F1 | Ferrari, Vasseur sicuro: “La SF-25 funziona, i numeri lo confermano”

La Ferrari SF-25 funziona, lo assicura Frederic Vasseur, team principal della Scuderia di Maranello. Le prime due gare della stagione

Mar 29, 2025 - 09:39
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F1 | Ferrari, Vasseur sicuro: “La SF-25 funziona, i numeri lo confermano”

La Ferrari SF-25 funziona, lo assicura Frederic Vasseur, team principal della Scuderia di Maranello. Le prime due gare della stagione ci hanno consegnato una monoposto piena di problemi, e sia a Melbourne che a Shanghai non è riuscita ad esprimersi in configurazione da corsa. Problemi strutturali? Ce lo stiamo chiedendo da un po’, e il fatto di dover alzare la vettura forse più del dovuto ci dice come qualcosa non sia andato per il verso giusto. I correttivi verranno applicati presto, e già dal prossimo appuntamento di Suzuka dovremmo vedere delle novità.

Non tutto però sembra essere perduto, perché proprio il numero uno del muretto della Ferrari ha voluto ribadire come, secondo lui, la macchina sia buona. Vasseur non è uno che usa giri di parole, e se deve dare giudizi negativi anche sulle sue monoposto non si nasconde certo dietro a un dito, e il 2023 ne è stato un esempio lampante. In un estratto dell’ormai famosa intervista rilasciata a L’Equipe, Fred vuole rassicurare il popolo rosso citando anche la vittoria schiacciante di Hamilton nella mini gara del sabato in Cina.

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L’esultanza di Hamilton dopo la vittoria della Sprint Race in Cina – XPB

“Non ho bisogno di essere rassicurato dalla pole position nelle qualifiche Sprint o dalla vittoria nella Sprint Race – ha detto il francese. Vedo chiaramente che la vettura funziona e i numeri lo confermano. Per vincere, bisogna avvicinarsi il più possibile al proprio potenziale e al limite, che si tratti di non lasciare nulla in sospeso in termini di peso della vettura o di guadagnare un metro in frenata. Nelle ultime quattro gare del 2024 ci sono stati quattro vincitori diversi, tutti capaci di rifilare mezzo giro agli avversari senza portare sviluppi significativi”.

“Eravamo vicinissimi, ma basta pochissimo per fare una grande differenza, e in questo contesto entrano in gioco anche le caratteristiche delle piste e le condizioni di temperatura. Ormai non è una questione di potenziale, ma di riuscire a estrarlo al meglio. Il vantaggio di sette secondi dopo appena un terzo di gara è stata forse la dimostrazione di dominio più netta tra tutte le gare disputate finora”.