F1 | Red Bull: Lawson retrocesso, troppa fretta?
Christian Horner, team-principal di Red Bull, ha spiegato che la scelta di promuovere Yuki Tsunoda è stata dettata dalla necessità di difendere i titoli. Secondo Horner, “La Red Bull ha bisogno di esperienza per lo sviluppo della vettura, e Tsunoda è il pilota giusto in questo momento.” La decisione, puramente sportiva, ha sollevato dubbi. Molti […] L'articolo F1 | Red Bull: Lawson retrocesso, troppa fretta? proviene da F1Sport.it.

Christian Horner, team-principal di Red Bull, ha spiegato che la scelta di promuovere Yuki Tsunoda è stata dettata dalla necessità di difendere i titoli.
Secondo Horner, “La Red Bull ha bisogno di esperienza per lo sviluppo della vettura, e Tsunoda è il pilota giusto in questo momento.”
La decisione, puramente sportiva, ha sollevato dubbi. Molti ritengono che Lawson sia stato retrocesso troppo presto.
Dopo soli due Gran Premi, il pilota neozelandese ha dovuto affrontare la sfida di affiancare Max Verstappen in un team di punta, con poco tempo per adattarsi.
Credits: Oracle Red Bull Racing via X
Red Bull aveva l’obiettivo di rimanere competitiva nel campionato. Tuttavia, era evidente che Lawson, con meno esperienza, fosse meno preparato rispetto a un pilota come Tsunoda.
La pressione su Lawson è stata immensa fin dal primo giorno. Dare a un giovane pilota solo due gare per dimostrare il suo valore sembra una scelta troppo affrettata.
Probabilmente la scelta è dettata dal fatto che il team, negli ultimi anni, abbia potuto contare solo su Verstappen. L’olandese ha trainato il team verso il successo, lasciando alla McLaren il titolo costruttori 2024 (meritatissimo). La Red Bull, probabilmente, vuole evitare che quest’anno, viste le difficoltà evidenti, Max sia il solo a portare il team a punti.
Viste le difficoltà, risulta fondamentale l’apporto di punti del secondo pilota, Tsunoda.
Lawson ora avrà l’opportunità di risollevarsi, con il team Visa Cash App Racing Bulls, dove ha già dimostrato le sue capacità. Il suo ritorno potrebbe essere la chiave per rilanciarsi, come accaduto a Pierre Gasly e Alexander Albon, che hanno costruito carriere solide lontano da Red Bull.
Tuttavia, la retrocessione di Lawson è paradossale. La sua carriera, che sembrava sul punto di decollare, è stata stravolta da una decisione che è arrivata troppo rapidamente. Il tempo e il supporto avrebbero potuto fare la differenza.
A Yuki Tsunoda, invece, spetta un compito tutt’altro che facile. Arrivare in Red Bull e affiancare Max Verstappen. Una sfida enorme, come dimostrano i suoi predecessori: solo Daniel Ricciardo è riuscito, in parte, a tenere testa al campione olandese.
La speranza per Tsunoda è quella di riuscire a gestire la pressione e contribuire allo sviluppo della vettura, ma il rischio è che anche per lui possa rivelarsi una missione impossibile.
A quel punto, forse il team dovrebbe iniziare a porsi più di qualche domanda.
In bocca al lupo, Yuki.
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