Donald Trump, l'ultimatum ad Hamas. Ecco cosa prevede

L'amministrazione Trump ha avviato colloqui diretti con Hamas per ottenere il rilascio dei cittadini americani ancora tenuti in ostaggio a Gaza. La notizia, riportata dal corrispondente di Axios Barak Ravid. Secondo due fonti anonime citate da Ravid, i negoziati coinvolgono l'inviato statunitense Adam Boehler e si concentrano, con la dovuta cautela, sulla possibile liberazione di cinque cittadini americani rapiti durante l'attacco del 7 ottobre 2023. Tra loro, solo Edan Alexander sarebbe ancora in vita, anche se le sue condizioni restano un mistero. Oltre alla sorte degli ostaggi americani, i colloqui puntano a esplorare un accordo più ampio per il rilascio di tutti i 59 prigionieri ancora nelle mani di Hamas, vivi o morti, e per discutere un'eventuale intesa che ponga fine definitivamente alla guerra. Secondo le indiscrezioni, gli incontri si sarebbero svolti a Doha, in Qatar. A questo proposito emergono segnali di insoddisfazione da parte di Israele riguardo ai colloqui tra gli Stati Uniti e Hamas. L'ufficio del Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha rilasciato una dichiarazione concisa ma significativa: «Israele ha espresso agli Stati Uniti la sua posizione riguardo ai colloqui diretti con Hamas».Il piano dei paesi arabi bocciato dalla Casa BiancaA febbraio, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato un piano secondo cui gli Stati Uniti avrebbero preso il controllo della Striscia di Gaza, consentendo ai residenti di trasferirsi in un altro Paese durante la fase di ricostruzione, se lo avevano scelto. Nel corso dell'ultimo mese, l'amministrazione Trump ha più volte ribadito questa proposta, respingendo il piano alternativo avanzato dall'Egitto, che prevedeva la ricostruzione di Gaza senza il trasferimento della popolazione. La Casa Bianca ha sottolineato che, pur accogliendo con favore il contributo delle nazioni arabe, «ad Hamas non deve essere consentito di rimanere a Gaza in base a nessun piano».L'ambiguità e le divisioni tra i Paesi arabi sono emerse con evidenza nella dichiarazione finale del summit. Come sottolineato dal New York Times , Il testo ribadisce la necessità di concedere ai palestinesi uno Stato indipendente, una prospettiva che però l'attuale governo israeliano ha sempre escluso. Inoltre, manca un riferimento chiaro su se e come procedere al disarmo di Hamas, questione centrale nella crisi. Da un lato, Israele e l'amministrazione Trump ritengono imprescindibile lo smantellamento dell'ala militare del gruppo, ritenuta una minaccia diretta per la sicurezza israeliana; dall'altro, la smilitarizzazione rappresenta un nodo critico per Hamas, rendendo ancora più complessa se non impossibile la ricerca di una soluzione condivisa.A fine febbraio, Trump ha dichiarato che avrebbe sostenuto qualsiasi linea d'azione il primo ministro Benjamin Netanyahu avesse deciso di adottare dopo il rilascio dei cadaveri dei bambini Bibas, Ariel e Kfir, brutalmente assassinati dai loro rapitori nel novembre 2023. Commentando l'evento di propaganda di Hamas prima che il gruppo terroristico consegnasse i corpi dei due bambini, Trump ha detto al Brian Kilmeade Show di Fox Radio : « Questi erano bambini. È roba dura. È roba dura. Sembrava che stessero festeggiando mentre riportavano indietro i corpi. La scena non è nemmeno credibile, è così barbara. Si potrebbe pensare che questo non possa nemmeno accadere nell'era moderna.La scena di ieri è stata davvero terribile perché si parla di bambini. Questo è davvero un livello basso».L’incontro con gli ostaggi liberati e l'ultimatum di TrumpMercoledì scorso il presidente degli Stati Uniti ha incontrato un gruppo di ostaggi rilasciati di recente da Hamas. La delegazione che ha donato una targa al presidente Usa, comprendeva i sopravvissuti alla prigionia Eli Sharabi, Keith e Aviva Siegel, Naama Levy, Doron Steinbrecher, Iair Horn, Omer Shem Tov e Noa Argamani. Al termine dell’incontro Donald Trump ha dato l’ultimatum ad Hamas lanciando un doppio avvertimento: i capi devono andar via da Gaza e il gruppo deve rilasciare immediatamente gli ostaggi israeliani (o consegnare i corpi di chi è morto), altrimenti «sarà l’inferno». Trump non ha usato mezzi termini: «Per la leadership di Hamas – ha scritto sul social – ora è il momento di lasciare Gaza, finché avete ancora una possibilità. Inoltre, dico al popolo di Gaza: un futuro meraviglioso ti attende, ma non se tieni degli ostaggi. Se lo fai, sei morto. Prendi una decisione intelligente. Rilascia gli ostaggi ora o ci sarà l'inferno da pagare più tardi». Poi Trump ha proseguito: «Shalom Hamas significa ciao e arrivederci. Potete scegliere. Rilasciate tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e restituite immediatamente tutti i corpi di coloro che avete assassinato, o per voi è finita. Solo le persone malate e contorte conservano i corpi, e voi siete malati e contorti. Sto inviando a Israele tutto ciò di cui ha bisogno per finire il lavoro, nessun membro di Hamas sarà al sicuro se non farete come dico. Ho ap

Mar 6, 2025 - 16:34
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Donald Trump, l'ultimatum ad Hamas. Ecco cosa prevede


L'amministrazione Trump ha avviato colloqui diretti con Hamas per ottenere il rilascio dei cittadini americani ancora tenuti in ostaggio a Gaza. La notizia, riportata dal corrispondente di Axios Barak Ravid. Secondo due fonti anonime citate da Ravid, i negoziati coinvolgono l'inviato statunitense Adam Boehler e si concentrano, con la dovuta cautela, sulla possibile liberazione di cinque cittadini americani rapiti durante l'attacco del 7 ottobre 2023. Tra loro, solo Edan Alexander sarebbe ancora in vita, anche se le sue condizioni restano un mistero. Oltre alla sorte degli ostaggi americani, i colloqui puntano a esplorare un accordo più ampio per il rilascio di tutti i 59 prigionieri ancora nelle mani di Hamas, vivi o morti, e per discutere un'eventuale intesa che ponga fine definitivamente alla guerra. Secondo le indiscrezioni, gli incontri si sarebbero svolti a Doha, in Qatar. A questo proposito emergono segnali di insoddisfazione da parte di Israele riguardo ai colloqui tra gli Stati Uniti e Hamas. L'ufficio del Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha rilasciato una dichiarazione concisa ma significativa: «Israele ha espresso agli Stati Uniti la sua posizione riguardo ai colloqui diretti con Hamas».

Il piano dei paesi arabi bocciato dalla Casa Bianca

A febbraio, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato un piano secondo cui gli Stati Uniti avrebbero preso il controllo della Striscia di Gaza, consentendo ai residenti di trasferirsi in un altro Paese durante la fase di ricostruzione, se lo avevano scelto. Nel corso dell'ultimo mese, l'amministrazione Trump ha più volte ribadito questa proposta, respingendo il piano alternativo avanzato dall'Egitto, che prevedeva la ricostruzione di Gaza senza il trasferimento della popolazione. La Casa Bianca ha sottolineato che, pur accogliendo con favore il contributo delle nazioni arabe, «ad Hamas non deve essere consentito di rimanere a Gaza in base a nessun piano».

L'ambiguità e le divisioni tra i Paesi arabi sono emerse con evidenza nella dichiarazione finale del summit. Come sottolineato dal New York Times , Il testo ribadisce la necessità di concedere ai palestinesi uno Stato indipendente, una prospettiva che però l'attuale governo israeliano ha sempre escluso. Inoltre, manca un riferimento chiaro su se e come procedere al disarmo di Hamas, questione centrale nella crisi. Da un lato, Israele e l'amministrazione Trump ritengono imprescindibile lo smantellamento dell'ala militare del gruppo, ritenuta una minaccia diretta per la sicurezza israeliana; dall'altro, la smilitarizzazione rappresenta un nodo critico per Hamas, rendendo ancora più complessa se non impossibile la ricerca di una soluzione condivisa.

A fine febbraio, Trump ha dichiarato che avrebbe sostenuto qualsiasi linea d'azione il primo ministro Benjamin Netanyahu avesse deciso di adottare dopo il rilascio dei cadaveri dei bambini Bibas, Ariel e Kfir, brutalmente assassinati dai loro rapitori nel novembre 2023. Commentando l'evento di propaganda di Hamas prima che il gruppo terroristico consegnasse i corpi dei due bambini, Trump ha detto al Brian Kilmeade Show di Fox Radio : « Questi erano bambini. È roba dura. È roba dura. Sembrava che stessero festeggiando mentre riportavano indietro i corpi. La scena non è nemmeno credibile, è così barbara. Si potrebbe pensare che questo non possa nemmeno accadere nell'era moderna.La scena di ieri è stata davvero terribile perché si parla di bambini. Questo è davvero un livello basso».

L’incontro con gli ostaggi liberati e l'ultimatum di Trump

Mercoledì scorso il presidente degli Stati Uniti ha incontrato un gruppo di ostaggi rilasciati di recente da Hamas. La delegazione che ha donato una targa al presidente Usa, comprendeva i sopravvissuti alla prigionia Eli Sharabi, Keith e Aviva Siegel, Naama Levy, Doron Steinbrecher, Iair Horn, Omer Shem Tov e Noa Argamani. Al termine dell’incontro Donald Trump ha dato l’ultimatum ad Hamas lanciando un doppio avvertimento: i capi devono andar via da Gaza e il gruppo deve rilasciare immediatamente gli ostaggi israeliani (o consegnare i corpi di chi è morto), altrimenti «sarà l’inferno». Trump non ha usato mezzi termini: «Per la leadership di Hamas – ha scritto sul social – ora è il momento di lasciare Gaza, finché avete ancora una possibilità. Inoltre, dico al popolo di Gaza: un futuro meraviglioso ti attende, ma non se tieni degli ostaggi. Se lo fai, sei morto. Prendi una decisione intelligente. Rilascia gli ostaggi ora o ci sarà l'inferno da pagare più tardi». Poi Trump ha proseguito: «Shalom Hamas significa ciao e arrivederci. Potete scegliere. Rilasciate tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e restituite immediatamente tutti i corpi di coloro che avete assassinato, o per voi è finita. Solo le persone malate e contorte conservano i corpi, e voi siete malati e contorti. Sto inviando a Israele tutto ciò di cui ha bisogno per finire il lavoro, nessun membro di Hamas sarà al sicuro se non farete come dico. Ho appena incontrato i vostri ex ostaggi le cui vite avete distrutto. Questo è l'ultimo avvertimento».

E mentre scriviamo il Tikva Forum per le famiglie degli ostaggi ha elogiato l'ultimatum del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ad Hamas; «Chiediamo al Primo Ministro Netanyahu di adottare le dichiarazioni di Trump e di stabilire una scadenza molto ravvicinata affinché Hamas rilasci tutti gli ostaggi in un unico gruppo su un unico autobus. I giochi sono finiti. Gli ostaggi devono tornare subito, non hanno tempo», hanno affermato. La tregua tra Israele e Hamas, entrata in vigore lo scorso gennaio, appare sempre più fragile. Israele ha deciso di bloccare gli aiuti umanitari diretti a Gaza, reagendo al rifiuto di Hamas di accettare una proposta israeliana per prolungare il cessate il fuoco senza condizioni definitive sulla fine del conflitto o sul ritiro completo delle truppe israeliane. La situazione alimenta nuove tensioni e mette a rischio la tenuta complessiva dell'accordo.