Dazi, le Borse europee e asiatiche crollano. Nell’Ue in fumo già 890 miliardi in 3 ore

Milano in tilt. Ecco le pesanti perdite conseguenti alla guerra commerciale avviata dagli Stati Uniti, con i contro dazi cinesi L'articolo Dazi, le Borse europee e asiatiche crollano. Nell’Ue in fumo già 890 miliardi in 3 ore proviene da Open.

Apr 7, 2025 - 13:13
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Dazi, le Borse europee e asiatiche crollano. Nell’Ue in fumo già 890 miliardi in 3 ore

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In fumo quasi 890 miliardi di poco meno di 3 ore di contrattazioni. Questo è il saldo provvisorio del lunedì nero, con l’indice Stoxx 600 in calo del 5,86%. Guardando i singoli listini, Milano perde il 6,17%, Francoforte il 5,68%, Parigi il 5,56%, Madrid il 5,33% e Londra il 4,52%.

Apertura in calo

In mattinata il Ftse Mib precipita del 7%, trascinato soprattutto dalle banche: Bper e Popolare di Sondrio registrano cali superiori al 12%, Mps perde l’11%, mentre Banco Bpm cede il il 9,4%. Sull’onda lunga dell’introduzione dei nuovi dazi statunitensi voluti dall’amministrazione americana di Donald Trump e i controdazi imposti dalla Cina, tutti i principali listini europei e asiatici hanno registrato pesanti perdite. L’indice Shanghai Composite scivola del 7,34%, fermandosi a 3.096,58 punti, mentre lo Shenzhen Component crolla del 10,79%, attestandosi a 1.777,37 punti. Nonostante l’annuncio del fondo sovrano cinese Central Huijin, che ha incrementato ulteriormente le proprie quote in fondi indicizzati (Etf) negoziati in Borsa e prevede di continuare su questa linea per sostenere la stabilità dei mercati, i listini mostrano solo un lieve recupero nel finale di seduta.

Hong Kong sprofonda: termina a -13,22%, la peggiore dalla crisi finanziaria del ’97

La rappresaglia della Cina contro i dazi imposti da Trump non fa altro che alimentare la guerra commerciale e accrescere i timori di una recessione globale. La Borsa di Tokyo registra la terza maggiore flessione di sempre, con gli investitori sempre più preoccupati per una spirale incontrollata nel commercio globale. L’indice di riferimento Nikkei perde il 7,83%, scendendo a 31.136,58 punti, con un crollo di 2.644 punti. Sul fronte dei cambi, lo yen continua la sua fase di rivalutazione, raggiungendo quota 145,20 sul dollaro e 159,80 sull’euro. La Borsa di Hong Kong registra la sua peggiore chiusura dalla crisi finanziaria del 1997: l’indice Hang Seng perde il 13,22%, scivolando a 19.828,30 punti, con pesanti vendite che hanno colpito in particolare i titoli bancari e tecnologici. A picco per il secondo giorno consecutivo anche le azioni della Borsa di Tel Aviv che scende al 3,1%.

Lunedì nero per i mercati europei

Lunedì nero anche per i mercati europei, con lo Stoxx 50 che nel pre-mercato ha perso fino al 5%. Anche il Dax a Francoforte si prepara a un avvio negativo, mentre in Germania la produzione industriale di febbraio ha registrato una flessione maggiore del previsto, scendendo dell’1,3% dopo il +2% di gennaio. In Asia, Tokyo perde quasi l’8%, Hong Kong crolla dell’11,6% e Seul segna un -5,57%. Lo spread tra Btp e Bund è schizzato in apertura a 128 punti e continua ad aumentare, superando i 130 punti. I titoli di stato italiani decennali salgono di 3 punti base, raggiungendo il 3,8%, mentre i Bund tedeschi perdono 8 punti base, scendendo al 2,48%. La Borsa di Francoforte lascia il 9,1%, Parigi cede il 6,5%, Madrid perde il 4,7% e Londra il 5,5%.

Articolo in aggiornamento

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