«Così i bambini apprendono le regole base della sicurezza come se fossero in gita»
Intervista / Nel dettaglio del progetto "Educazione stradale tra ACI e Wonder Park" con Mariella Gensini

La sicurezza sulle strade è importante, sin dalla tenera età. Essere cittadini consapevoli vuol dire diventare persone migliori. Questo va insegnato ai bambini sin dall'inizio del proprio percorso scolastico. Motivo per cui ACI Pistoia ha dato vita al progetto "Wonder Park", con la collaborazione della Polizia Municipale, imparare divertendosi è possibile. Ne abbiamo parlato con Mariella Gensini formatrice dei bambini per quanto riguarda l'apprendimento teorico dell'educazione stradale all'interno del progetto. L'insegnamento passa anche da una corretta educazione civica fatta anche di attenzione per il territorio e le sue insidie, oltre che peculiarità. Ci racconta il suo lavoro all’interno del progetto Wonder Park di ACI? «Io mi occupo di sicurezza stradale per i bimbi, quindi parliamo di un campione che va dai 5 ai 7 anni. Praticamente abbiamo realizzato questo progetto “Educazione stradale tra ACI e Wonder Park”, che si è concretizzato circa 10 anni fa. È stato realizzato un percorso stradale, con le varie rotonde e i sensi unici, dove vengono posizionati poi i cartelli stradali e i semafori. La lezione, per bambini dai 5 ai 7 anni, prevede una parte teorica (che seguo io) e una parte pratica che invece viene condotta dalla Polizia Municipale. Iniziativa che dura una mattinata intera circa. Quest’anno hanno partecipato più o meno 500 bambini, tra scuola privata e dell’infanzia. Abbiamo acquistato 6 macchinine ulteriori proprio perché cerchiamo di abbinare attività ludiche all’educazione stradale. I moduli educativi che vengono realizzati hanno l’obiettivo di introdurre i bambini alla regolamentazione di base rispetto ai comportamenti sulla strada, come gestire un mezzo in sicurezza. Che sia macchina o bicicletta, in presenza dei genitori, ma anche e soprattutto in loro assenza, per essere consapevoli dell’importanza delle tutele e delle regole di base per la sicurezza personale e collettiva. Questo progetto è innovativo perché viene utilizzato il gioco per apprendere». Come si coniuga l’aspetto del gioco e dell’apprendimento rispetto a temi così importanti e delicati? «Per i bimbi questa attività viene vista come una gita scolastica. Ci sono degli strumenti che gli addetti ai lavori riescono a utilizzare per realizzare un giusto apprendimento. Il background dei professionisti porta i bambini coinvolti ad apprendere immediatamente le regole necessarie senza dimenticare l’aspetto più ludico dell’iniziativa. Una lezione di vita che regala anche sensazioni positive, i piccoli si portano a casa un bel ricordo con gli strumenti più giusti». Dal punto di vista della sicurezza stradale è un perenne monito: c’è qualche riscontro positivo dopo queste lezioni? «Molti incidenti che si verificano sulle strade, in questa fascia d’età, sono proprio dovuti al fatto che il bambino – spesso – mentre gioca attraversa la strada in maniera azzardata e inconsapevole. Non vede un veicolo che passa dietro al pullman. Non attraversa guardando bene la strada e quant’altro. La polizia municipale racconta ai bambini proprio cosa evitare per non incappare in pericoli eccessivi: le esperienze sono impattanti, ma servono a instillare una coscienza civica precisa già da subito». Questo percorso educativo restituisce un imprinting anche per il resto della vita… «Quel che viene detto ai bambini durante quest’esperienza è proprio di consapevolizzare e realizzare concretamente quanto sia necessario, all’interno della vita, restare cittadini attenti e rispettosi delle regole. Dentro e fuori le strade. Realizzando questo avranno sicuramente successo nella vita e in ogni campo che vorranno fare loro. Noi diamo una formazione iniziale valida anche per gli anni successivi». Dopo cosa succede? «Le attività per i piccoli riguardano espressamente i comuni di Serravalle, Pistoia, Montecatini, Pescia, Quarrata, Lamporecchio, Larciano, con i relativi comandi di Polizia. Quindi, tutti i bambini vengono portati da noi anche con un pulmino e frequentano questa lezione. Per quanto riguarda gli anni successivi, Polizia Municipale e ACI vanno direttamente nelle scuole e iniziano ad affrontare l’argomento in maniera diversa. Si inizia a parlare di cartelli stradali, si comincia ad affrontare un minimo di cinetica con le caratteristiche delle autovetture, quindi si affrontano i temi più nel dettaglio e in modo maggiormente più approfondito. Il lavoro non termina nell’infanzia, ma prosegue direttamente all’interno dei cicli didattici e negli istituti comprensivi. La scuola resta al centro di tutto, anche alle medie».