Elly Schlein contro il piano Rearm Europe di von der Leyen: “Non ci stiamo”. Ma i Socialisti in Ue lo approvano: “Un punto di partenza”

"Serve un piano europeo, non riarmo nazionale", aveva protestato la segretaria del Pd. Ma il suo gruppo vede il piano della Commissione come un primo passo L'articolo Elly Schlein contro il piano Rearm Europe di von der Leyen: “Non ci stiamo”. Ma i Socialisti in Ue lo approvano: “Un punto di partenza” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 5, 2025 - 18:18
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Elly Schlein contro il piano Rearm Europe di von der Leyen: “Non ci stiamo”. Ma i Socialisti in Ue lo approvano: “Un punto di partenza”

Elly Schlein ha scelto una posizione sul piano Rearm EU presentato nei giorni scorsi da Ursula von der Leyen. Martedì ha detto chiaramente che il Pd “non ci sta”, promettendo di discutere della questione col premier spagnolo Pedro Sanchez. Nemmeno 24 ore dopo, però, il gruppo dei Socialisti al Parlamento Ue, guidati proprio dalla spagnola Iratxe García Pérez, l’hanno lasciata sola: “La sicurezza dell’Europa richiede investimenti immediati, sostanziali e congiunti – si legge in un post su X del gruppo S&D – Il piano ReArmEU è un punto di partenza, non un traguardo. Abbiamo bisogno di nuovi finanziamenti dedicati alla difesa europea, rafforzando la nostra industria e salvaguardando al contempo il nostro benessere sociale. Questa è l’unica strada per un’Europa sicura e un sostegno duraturo all’Ucraina“.

La leader del Pd puntava a portare anche gli alleati europei a criticare le strategie di riarmo proposte dalla Commissione Ue, ma il resto dei Socialisti, evidentemente, non la pensa come lei, nonostante la formazione italiana sia quella più rappresentata all’interno del gruppo. Mentre il suo partito mostrava posizioni sfumate sul programma d’investimenti da 800 miliardi di euro, Schlein è intervenuta con un giudizio netto e negativo, come a voler dettare la linea Dem. E giovedì mattina porterà la posizione sua e del suo partito alla riunione dei Socialisti a Bruxelles, ma la rapidità con la quale il gruppo ha fatto uscire il messaggio di apprezzamento per le proposte della Commissione lascia intendere che la discussione sarà tutt’altro che semplice. Per cercare di portarlo sulle sue posizioni, la segretaria del Pd ha sentito anche Sanchez in “una lunga conversazione sullo scenario internazionale e la complicata situazione mondiale”. La richiesta della Dem è chiara: “È il momento delle scelte e della chiarezza. Abbiamo bisogno di una risposta all’altezza della sfida globale – strategica, economica, politica -, al ruolo dell’Europa nel mondo. E questa risposta non è quella presentata oggi“.

Negli equilibri interni al Pd, chi punta a trovare un compromesso col piano von der Leyen è l’ala riformista che chiede di “aiutare ad andare nella direzione giusta” ed evitare che ci si arrocchi in un “no a tutti i costi”. L’importante “è non mettere in discussione la necessità dell’aumento di risorse per la Difesa europea”, un’esigenza “ineludibile”, sostiene il deputato Lorenzo Guerini. “Ora bisogna mettersi al lavoro, innanzitutto all’interno del Pse, per confermare in maniera convinta il nostro impegno per maggiori investimenti e capacità militari europee provando a dare un indirizzo più coerente agli strumenti per farlo”, ha aggiunto. Per Guerini “la proposta von der Leyen definisce giustamente l’obiettivo in termini di risorse”, ma “così come è stata prospettata necessita di essere modificata. È sbagliato l’utilizzo dei fondi di coesione e c’è poco coraggio a sostenere un vero salto in senso europeo delle spese per la Difesa”.

Per Schlein, però, “quella presentata oggi da von der Leyen non è la strada che serve all’Europa. All’Unione europea serve la difesa comune, non il riarmo nazionale. Sono due cose molto diverse. Il piano von der Leyen, a partire dal titolo, punta sul riarmo e non emerge un indirizzo politico chiaro verso la difesa comune”.

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