Zelensky vs Trump: non è mai una buona idea presentarsi davanti a un potente col cappello in mano
di Carmelo Zaccaria Probabilmente Zelensky non ha avuto una sorte benevola nel suo incontro con Trump. In realtà non è mai una buona idea presentarsi davanti ad un potente con il cappello in mano, a meno che non si tratti di Enrico IV di Franconia, costretto suo malgrado ad umiliarsi davanti a papa Gregorio VII. […] L'articolo Zelensky vs Trump: non è mai una buona idea presentarsi davanti a un potente col cappello in mano proviene da Il Fatto Quotidiano.

di Carmelo Zaccaria
Probabilmente Zelensky non ha avuto una sorte benevola nel suo incontro con Trump. In realtà non è mai una buona idea presentarsi davanti ad un potente con il cappello in mano, a meno che non si tratti di Enrico IV di Franconia, costretto suo malgrado ad umiliarsi davanti a papa Gregorio VII. Enrico dopo aver deposto il Papa ed essere stato a sua volta scomunicato da sua santità si precipitò a Canossa, piegato in due dal pentimento, dissimulando contrizione e deferenza.
Certamente un esercito accampato nelle vicinanze aiuta a dirimere le diffidenze. Ma se puoi contare solo su sostegni e obblighi morali non puoi affrettarti nella tana del leone confidando soltanto nella sua ragionevolezza e capacità di ascolto, soprattutto se il potente di turno si sente unto dal signore e supremo padrone dell’universo. Non si dovrebbe andare ad un summit cruciale a casa d’altri, davanti al suo caminetto, a mani nude. Oltretutto si conosceva il carattere del personaggio Trump costruito sull’affronto e sulla spietatezza, più che sull’azione caritatevole e sulla comprensione delle ragioni altrui. Nella sua visione del mondo non è contemplata la figura del prossimo, che viene ripudiato senza alcun imbarazzo.
Anche Fra’ Cristoforo fu messo alla porta (questa volta esci con i tuoi piedi, poi si vedrà…) da un altrettanto strafottente Don Rodrigo. Il nostro frate però, messo alle strette, dimostra un’altra tempra, soprattutto quando si tratta di reagire di petto a qualche ingiustizia o sopruso. In quel caso l’uomo perdeva il suo naturale aplomb e, scrive il Manzoni, s’animava, a un tratto, dell’impeto antico.
L’indignazione per quello che era successo alla sua cara Lucia, per colpa di Don Rodrigo, era cresciuta a tal punto da decidersi ad andare a bussare alla porta del suo palazzotto, presentandosi anche lui a mani nude, sperando nella divina provvidenza che lo aiutasse a stanare la malvagità dell’uomo, a toccare il suo cuore di pietra, portarlo a più miti consigli. Entrambi, il soldato e il frate, vanno a dare battaglia pur conoscendo la difficoltà dell’incontro, ma non prevedono una reazione così feroce e scomposta da parte dei padroni di casa. Prima di essere consegnati ad una compagnia di giro fatta di commensali di lusso, amici ossequiosi e serventi di ogni grado, vengono fatti oggetto di scherno plateale; mentre Trump rivolge un irridente e sgradevole sfottò a Zelensky: Vedi come si è vestito elegante! Don Rodrigo accoglie il suo ospite con beffarda malevolenza: Non sarà mai vero che un cappuccino vada via da questa casa, senza aver gustato del mio vino, né un creditore insolente, senza aver assaggiate le legna de’ miei boschi.
Capita l’antifona, era troppo tardi per scappare da quella trappola insidiosa e ben ingegnata, studiata sin nei minimi particolari, per annichilire e fiaccare l’animo dei due sventurati. In fondo erano lì per reclamare un atto di giustizia, mendicare un atto di clemenza, Zelensky per dare una speranza di riscatto e un margine di sicurezza ad un intero popolo, Fra’ Cristoforo per portare in salvo l’anima in pena di una innocente. Purtroppo alla supplica di entrambi viene corrisposto un rifiuto tronfio e insolente, seguito da un’aggressione vile e brutale. Ma mentre il soldato arretra e ammutolisce, il frate perde la pazienza e ribatte in modo altero e impetuoso. Alla spudorata richiesta di portare Lucia nel suo palazzo e metterla sotto la sua personale protezione l’indegnazione del frate, rattenuta a stento fin allora, traboccò.
Zelensky invece, incerto e pensoso per l’oltraggio ricevuto, rimane a corto di battute. Non gliene faccio certo un torto, ma mi piace pensare che se a favore di telecamere, mettendosi in piedi, avesse fatto esplodere la sua riprovazione, come fece Fra’ Cristoforo nei confronti di Don Rodrigo (Avete colmata la misura; e non vi temo più), avrebbe giocato la sua più bella e risolutiva carta, ricevendo il plauso e la riconoscenza dell’intero Occidente, o almeno della sua parte migliore.
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