Equità delle cure, un nuovo modello per la sanità territoriale

Il progetto e il camper della scuola Sant'Anna

Apr 15, 2025 - 15:37
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Equità delle cure, un nuovo modello per la sanità territoriale

Pisa, 15 aprile 2025 - La sanità territoriale per la prevenzione oncologica ha un nuovo volto, o meglio... muso. È quello del camper di Proximity Care, progetto realizzato dalla Scuola Superiore Sant'Anna e co-finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, in partnership con l'Azienda USL Toscana Nord Ovest, gli Enti del Terzo Settore operanti nel territorio, i Comuni e la Regione Toscana che negli scorsi due anni ha vagato per la Valle del Serchio e la Garfagnana effettuando multiscreening per i tumori a tutte le persone che vivono in luoghi particolarmente distanti da centri cittadini o presidi sanitari. Una soluzione che ha dato i suoi frutti perché a quanto spiega Vera Benedetto, prima autrice di uno studio condotto dal Centro Interdisciplinare Health Science della Scuola, "Siamo riusciti a dimostrare che è possibile cambiare il paradigma della sanità territoriale nell’ambito della prevenzione oncologica, coniugandolo con servizi al cittadino e sostenibilità ambientale".
Come avete fatto?
"In collaborazione con l’UOC Screening dell’Azienda Usl Toscana nord ovest e ISPRO, è stata sviluppata una campagna di screening itinerante con un’unità mobile per lo svolgimento di più screening in un solo appuntamento nel luogo più vicino a casa. L’unità mobile si muove nei comuni dell’area interna della Garfagnana e della Media Valle del Serchio permettendo ai cittadini di effettuare - anche in un unico appuntamento - gli esami per la prevenzione del tumore alla mammella, alla cervice uterina e al colon-retto.
In questo modo evitiamo che le persone si rechino fisicamente nei presidi ospedalieri, spesso molto distanti".
E così riuscite a diminuire l’inquinamento?
"Esatto. Il modello fa consumare il 90% dell’anidride carbonica in meno, una capacità simile a quella che assorbono 2mila alberi. E lo facciamo portando contemporaneamente avanti un’importante progetto di prevenzione".
La prossimità di uno screening oncologico quanto può aiutare?
"La prevenzione è fondamentale: abbiamo operato in zone dove la mortalità di tumore è più alta di tutta la Toscana; la possibilità di fare vicino a casa propria ben 3 esami (multi-screening) con un appuntamento unico è un grandissimo incentivo per aumentare le adesioni".

Il servizio è stato molto richiesto?
"Consideri che nella sola zona della Valle del Serchio e della Garfagnana, in due anni di progetto, abbiamo invitato circa 3500 persone".

Molte, quindi.
"Assolutamente: sono numeri che ci danno idea della fattibilità del progetto e dei suoi sviluppi futuri".

E ha già in mente quali saranno questi sviluppi?
"Vogliamo aumentare ancora di più l’equità di accesso alle cure a quei cittadini che vivono nelle zone marginali, dove l’accessibilità ai servizi di cure è complicata. Quindi ci amplieremo sempre di più in altre aree interne della Toscana".
E potreste creare anche dei piccoli ambulatori su ruote, andando a tamponare le difficoltà della sanità territoriale?
"Non saprei dirle al momento se l’idea del camper potrà essere replicabile in un progetto più ampio, ma sicuramente l’idea di una sanità che vada fisicamente incontro ai bisogni del cittadino può diventare un modello per le cure territoriali del futuro".