V10 o si tratta solo di un sogno irrealizzabile?  appeared first on F1 News - Notizie Formula 1, Auto e Motorsport.

Mar 31, 2025 - 13:04
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Formula 1 – Si può davvero tornare ai V10 o si tratta solo di un sogno irrealizzabile? 

Formula 1 – In queste ultime settimane è tornato d’attualità il dibattito su un ritorno ai motori V10, anche se potrebbe costituire una sorta di conflitto d’interessi con i nuovi regolamenti che entreranno in vigore nel 2026. L’anno prossimo la F1 subirà il più grande cambiamento regolamentare nella storia della disciplina, introducendo nuove regole sia per le vetture che per i motori. Per quanto riguarda i motori, la F1 manterrà i turbo ibridi V6 da 1,6 litri, l’architettura di base in vigore dal 2014, ma cambierà l’equilibrio tra potenza elettrica e a combustione.

F1 News Ferrari Motore V10
F1 News Ferrari Motore V10 credit CC BY-SA 3.0 Etienne (Li) – Opera propria

La quantità di potenza totale fornita dall’ibrido salirà a circa il 50% rispetto all’attuale 20%. Inoltre, la Formula 1 sta introducendo carburanti sostenibili, abbandonando i combustibili fossili a favore di carburanti sintetici creati da biomasse e processi industriali. Tutto questo fa parte dell’impegno di questo sport a diventare a zero emissioni di carbonio entro il 2030.

Ma tornando al presente, o meglio a metà febbraio, c’è stata una telefonata tra Bernie Ecclestone e Christian Horner, team principal della Red Bull. Una volta risposto, Horner ha messo il vivavoce e lo ha appoggiato sul tavolo di fronte ai capi della Formula 1 riuniti. L’ex impresario della F1, rivolgendosi al gruppo che decide le regole dello sport, ha detto che si dovrebbe tornare ai motori V10. Poi ha riattaccato. La telefonata, descritta a BBC Sport da diverse fonti presenti nella stanza in quel momento, ha avuto luogo la mattina del giorno del lancio della stagione di F1 alla O2 Arena di Londra a febbraio, dove sia Horner che la Federazione sono stati fischiati dalla folla lì presente. 

Due giorni dopo, il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem, il cui mandato triennale è stato oggetto di polemiche, ha postato un messaggio su Instagram. Ben Sulayem ha dichiarato di “attendere con ansia” le nuove regole su telai e motori che saranno introdotte nel 2026, ma che la FIA “deve anche essere all’avanguardia per quanto riguarda le future tendenze tecnologiche del motorsport. Dovremmo prendere in considerazione una serie di direzioni, tra cui il suono ruggente del V10 alimentato con carburante sostenibile”, ha dichiarato il presidente della Federazione. Questi sviluppi hanno dato il via a un dibattito sui motori all’interno della Formula 1. 

In un inevitabile parallelo con le azioni di Ben Sulayem, Ecclestone è stato il primo a parlarne, prima ancora che i motori del 2014 venissero utilizzati per la prima volta. Un certo romanticismo nei confronti del suono del V10 è rimasto, così come l’idea che quei motori, con il loro stridore che poteva essere udito a una certa distanza dalla pista , siano più popolari tra i tifosi rispetto agli attuali ibridi. Anche all’interno della Formula 1 stessa, non c’è dubbio che alcuni siano d’accordo. Lewis Hamilton ha dichiarato durante il Gran Premio di Cina dello scorso fine settimana: “Non è un segreto che il V6 non abbia mai avuto un suono fantastico. Ricordo la prima volta che sono venuto a una gara di F1, nel 1996 a Spa, quando sono arrivato e Michael (Schumacher) ha attraversato la prima curva e la mia gabbia toracica ha vibrato. Ero così preso. È stata la cosa più incredibile che ho sentito e percepito. Nel corso degli anni abbiamo perso questa sensazione. Se siamo in grado di tornare a quei motori dal suono straordinario e di vedere ancora gli obiettivi sostenibili, perché no?”.

Le regole del 2026 erano state stabilite sotto il precedente presidente della FIA Jean Todt, ma c’è stata un’inevitabile disputa che è stata superata solo dopo l’assunzione dell’incarico da parte di Ben Sulayem. Due anni fa, l’attuale presidente aveva dichiarato che i nuovi motori erano “all’avanguardia dell’innovazione tecnologica, rendendo il futuro della F1 più sostenibile e mantenendo al contempo la spettacolarità delle gare”. Perché ora c’è questa inversione di rotta? Ben Sulayem ha chiesto al suo direttore della monoposto di F1, Nikolas Tombazis, di esaminare la questione. Tombazis ha affermato che l’avvento dei carburanti sostenibili potrebbe consentire alla F1 di rendere i motori più semplici ed economici. “È per questo che il presidente ha parlato di motori V10 nel ’28 o nel ’29 e così via”, ha detto Tombazis. “E questo è un aspetto che stiamo valutando con i produttori”

Le figure di spicco della F1 e delle case automobilistiche coinvolte in questo sport vedono molti problemi nella posizione della FIA. A livello macro, la crisi climatica è molto reale e l’industria automobilistica mondiale si sta dirigendo verso l’elettrificazione, anche se l’elezione di Donald Trump a capo di un governo di negazionisti climatici ha fatto riflettere gli Stati Uniti. I costruttori partecipano alla F1 fondamentalmente per ragioni di marketing e lo sport è stato reso più attraente dall’introduzione di un tetto massimo di spesa per auto e motori. Audi, Ford e General Motors entreranno in F1 nel 2026, e Honda, invece di ritirarsi, rimarrà nella categoria proprio per le nuove regole sui motori. Audi ha già rilasciato una dichiarazione in risposta agli ultimi sviluppi, affermando che le nuove regole “sono state un fattore chiave nella decisione di Audi di entrare in Formula 1”. Mercedes, dal canto suo, ha dichiarato di essere aperta alle discussioni, ma per rimanere interessata avrebbe bisogno di un elemento ibrido nella formula dei nuovi motori. 

Inoltre, altri fattori non propenderebbero dalla parte dei V10. Innanzitutto, nessun grande costruttore di auto stradali li usa più: ad esempio, se pensiamo a modelli quali un Audi RS6 o una Mercedes AMG C63, oppure le hypercar McLaren e Ferrari, utilizzano i turbocompressori, per cui non avrebbe senso abbandonarli. In secondo luogo, se sulla carta il V10 è più economico di un ibrido, i produttori hanno già speso circa 400 milioni di dollari per i nuovi motori. Non hanno intenzione di buttarli via, e un nuovo V10 richiederebbe uno sviluppo di altre centinaia di milioni.

Inoltre, per quanto riguarda il peso, è vero che i motori ibridi rendono le vetture più pesanti, ma la maggior parte dell’aumento di peso, dai 550 kg circa del 2005 ai circa 800 kg attuali, è dovuta ai progressi in materia di sicurezza, come il dispositivo di protezione della testa halo. 

Infine, in materia di sostenibilità, i nuovi carburanti che verranno introdotti il prossimo anno non sono a zero emissioni di carbonio. Secondo gli standard scientifici, i carburanti sostenibili riducono le emissioni di carbonio di poco più dell’80%. Ma raddoppiare la quantità di carburante utilizzato abbandonando i motori ibridi significherebbe raddoppiare le emissioni di carbonio prodotte dal carburante. 

A molti non sarà sfuggito che le dichiarazioni di Ben Sulayem siano arrivate appena dopo l’evento di Londra, quando il pubblico ha fischiato sonoramente il logo della FIA apparso sul maxischermo. Per questo, in molti ritengono Ben Sulayem possa aver sollevato l’idea dei V10 perché pensa che possa essere gradita a certi gruppi demografici che lo sostengono, anche in vista delle elezioni in Federazione che ci saranno quest’anno. Finora nessun candidato si è proposto per contrastarlo, ma si mormora che ci sia un avversario credibile dietro le quinte. 

Dal punto di vista sportivo invece, già iniziano a circolare le prime voci sui motori 2026, in particolare per quanto riguarda i valori in campo: si comincia già a dire che un team vincerà nel 2026 solo se avrà un motore Mercedes. Naturalmente non ci sono prove di ciò, ma le voci stanno emergendo esattamente come quelle simili del 2013, e si sono rivelate corrette quando i motori ibridi hanno fatto il loro debutto l’anno successivo. La proposta del V10 è vista dai team rivali come un programma di Horner-Ben Sulayem, anche se si dice che abbia un certo sostegno da parte della Ferrari. 

Anche lo stesso Horner, pur affermando che “l’idea di un V10 sarebbe molto eccitante per questo sport”, riconosce che l’abbandono delle regole sarebbe “un allontanamento importante da ciò su cui si sta lavorando duramente per il 2026”. Un’inversione di rotta avrebbe poi bisogno del sostegno dei team e dei costruttori, e non c’è alcuna possibilità che un numero sufficiente voti a favore. Un importante capo scuderia ha dichiarato a BBC Sport, a condizione di restare anonimo, che non ci sono state discussioni su quest’idea da parte degli addetti ai lavori. Ci vuole tempo per concordare le regole sui motori. Probabilmente ci vorrebbero due anni prima di raggiungere un accordo completo. Poi i produttori avrebbero bisogno dello stesso tempo per sviluppare e costruire i motori, il che arriverebbe alla fine del 2029. 

La FIA afferma: “È necessaria una consultazione tra tutte le parti interessate per concordare una via da seguire, prima di esplorare a fondo i diversi scenari. Qualunque sia la direzione scelta, dobbiamo sostenere i team e i costruttori nel garantire il controllo dei costi delle spese di ricerca e sviluppo e tenere conto delle considerazioni ambientali e di sostenibilità”. E le probabilità che il risultato finale sia un V10 ad aspirazione naturale, nel contesto di quanto detto sopra, non sono alte.

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