Donald Trump insiste: gli Usa dovrebbero “prendere” Gaza e trasformarla in una “zona di libertà”
Il presidente Donald Trump ha ribadito oggi dal Qatar, dove si trova in visita ufficiale per la seconda tappa del suo tour diplomatico nel Golfo, che gli Stati Uniti dovrebbero “prendere” la Striscia di Gaza, devastata dalla guerra in corso da oltre 19 mesi tra Israele e Hamas, e trasformarla in una “zona di libertà”. […]

Il presidente Donald Trump ha ribadito oggi dal Qatar, dove si trova in visita ufficiale per la seconda tappa del suo tour diplomatico nel Golfo, che gli Stati Uniti dovrebbero “prendere” la Striscia di Gaza, devastata dalla guerra in corso da oltre 19 mesi tra Israele e Hamas, e trasformarla in una “zona di libertà”.
“Ho delle idee per Gaza che ritengo molto buone: renderla una zona di libertà, coinvolgere gli Stati Uniti e renderla una zona di libertà”, ha affermato Trump durante una conferenza stampa a Doha a margine di una colazione di lavoro con alcuni rappresentanti delle principali aziende e realtà economiche dell’Emirato. “Penso che sarei orgoglioso se gli Stati Uniti l’avessero, la prendessero e la trasformassero in una zona di libertà”, ha aggiunto il presidente americano rilanciando il suo cosiddetto “Piano Riviera”, che prevede l’espulsione della popolazione palestinese, affermando inoltre che “bisognerà occuparsi di Hamas”.
Secondo l’inquilino della Casa bianca, il 7 ottobre 2023, giorno degli attentati costati la vita in Israele a 1.218 persone e la libertà a 251 ostaggi, è stato “uno dei peggiori giorni nella storia del mondo, non solo in questa regione”. L’attacco di Hamas e della Jihad islamica, ha sottolineato Trump, è stato “uno dei peggiori e più atroci che chiunque abbia mai visto”. Pertanto, ha aggiunto il presidente Usa, “bisognerà occuparsi di Hamas”. Ma poi sarà necessario ricostruire la Striscia dopo la guerra scatenata da oltre 19 mesi da Israele.
“Stiamo lavorando duramente a Gaza. Gaza è stata un territorio di morte e distruzione”, ha affermato Trump. “Ho riprese aeree in cui, insomma, non c’è praticamente nessun edificio in piedi. Non è che si stia cercando di salvare qualcosa. Non c’è nessun edificio. Le persone vivono sotto le macerie degli edifici crollati, il che è inaccettabile”, ha proseguito, rivendicando i risultati delle guerre in corso in Medio Oriente. “Stiamo affrontando Hamas, l’Iran e gli Houthi e credo che sia stato un grande successo”, ha affermato il presidente degli Stati Uniti.
Intanto non si fermano i raid sulla Striscia di Israele, il cui premier Benjamin Netanyahu ha annunciato una nuova offensiva nei prossimi giorni.
Secondo la Protezione civile del territorio costiero controllato da Hamas, almeno 82 persone sono rimaste uccise negli attacchi condotti nella notte e alle prime ore di oggi dallo Stato ebraico nella Striscia. Gli ultimi dati diramati ieri dal ministero della Salute di Gaza e ritenuti affidabili dall’Onu, parlano di almeno 52.928 persone uccise e 119.846 ferite, per lo più civili, a causa della reazione militare scatenata da Israele dal 7 ottobre 2023. Almeno 58 ostaggi, di cui però soltanto 24 ancora in vita, restano tuttora nelle mani di Hamas mentre da oltre due mesi Tel Aviv ostacola l’afflusso di aiuti umanitari nella Striscia, dove ormai ha interdetto l’accesso della popolazione palestinese al 70 per cento del territorio costiero, annunciando una nuova offensiva nei prossimi giorni.