Dazi, colpo di scena: “Il segretario al Tesoro Usa è pronto a lasciare”

I media americani: “Pensa alla Fed come via di fuga per salvare la sua credibilità”. Trump su Truth: “Resistete, non sarà facile ma vinceremo”

Apr 5, 2025 - 15:08
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Dazi, colpo di scena: “Il segretario al Tesoro Usa è pronto a lasciare”

Roma, 5 aprile 2025 - Colpo di scena nella vicenda dei dazi di Trump, che hanno scatenato una tempesta sui mercati e frizioni con la maggior parte dei leader mondiali: il segretario al Tesoro Scott Bessent starebbe pensando a una via di fuga dopo il disastroso annuncio del tycoon sui "dazi reciproci" all'inizio di questa settimana. Lo riferisce The New Republic. Durante un'apparizione al programma Morning Joe della Msnbc, la collaboratrice Stephanie Ruhle ha riferito che il membro del governo stia già cercando il modo per uscire. "Le mie fonti sostengono che Scott Bessent è un po' l'uomo strano qui" ha detto Ruhle aggiungendo che "alcuni mi hanno detto che stia cercando una via d'uscita per provare ad arrivare alla Fed, perché si rende conto come, negli ultimi giorni, stia davvero danneggiando la sua credibilità e la sua storia sui mercati".

Scott Bessent con JD Vance (Ansa)
epa12006247 Scott Bessent (L), US treasury secretary, and US Vice President JD Vance (R) during a tariff announcement in the Rose Garden of the White House in Washington, DC, USA, 02 April 2025. Trump plans to roll out tariffs on global trading partners, the centerpiece of his effort to bring back manufacturing to the US and reshape a world trade system he has long decried as unfair. Trump has branded the day 'Liberation Day', though most economists expect US consumers to foot the costs. EPA/KENT NISHIMURA / POOL

Entrato in carica per impedire il disastro

Di sicuro, la politica sui dazi di Trump rappresenta una sconfitta per Bessent, ex gestore di hedge fund, entrato in carica con l'illusione di riuscire a impedire a Trump di distruggere l'economia. Se dovesse abbandonare l'amministrazione, probabilmente perderebbe la poca credibilità che gli rimane, si legge su The New Republic. Mercoledì, Bessent ha avvisato gli altri Paesi, colpiti dalle misure di Trump, di non prendere decisioni avventate in risposta alla politica radicale di "tariffe reciproche" del presidente, che include dazi base del 10% su quasi tutti i Paesi del mondo. "Il mio consiglio a ogni Paese in questo momento è: non reagire. Sedetevi e vediamo come va. Perché se reagirete, ci sarà un'escalation. Se non reagirete, questo sarà il punto più alto", ha avvertito il segretario al Tesoro. Trump chiama gli investitori: “Questo è un grande momento per arricchirsi”

Una situazione sfuggita di mano

Le fonti di Ruhle le hanno riferito che Bessent deve capire quanto sia ridicola la politica tariffaria di Trump perché "lui conosce i mercati e capisce davvero come funzionano e ciò che sta accadendo in questo momento non farà altro che danneggiarli", ha affermato. Prima di essere nominato per servire nell'amministrazione Trump, Bessent aveva difeso i dazi come una forma di sanzione. A Bloomberg ad agosto aveva spiegato che le tariffe rappresentano un "adeguamento dei prezzi una tantum" e che "non erano inflazionistiche".

Una sanzione economica senza una sanzione

"Penso che i dazi in un certo senso possano essere considerate una sanzione economica senza una sanzione. Se non ti piace la politica economica cinese, che inonda il mercato con una sovrapproduzione, puoi imporre loro una sanzione o un dazio", ha detto Bessent in estate. Ora la situazione gli è sfuggita di mano. Dazi, la Cina apre il bazooka sugli Usa in 4 mosse. Trump: “Pechino nel panico, ma non può permetterselo”