F1 | Red Bull, la seconda macchina è dispersa: Helmut Marko di poche parole su Yuki Tsunoda

Continuano le difficoltà della seconda monoposto Red Bull in F1: in Giappone Tsunoda è disperso, Helmut Marko di poche parole dopo lo scambio

La prima di Yuki Tsunoda in Red Bull non esalta: nel GP del Giappone di F1 è soltanto dodicesimo, ma Helmut Marko difende la sua scelta. Il giovane – ma ormai esperto – pilota di Milton Keynes, promosso dalla Racing Bulls in uno spietato scambio con Liam Lawson, pare aver soddisfatto i suoi principali osservatori. Le gare del Bahrain e dell’Arabia Saudita saranno ora fondamentali.

Doveva ridare vita alla seconda monoposto Red Bull, ma finisce fuori dai punti: il Gran Premio di casa di Yuki Tsunoda, ad un’analisi superficiale, parrebbe assai deludente. Protagonista dello scambio-shock che ha riportato Liam Lawson in Racing Bulls dopo appena due gare, le aspettative sul giapponese sono altissime. Dopo i tanti fallimenti dei suoi colleghi, spetta a lui tenere il ritmo di Max Verstappen.

Un compito non facile, soprattutto con una RB21 ben lontana dall’essere perfetta. Si tratta di una vettura difficile da guidare, poco stabile e che eccelle soltanto tra le sapienti mani dell’olandese. Il nativo di Sagamihara dovrà far domare la sua nuova macchina, laddove Lawson sembrava ormai perso. Se non altro, sembra in grado di avvicinarsi al limite del mezzo meccanico.

Le poche (ma concise) parole di Helmut Marko

La scuderia austriaca, anche a Suzuka, può contare soltanto sui punti del suo campionissimo olandese. Max Verstappen tiene a bada le due McLaren e conquista una vittoria tanto inaspettata quanto importante nella lotta per il mondiale. L’altra Red Bull, invece, finisce ancora una volta fuori dai punti.

Helmut Marko, interrogato da Motorsport.com sulla prestazione del suo nuovo pilota, è di pochissime parole: “È stata buona. Ha solo avuto sfortuna per quell’errore nel Q2, ma è stata una buona prestazione“. In effetti, le scusanti ci sono tutte: Yuki Tsunoda ha cercato il limite al sabato, trovandolo più facilmente di quanto avesse fatto Liam Lawson. I sorpassi in gara, poi, sono stati difficili per tutti.

Ora bisogna dare tempo al giapponese, quello che non è stato concesso al suo predecessore. La stabilità premia, in una crescita che, per un pilota di Formula 1, deve essere costante e appoggiata dalla propria scuderia. Ricordando che il 24enne, pur essendo alla sua quinta stagione nel Circus, non ha potuto testare la RB21 nel corso dei test invernali, a cui ha preso parte con il team “minore” di Faenza.

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Foto Copertina: Red Bull Content Pool

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