Cos’è la criolite, “l’oro bianco” della Groenlandia

Un documentario stima che lo sfruttamento della criolite in Groenlandia abbia fruttato 54 miliardi di euro alla Danimarca. Anche se le cifre sono contestate dagli economisti, alimentano il discorso indipendentista a Nuuk. L'articolo di Le Monde.

Feb 22, 2025 - 08:31
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Cos’è la criolite, “l’oro bianco” della Groenlandia

Un documentario stima che lo sfruttamento della criolite in Groenlandia abbia fruttato 54 miliardi di euro alla Danimarca. Anche se le cifre sono contestate dagli economisti, alimentano il discorso indipendentista a Nuuk. L’articolo di Le Monde

Dimenticati la visita di Donald Trump Junior a Nuuk, il 7 gennaio, e le dichiarazioni di suo padre, pronto a “prendere il controllo” del territorio autonomo danese. Nel pieno della campagna elettorale per le elezioni legislative dell’11 marzo, in Groenlandia, dominate dalla questione dell’indipendenza dell’isola, un argomento inaspettato è appena entrato nel dibattito, inasprendo ancora di più le relazioni tra Nuuk e Copenaghen. Al centro delle discussioni: la criolite groenlandese e il denaro che la sua estrazione ha fruttato alla Danimarca per oltre un secolo.

Un documentario intitolato L’oro bianco della Groenlandia, trasmesso in anteprima al centro culturale di Nuuk l’8 febbraio e poi sul canale danese DR, ha scatenato la polemica. Il documentario si concentra su questo minerale molto raro, simile a un blocco di ghiaccio, utilizzato in particolare nella produzione di alluminio, il cui unico giacimento, ormai esaurito, si trovava a Ivittuut (ex Ivigtut), sulla costa occidentale della Groenlandia.

QUANTO FRUTTA LO SFRUTTAMENTO DELLA CRIOLITE IN GROENLANDIA

Secondo il documentario, lo sfruttamento di questo giacimento, dal 1854 al 1987, avrebbe fruttato all’azienda incaricata dell’estrazione e allo Stato danese l’equivalente di 400 miliardi di corone attuali (circa 54 miliardi di euro). Alla compagnia americana, che acquistava la criolite grezza e la rivendeva ad altre società negli Stati Uniti.

Queste informazioni, fino ad allora sconosciute, hanno suscitato scalpore in Groenlandia. “Mi fa male. È incredibile che altri paesi abbiano approfittato così tanto delle nostre ricchezze”, ha protestato Erik Jensen, il leader del partito Siumut (socialdemocratico). “I danesi hanno spesso affermato che la Groenlandia è solo una spesa, mentre noi abbiamo contribuito molto al loro benessere e prosperità”, ha reagito, da parte sua, il primo ministro della Groenlandia

Questa somma è spesso citata dalla parte danese per dimostrare che l’indipendenza è solo un’utopia, fuori dalla portata dei 57.000 groenlandesi. Ora i responsabili politici locali chiedono un’indagine su tutte le miniere, gestite da compagnie danesi o straniere, prima che Nuuk assuma il controllo della gestione delle risorse naturali, nel 2009. Chiedono anche “uguaglianza” nei loro rapporti con la Danimarca.

Ma a Copenaghen, diversi economisti hanno denunciato cifre fuorvianti, secondo loro, che non terrebbero conto dei costi di estrazione e trasporto della criolite, nonché delle ricadute economiche per la Groenlandia. Ricordano anche che i guadagni incamerati dallo Stato danese rappresentano solo una frazione dei 400 miliardi citati nel documentario.

Anche il ministro della Cultura danese, Jakob Engel-Schmidt, è intervenuto, rimproverando agli autori del film di non “indicare chiaramente la differenza tra entrate e profitti. È fuorviante, irresponsabile e arriva nel momento peggiore”, ha dichiarato su Facebook, chiedendo spiegazioni al gruppo audiovisivo pubblico DR, mentre l’estrema destra chiedeva il licenziamento del caporedattore. “Il risultato complessivo e l’impressione data dal documentario sono distorti e non rappresentano l’intenzione del progetto”, si è scusato il gruppo martedì 18 febbraio, senza tuttavia rimuovere il film dalla sua piattaforma.

In Groenlandia le critiche non hanno placato la rabbia. Al contrario: molti vedono in esse una nuova prova dell’incapacità della Danimarca di mettersi in discussione come “potenza coloniale”. “Il fatto è che queste risorse hanno contribuito all’economia danese per decenni senza creare uno sviluppo simile in Groenlandia”, afferma Siumut in un comunicato, denunciando un “tentativo di far dubitare la Groenlandia della propria comprensione della storia e del proprio valore”.

(Estratto dalla rassegna stampa di eprcomunicazione)