Cosa farà la Cina contro i nuovi dazi di Trump

Donald Trump impone alla Cina dazi al 104%, la risposta di Pechino è forte e decisa. Braccio di ferro sui farmaci mentre sulle auto non c'è preoccupazione per la superpotenza

Apr 9, 2025 - 18:35
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Cosa farà la Cina contro i nuovi dazi di Trump

La battaglia sui dazi sembra essere particolarmente intensa sul fronte USA-Cina. Dopo una breve fase diplomatica iniziale,  Pechino ha replicato senza fare sconti all’avversario. L’intenzione del colosso Cina è di rispondere con misure “ferme e incisive” all’entrata in vigore dei nuovi dazi statunitensi, che colpiscono le importazioni con tariffe fino al 104%. Lo ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri Lin Jian durante il consueto briefing quotidiano. Secondo le autorità cinesi, queste tariffe ledono il “legittimo diritto del popolo cinese allo sviluppo”, definito “inalienabile”.

Lin Jian ha ribadito che “la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo della Cina sono assolutamente inviolabili”. Pechino intende quindi adottare contromisure per difendere i propri interessi economici e strategici a livello internazionale.

Il governo cinese ha sottolineato come le misure americane costituiscano una pressione unilaterale e non tengano conto delle regole del commercio globale. Gli effetti economici di queste politiche potrebbero essere catastrofici e sono sotto esame di esperti internazionali. In particolare le imprese cinesi stanno già valutando i possibili impatti sulle esportazioni.

I nuovi Dazi di Trump sulla tecnologia

Non è finita qui. Nel corso di una cena di gala, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’intenzione di estendere i dazi anche ad altri ambiti. Sguardo rivolto ai prodotti farmaceutici e, al tempo stesso, ha annunciato azioni nel campo dei microchip e altri settori tecnologici.

Un nuovo colpo a uno dei settori in cui la Cina è maggiormente prolifica. Il presidente Trump ha garantito che: “I produttori di microchip stanno arrivando, non abbiamo mai visto niente di simile”.

Tutto si ricollega all’intenzione di condurre quante più produzioni nel territorio Usa. L’obiettivo è chiaro e ora la palla è nella metà campo del resto del mondo:

“Noi non vogliamo necessariamente fare accordi con gli altri Paesi. Siamo felici come stiamo, incassando i nostri due miliardi di dollari al giorno, sono loro che vogliono trovare l’accordo con noi”.

I dazi sulle auto non fanno paura alla Cina

Le nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti sulle auto importate sono entrate ufficialmente in vigore circa una settimana fa. I dazi del 25% si applicano su automobili e camion leggeri di fabbricazione estera, mentre i pezzi di ricambio saranno soggetti a tariffe a partire dal 3 maggio, secondo quanto riportato dal Federal Register.

La Casa Bianca ha dichiarato l’emergenza nazionale per ridurre il deficit commerciale e introdotto ulteriori dazi: 10% per tutti i Paesi, con eccezioni specifiche. Per l’Europa i dazi saranno al 20%, per la Cina al 34% e per il Regno Unito al 10%. Le categorie escluse comprendono acciaio, alluminio, auto e componenti di auto, che non saranno soggetti ai dazi reciproci.

Secondo alcuni analisti del settore finanziario, i dazi sulle auto avrebbero un impatto limitato sull’economia cinese. Questo perché la Cina, a differenza di altri Paesi esportatori, ha da tempo adottato una strategia di diversificazione delle entrate economiche. Il mercato automobilistico cinese, inoltre, è fortemente orientato alla produzione e al consumo interno, con una presenza ridotta nelle esportazioni verso gli Stati Uniti.

Gli osservatori ritengono che la risposta della Cina potrebbe concentrarsi su altri settori strategici, mentre continua il confronto commerciale tra le due principali economie mondiali.