F1, avvio deprimente per la Ferrari: macchina lenta e strategia completamente errata

Avvio deprimente per la Ferrari. Si fa fatica a trovare un aggettivo diverso per descrivere quanto accaduto dal sabato mattina del week end del GP d’Australia, primo appuntamento del Mondiale 2025 di F1. Dopo un venerdì promettente in cui soprattutto Charles Leclerc sembrava fare quello che voleva con la macchina, la Rossa si è completamente […]

Mar 16, 2025 - 11:03
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F1, avvio deprimente per la Ferrari: macchina lenta e strategia completamente errata

Avvio deprimente per la Ferrari. Si fa fatica a trovare un aggettivo diverso per descrivere quanto accaduto dal sabato mattina del week end del GP d’Australia, primo appuntamento del Mondiale 2025 di F1. Dopo un venerdì promettente in cui soprattutto Charles Leclerc sembrava fare quello che voleva con la macchina, la Rossa si è completamente persa nel lavoro di messa a punto e si è assistito a delle qualifiche in cui, mentre gli altri salivano di colpi, i ferraristi facevano fatica a tenere in strada la monoposto.

Sottosterzo e sovrasterzo si sono dati il cambio e la prestazione non c’è stata. Si pensava, sulla base anche delle dichiarazioni di Leclerc, che il time-attack non rappresentasse un quadro veritiero perchè i tecnici avevano voluto magari sacrificare il tempo sul giro secco in funzione di una pista che domenica sarebbe stata in condizioni diverse.

La previsione si è rivelata esatta, ma la Ferrari non si è ridestata dal proprio torpore, anzi è proprio affondata sotto la pioggia australiana. Passo gara di 1″/2″ più lento della McLaren e senza alcuna possibilità per infastidire la Mercedes di George Russell. Un sussulto lo si è avuto solo con lo splendido start di Charles.

Il tutto poi è stato rovinato da una strategia letargica, con un rientro ai box tardivo al cospetto dell’ennesima Safety Car, che ha fatto precipitare in fondo al serpentone le macchine di Maranello. Prossima settimana si andrà in Cina e servirà subito reagire perché dovesse esserci un’altra debacle allora potrebbe ripetersi un vecchio adagio: “Si pensa a vincere l’anno prossimo“.