Federico Perissi ucciso a Barberino, le lacrime dei colleghi: "Un amico sincero di tutti”
Federico era alle dipendenze della Coop Service, nelle pattuglie notturne: "Ha lavorato con passione, difendendo i nostri diritti: siamo attoniti".

Firenze, 16 aprile 2025 – "Persona perbene, seria, tranquilla, puntuale. Un professionista vero". Così Gianni Ciabatti, responsabile operativo di Coop Service, ricorda Federico Perissi, la guardia giurata di 45 anni trovata morta nei pressi del lago di Bilancino. Il suo corpo è stato scoperto dopo la confessione dell’uomo. Federico lavorava con Coop Service da giugno 2024. Operava in pattuglia nelle notti fiorentine. "Lo abbiamo saputo – dice Ciabatti – e siamo rimasti sconvolti. Organizzeremo un momento per rendergli omaggio. Era uno di noi".
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Ma Federico non era solo un lavoratore modello. Era anche il delegato regionale per la Toscana del Sindacato Autonomo Vigilanza, riferimento per oltre 400 colleghi in tutta Italia. Un uomo che aveva scelto di dare voce e strumenti a una categoria spesso invisibile. "Non era il sindacalista classico, – racconta Alberto Giovanni Cordioli, segretario nazionale del SAV – voleva far sentire ogni guardia giurata seguita e tutelata. Non attaccava mai briga, era fiorentino nell’anima. Ci sentivamo tre volte al giorno e quando chiacchieravamo, per me che sono di Roma, avevo l’impressione di essere insieme ad Adolfo Celi dentro al film “Amici miei”. Un amico sincero, oltre che un collega capace. La nostra grande famiglia sindacale si stringe con affetto al dolore dei suoi cari".
Lo choc tra i colleghi è fortissimo. Federico aveva detto che sarebbe partito per un weekend. Nessuno poteva immaginare un epilogo simile. "Siamo tutti sconvolti – aggiunge Cordioli – aspettiamo l’esito delle indagini, ma intanto ci stringiamo in un religioso silenzio nel rispetto della famiglia, degli inquirenti e della sua memoria. Saremo presenti, compatti, alle esequie. Perché Federico merita rispetto, e merita di essere ricordato come un uomo giusto".
A tracciare un ritratto ancora più personale è Tairon Angeloni, collega e amico. Le sue parole, diffuse tramite social, arrivano piene di commozione: "La notizia del ritrovamento del corpo ci ha lasciati attoniti. È un dolore profondo, difficile da esprimere a parole. Federico era prima di tutto una persona meravigliosa: generosa, sempre pronta ad ascoltare. Un uomo che ha lavorato con passione, in difesa dei diritti di tutti noi. Oggi piangiamo non solo un collega, ma un fratello. Continueremo anche nel suo nome a portare avanti quei valori in cui credeva con forza".
In una professione spesso dimenticata, fatta di solitudine e turni notturni nelle zone più isolate della città, Federico si era fatto stimare per il suo modo gentile e per il suo impegno silenzioso. Non cercava visibilità, ma efficacia. Diffondeva circolari, consigli, strumenti utili. "Voleva che nessuno si sentisse abbandonato – dice ancora Cordioli – era questo il suo stile. Era un collante, un riferimento. Un uomo che sapeva ascoltare e agire. Un sindacalista vero".
La sua morte violenta, tanto assurda quanto improvvisa, ha lasciato un vuoto enorme. Federico Perissi, con il suo sorriso e il suo impegno, rimarrà nei ricordi di chi ha condiviso con lui notti di pattuglia, riunioni sindacali, momenti di confronto e amicizia. E quel vuoto, oggi, si sente tutto.