Eni Plenitude nel mirino dell’Antitrust: si indaga su pratiche scorrette nel rinnovo delle forniture di luce e gas
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un’istruttoria nei confronti di Eni Plenitude S.p.A., l’azienda appartenente al gruppo Eni, con l’accusa di pratiche commerciali scorrette. Il focus dell’indagine riguarda le modalità di comunicazione adottate dalla società in merito al rinnovo delle condizioni economiche delle sue offerte di fornitura di luce e gas....

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un’istruttoria nei confronti di Eni Plenitude S.p.A., l’azienda appartenente al gruppo Eni, con l’accusa di pratiche commerciali scorrette.
Il focus dell’indagine riguarda le modalità di comunicazione adottate dalla società in merito al rinnovo delle condizioni economiche delle sue offerte di fornitura di luce e gas.
Le segnalazioni dei consumatori
Nel periodo compreso tra maggio e settembre 2024, numerosi consumatori hanno segnalato all’AGCM di non aver ricevuto la preventiva comunicazione del rinnovo delle condizioni economiche del contratto da parte di Eni Plenitude. Nonostante l’invio di numerose comunicazioni, molte di queste non sarebbero andate a buon fine, ma la società avrebbe comunque proceduto al rinnovo delle condizioni, impedendo così agli utenti di esercitare il loro diritto di recesso.
Vi è quindi il sospetto di una pratica commerciale scorretta, poiché il rinnovo automatico senza una corretta informazione potrebbe aver limitato la possibilità per i consumatori di scegliere liberamente se rimanere con il fornitore o rescindere il contratto.
Ispezione e indagine con il supporto della Guardia di Finanza
Il 13 marzo, i funzionari dell’AGCM, supportati dal Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno effettuato un’ispezione presso le sedi di Eni Plenitude e della casa madre Eni S.p.A. L’inchiesta ha lo scopo di chiarire se le modalità di rinnovo e comunicazione delle condizioni economiche siano state realmente scorrette e, in caso affermativo, di determinare le eventuali sanzioni per la società.
Se l’istruttoria confermasse l’adozione di pratiche scorrette, Eni Plenitude potrebbe essere soggetta a una multa, che andrebbe a penalizzare ulteriormente l’immagine dell’azienda, già coinvolta in altre problematiche legate alla gestione dei contratti.
Il pregresso: telemarketing aggressivo e sanzione per violazione della privacy
Questa nuova indagine arriva dopo un altro episodio controverso che ha coinvolto Eni Plenitude. Nel giugno 2024, l’Autorità Garante per la Privacy aveva inflitto una multa superiore ai 6 milioni di euro alla società, a seguito di centinaia di segnalazioni da parte degli utenti.
L’indagine riguardava pratiche di telemarketing aggressivo, in cui la società aveva effettuato telefonate promozionali senza il consenso degli interessati, violando così le normative sulla protezione dei dati personali.
Leggi anche: Telemarketing aggressivo, multa da oltre 6 milioni per Eni Plenitude: “telefonate moleste e contratti illeciti”
Secondo l’Autorità, le chiamate erano state indirizzate a numeri iscritti al Registro delle opposizioni, e molti dei contratti attivati attraverso questi contatti erano illeciti. L’istruttoria aveva rivelato che un numero significativo di contratti era stato concluso tramite modalità illegittime.
Oltre alla multa, Eni Plenitude era stata obbligata a interrompere il trattamento dei dati personali degli utenti che avevano effettuato reclami, nonché a garantire che i contratti ottenuti in modo illecito non venissero registrati nel sistema aziendale.
L’istruttoria dell’AGCM nei confronti di Eni Plenitude rappresenta quindi un nuovo capitolo nel controllo delle pratiche aziendali legate al settore energetico. Se le accuse venissero confermate, la società potrebbe essere penalizzata ulteriormente, con ripercussioni sulla sua reputazione e sulla sua relazione con i consumatori.
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