Ferrari F1 e la corsa contro il tempo: può davvero colmare il gap con McLaren nel Mondiale 2025?
Il Mondiale di Formula 1 2025 entra gradualmente nel vivo con il suo quinto appuntamento a Jeddah, e una cosa è chiara: la Ferrari F1 è in ritardo. Senza troppi giri di parole né inutili giri di retorica, la stagione della Scuderia di Maranello è partita nel peggiore dei modi. Nessun podio finora, e il miglior risultato è arrivato solo nell’ultima gara, con un quarto e quinto posto dei due alfieri in rosso. Il paragone con la McLaren 2024: una […] The post Ferrari F1 e la corsa contro il tempo: può davvero colmare il gap con McLaren nel Mondiale 2025? appeared first on F1 News - Notizie Formula 1, Auto e Motorsport.

Il Mondiale di Formula 1 2025 entra gradualmente nel vivo con il suo quinto appuntamento a Jeddah, e una cosa è chiara: la Ferrari F1 è in ritardo. Senza troppi giri di parole né inutili giri di retorica, la stagione della Scuderia di Maranello è partita nel peggiore dei modi. Nessun podio finora, e il miglior risultato è arrivato solo nell’ultima gara, con un quarto e quinto posto dei due alfieri in rosso.
Il paragone con la McLaren 2024: una lezione da studiare
Ma oggi, più che analizzare l’ennesima partenza sottotono, vogliamo porci una domanda precisa: i macro-aggiornamenti portati in Bahrain possono davvero permettere alla Ferrari di chiudere il gap tecnico con l’attuale riferimento della griglia, ovvero la McLaren?
Per rispondere, facciamo un passo indietro al 2024. La McLaren guidata da Andrea Stella, oggi unanimemente considerata la vettura più competitiva in pista, non aveva certo iniziato quella stagione al meglio. Era una buona terza/quarta forza, dietro a Red Bull e Ferrari. Ma tutto cambiò a partire dal Gran Premio di Miami.
Lì, i tecnici di Woking introdussero un corposo pacchetto di aggiornamenti sulla vettura di Lando Norris: nuova ala anteriore, pance riviste, nuovi ingressi per i canali Venturi e un fondo completamente ridisegnato. Risultato? Vittoria di Norris, sì con l’aiuto della safety car, ma anche con un passo gara superiore alla dominante RB20, soprattutto su mescola hard.
Da quel momento in poi, la McLaren entrò in un’altra dimensione: podi costanti, prestazioni solide e, dopo la pausa estiva, persino un vantaggio tecnico sulle avversarie. Il nome da battere non era più Red Bull: era MCL38.
Ferrari: tempo e potenziale basteranno?
Ed è qui che il parallelo diventa interessante. La Ferrari del 2025, con la sua SF-25, si trova ora in una posizione molto simile a quella vissuta da McLaren lo scorso anno. Ha portato un pacchetto di aggiornamenti significativo in Bahrain e ha iniziato a intravedere segnali incoraggianti. Ma sarà sufficiente?
La verità è che il tempo sarà l’unico vero giudice. Questi nuovi pacchetti non producono sempre effetti immediati: serve comprensione, ottimizzazione, e la capacità di adattare rapidamente l’assetto e la strategia per sfruttarli al meglio. Se i tecnici di Maranello avranno trovato la “chiave” giusta, allora la curva di crescita potrebbe impennarsi nelle prossime gare.
La storia recente, però, ci insegna anche che non c’è tempo da perdere. Se Ferrari vuole puntare a qualcosa di più dei soliti podi sporadici, deve accelerare lo sviluppo e, soprattutto, smettere di buttare via punti che potrebbero pesare come macigni a fine stagione.
La McLaren è la prova che recuperare è possibile. Le monoposto a effetto suolo sono estremamente sensibili, e quando si trova la finestra di funzionamento giusta, le prestazioni possono migliorare in modo esponenziale. Ma per riuscirci, servono lucidità, visione tecnica, e una macchina organizzativa che lavora come un orologio.
Ora tocca a Ferrari dimostrare di saper vincere anche questa corsa contro il tempo. La stagione è lunga, ma il margine d’errore, ormai, è ridotto al minimo.
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