Eurovision Song Contest 2025, Gabry Ponte va in finale: la prima serata parla italiano
Spettacolo e applausi nella prima semifinale: Lucio Corsi, Gabry Ponte, oltre a molti pezzi con parole in italiano e diversi cantanti con origini e storie legate al Bel Paese

Basilea, 13 maggio 2025 – Le vie assediate da una variopinta moltitudine da far concorrenza al Basler Fasnacht, il celebre carnevale di Basilea, caratterizzano questa edizione dell’Eurovision Song Contest partita ieri per quei 180 milioni di telespettatori che continuano a confermare il kolossal televisivo europeo più seguito al mondo. Solo che il Basler Fasnacht dura 72 ore mentre l’ESC una settimana intera. Quello stare adagiata sull’ansa del Reno come porta d’accesso della Svizzera in Europa trova visibilità mondiale in questi giorni con una presenza italiana che dal portacolori Lucio Corsi a quello di San Marino Gabry Ponte si allarga al duo albanese Shkrdra Elektronike, per l’anagrafe Kolë Laca e Beatriçe Gjergji nati a Varna ma cresciuti ad Auronzo di Cadore (lei dall’età di 6 anni), alla maltese Miriana Conte, padre di Napoli, per arrivare all’australiano Go-Jo, pseudonimo di Marty Zambotto, padre di origine italiana. Sabato ritroveremo in gara Kyle Alessandro per la Norvegia con “Lighter”, Shkodra Elektronike per l’Albania con “Zierm”, i KAJ per la Svezia con “Bara bada bastu”, i Vab per l’Islanda con “Róa”, Claude per i Paesi Bassi con “C’est la vie”, Justyna Steczkowska per la Polonia con “Gaja”, Gabry Ponte per San Marino con “Tutta l’Italia”, Tommy Cash per l’Estonia con “Espresso macchiato”, i Napa per il Portogallo con “Deslocado”, i Ziferblat per l’Ucraina con “Bird of pray”. L’Eurovision finisce qui, invece, per Mamagama dell’Azerbaigian, Red Sebastian del Belgio, Theo Evan di Cipro, Marko Bosniak della Croazia, Klemen della Slovenia.
Un “melting pop” in cui Gabriele Corsi e BigMama su RaiDue provano a mettere ordine in questi giorni per il pubblico di RaiDue, che trasmette ent
rambe le semifinali, martedì e giovedì, lasciando a RaiUno la diretta della finalissima di sabato. “Paese che vai Eurovision che trovi e io questo mio quinto Esc l’ho trovato caro, molto caro” dice Corsi. “Il costo della vita ha lasciato a casa, infatti, molti dei miei amici. Anche perché la St. Jakobshalle è più piccola di altre arene frequentate in passato dall’Eurovision e trovare i biglietti è molto difficile. Da lunedì, però, la festa è partita e in città ho visto molta gente vestita in maniera ‘eurovisiva’, colorata. Perché questa manifestazione, di fatto, è una festa in maschera, in cui nessuno ti giudica perché tutti hanno solo voglia di divertirsi. La sala è piena di bandiere diverse e in tempi di contrapposizioni trovare, almeno qui, un clima europeo sereno è confortante”.
Gli ascolti degli ultimi anni dicono che pure il pubblico italiano s’è reso conto “che Sanremo è il Festival della musica italiana, mentre l’Eurovision è un Contest di performance musicali”. “Uno spettacolo così veloce che sembra essere stato inventato Carlo Conti da godere e criticare con leggerezza, divertimento”. Sulla stessa lunghezza d’onda Gabry Ponte, in gara per il Titano, sorpreso da un’esperienza comunque al di là delle attese. “Avevo collaborato un paio di volte all’Eurovision, ma solo partecipando ti rendi conto della sua complessità, con un’organizzazione ferrea, che t’insegna un sacco di cose. Per concerto che ho in programma il 28 giugno allo stadio di San Siro sto preparando lo show senza avere un riscontro visivo preciso, all’Eurovision, invece, tutto è calcolato al millesimo perché davanti all’occhio della telecamera, regia, luci, riprese, tutto sia perfetto”. Sanremo, Basilea, Milano-San Siro, ma anche altro. “Per non farmi mancare niente, ho deciso di pubblicare pure un libro. Uscirà il 3 di giugno e racconta la mia vita prima del successo di ‘Blue’ con gli Eiffel 65”. Fra i colleghi in gara Ponte punta sulla Spagna. “Melody ha una voce pazzesca e la sua ‘Esa diva’ è molto ‘catchy’, quindi farà bene. Svezia e Finlandia pure, molto nell’ottica Eurovision. Così Malta. Pure l’Olanda fa la sua figura. Il pezzo di Lucio Corsi è bellissimo e la canzone d’autore su quel palco ci sta bene. Emoziona”.