Cosenza, giornalista ammanettato in strada: aveva denunciato gli abusi della polizia. La Questura: «Si è opposto a un controllo»

Gabriele Carchidi, direttore del portale «Lacchitè», è stato fermato sabato scorso. Ora Avs chiede spiegazioni: «Deriva autoritaria con la destra al governo» L'articolo Cosenza, giornalista ammanettato in strada: aveva denunciato gli abusi della polizia. La Questura: «Si è opposto a un controllo» proviene da Open.

Mar 24, 2025 - 17:56
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Cosenza, giornalista ammanettato in strada: aveva denunciato gli abusi della polizia. La Questura: «Si è opposto a un controllo»

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Resistenza a pubblico ufficiale, questa la spiegazione che la Questura di Cosenza ha fornito per l’arresto in strada del giornalista Gabriele Carchidi dello scorso sabato 22 marzo. Il fermo, filmato dall’alto di un palazzo vicino e già virale sui social, sarebbe avvenuto dopo che il direttore della testata online Lacchitè aveva rifiutato di mostrare i suoi documenti. Al che, si legge nel comunicato stampa ufficiale delle forze dell’ordine, sarebbe stato «necessario utilizzare le standardizzate procedure di contenimento per accompagnare il soggetto in Questura al fine di completare l’accertamento». La versione del giornalista e della sua testata è ben diversa.

La versione di Carchidi: «Mi hanno dato del diffamatore»

Secondo quanto ha raccontato lo stesso Carchidi, sabato mattina stava camminando verso la redazione quando è stato intercettato da una pattuglia di agenti, che gli hanno chiesto di esibire i documenti. Il giornalista si sarebbe rifiutato perché i poliziotti lo conoscevano e non avevano spiegato i motivi di quella richiesta. «Io ho cercato di oltrepassare l’agente e andare via. La sua collega stava già chiamando i rinforzi, un’altra pattuglia è arrivata a sirene spiegate. Tutti hanno iniziato a strattonarmi e a cercare di buttarmi a terra», ha raccontato. «Mi sembrava tutto surreale. C’erano queste due volanti che attraversavano la città a tutta velocità e a sirene spiegate». Una volta giunto in Questura, uno degli agenti gli avrebbe dato del «diffamatore». Il riferimento sarebbe, secondo il sito Lacchitè, a una serie di articoli pubblicate sul portale nelle ultime settimane in cui accusava i poliziotti di Cosenza di sottrarre la cocaina sequestrata per farne uso e di far «sparire denaro dal cassetto del dirigente».

Avs: «Con la destra clima di repressione e controllo».

Il caso, virale sui social media, approderà anche in Parlamento. Peppe De Cristofaro, capogruppo al Senato di Alleanza Verdi e Sinistra, presenterà una interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi riguardo al «clima di crescente repressione e controllo» che «si respira con la destra al governo». E in particolar modo, l’arresto di Carchidi sarebbe «un grave campanello d’allarme per lo stato della libertà di informazione in Italia». Perché, ha aggiunto, «i giornalisti, soprattutto quelli che conducono inchieste scomode, devono poter lavorare senza timore di abusi o ritorsioni. Non è possibile che questo Paese sia diventato un porto franco per i torturatori libici (in riferimento al caso Almasri, ndr) e un pericolo per le libertà fondamentali dei cittadini. Ci opponiamo a qualsiasi deriva autoritaria e difendiamo con fermezza i principi dello Stato di diritto».

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