Foreste hi-tech: droni e robot penetrano nel cuore della natura per monitorarla e proteggerla

Le foreste sono tra i più grandi alleati nella lotta contro il cambiamento climatico, assorbendo circa il 30% delle emissioni globali di CO2 ogni anno. Tuttavia, il loro monitoraggio su larga scala rimane una sfida complessa, a causa di difficoltà logistiche e dell’estensione dei territori boschivi. Per questo un team della Libera Università di Bolzano...

Mar 20, 2025 - 17:19
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Foreste hi-tech: droni e robot penetrano nel cuore della natura per monitorarla e proteggerla

Le foreste sono tra i più grandi alleati nella lotta contro il cambiamento climatico, assorbendo circa il 30% delle emissioni globali di CO2 ogni anno. Tuttavia, il loro monitoraggio su larga scala rimane una sfida complessa, a causa di difficoltà logistiche e dell’estensione dei territori boschivi. Per questo un team della Libera Università di Bolzano (unibz) ha deciso di sfruttare le tecnologie più avanzate per osservare la natura da una prospettiva mai vista prima. Attraverso droni, robot zoomorfi e intelligenza artificiale, gli studiosi stanno sperimentando nuovi metodi per raccogliere dati dettagliati e ottimizzare la gestione delle risorse forestali.

“Abbiamo bisogno di un approccio innovativo e multidisciplinare per affrontare le sfide ambientali di oggi”, ha spiegato il professore Enrico Tomelleri di unibz. L’idea è chiara: utilizzare la tecnologia per comprendere meglio le foreste e favorire una gestione sostenibile.

Tre progetti in uno

Dietro questa rivoluzione ci sono tre iniziative chiave: Digiforest, INEST e Forma. Ognuna di esse contribuisce a portare la tecnologia nel cuore della natura.

  • Digiforest: un progetto finanziato nell’ambito delle Horizon Innovation Actions con un budget di diversi milioni di euro. L’obiettivo è sviluppare robot autonomi capaci di raccogliere dati tridimensionali sugli alberi. Con il supporto della tecnologia LiDAR, gli scienziati possono creare modelli digitali delle foreste per aiutare operatori e decisori politici a pianificare interventi mirati e ottimizzare l’uso delle risorse forestali. Nei prossimi mesi, sono previsti test sul campo per verificare l’efficacia delle soluzioni sviluppate.
  • INEST: iniziativa collegata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede la creazione di aree sperimentali per testare nuove tecnologie e algoritmi di monitoraggio forestale. Questo progetto si inserisce in un contesto più ampio di ricerca applicata e trasferimento tecnologico, mirando a rafforzare le collaborazioni tra università, aziende e istituzioni.
  • Forma: la novità del 2025, che punta all’uso di droni e robot zoomorfi per aggiornare con precisione gli inventari forestali. Grazie a queste tecnologie, sarà possibile ottenere informazioni in tempo reale sullo stato di salute delle foreste, identificando aree a rischio di incendi, infestazioni o degrado ambientale.

Come la tecnologia sta cambiando la gestione delle foreste

Tutti questi progetti hanno un elemento in comune: l’uso della tecnologia LiDAR, che sfrutta impulsi laser per creare mappe tridimensionali ultra dettagliate. Questo sistema consente di ricostruire digitalmente l’ambiente forestale con una precisione inedita, misurando con accuratezza l’altezza degli alberi, la densità della vegetazione e la conformazione del suolo.

I dati raccolti vengono elaborati da algoritmi di intelligenza artificiale, capaci di generare modelli predittivi sullo sviluppo delle foreste e sulla loro capacità di assorbire CO2.

Verso un’ecologia digitale

Nei prossimi mesi, i test sul campo daranno la misura dell’efficacia di queste tecnologie. Ciò che è certo è che il monitoraggio digitale delle foreste rappresenta una svolta per la sostenibilità ambientale. Con il supporto di università come il Politecnico di Monaco, l’Università di Oxford e l’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo, il progetto ha un respiro internazionale e potrebbe diventare un modello per altri Paesi.

Grazie a un mix di robot, droni e algoritmi avanzati, unibz sta tracciando la strada per un futuro in cui la tecnologia non è una minaccia per la natura, ma un suo più grande alleato. Se le previsioni si realizzeranno, nel prossimo decennio potremmo vedere foreste sempre più monitorate, protette e valorizzate grazie all’intelligenza artificiale e all’automazione.

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