F1, Vasseur vede potenziale nella Ferrari. La pista, per ora, dice altro
La Ferrari si lecca la ferite al termine delle qualifiche del Gran Premio dell’Arabia Saudita, quinto appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2025. Nello splendido scenario del circuito cittadino di Jeddah il team del Cavallino Rampante si domanda quale sia il suo reale valore in un weekend tutto da leggere. Le certezze sono poche. I dubbi, […]

La Ferrari si lecca la ferite al termine delle qualifiche del Gran Premio dell’Arabia Saudita, quinto appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2025. Nello splendido scenario del circuito cittadino di Jeddah il team del Cavallino Rampante si domanda quale sia il suo reale valore in un weekend tutto da leggere. Le certezze sono poche. I dubbi, come spesso capita, molto di più.
La pole position sulla pista saudita l’ha conquistata Max Verstappen in 1:27.294 con 10 millesimi di vantaggio su Oscar Piastri. Seconda fila per George Russell a 113 millesimi, con Charles Leclerc che centra la quarta posizione a 376 millesimi. Settimo, invece, Lewis Hamilton a 907. In poche parole, ancora un sabato di rincorsa per le Rosse con il monegasco che prova a estrarre il massimo dalla sua monoposto, mentre il “Re nero” continua a non digerire troppo la rossa.
La SF-25 continua a soffrire e non riesce a estrarre il suo massimo potenziale. La ricerca del giusto bilanciamento è sempre complicata in quel di Maranello ma, rispetto al Bahrain ed al Giappone, la situazione a livello di altezza da terra sembra essere leggermente migliorata, ma a Jeddah è il grip a latitare. Nel primo settore e, specialmente, nella chicane 1-2 le Ferrari perdono 3 decimi in pochi metri.
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La McLaren (al netto del clamoroso incidente di Lando Norris che lo costringerà alla decima posizione domani nello schieramento di partenza) è sempre il punto di riferimento del gruppo, assieme a Max Verstappen che ha saputo portare la sua RB21 di nuovo davanti a tutti, nonostante non sia certo la miglior vettura del lotto.
La Ferrari, quindi, prosegue sul suo canonico tran tran. Gli aggiornamenti portati a Sakhir hanno dato qualche risposta positiva ma non un salto di qualità evidente. La sensazione è che gli ingegneri di Maranello vogliano conoscere a pieno la SF-25 nei suoi pregi e difetti per poi portare un pacchetto più corposo nelle prossime gare.
Frederic Vasseur predica calma e fiducia, ma il tempo stringe e la scuderia del Cavallino Rampante si trova già quasi spalle al muro. Se non saranno azzeccati i prossimi aggiornamenti, infatti, il rischio di doversi già concentrare sul 2026 (con la già ben nota rivoluzione tecnica) sarà dietro l’angolo. Non il massimo per un team che non vince un titolo da 18 anni…