Condannato Leonardo Caffo, per i giudici è un "pigmalione moderno che ha vessato l'ex"
"Volontà manipolatoria" e "schemi patriarcali inaccettabili". Queste sono le motivazioni della sentenza che ha portato il filosofo alla condanna a 4 anni di carcere per maltrattamenti aggravati e lesioni gravi nei confronti dell'allora fidanzata

Un "pigmalione moderno" con un "comportamento che denota sempre una volontà manipolatoria" ma anche basato su "schemi patriarcali del tutto inaccettabili". Queste sono alcune delle motivazioni che hanno portato i giudici del Tribunale di Milano a decidere la condanna a 4 anni per Leonardo Caffo, il filosofo progressista e antispecista finito al centro della bufera per i maltrattamenti aggravati e le lesioni gravi nei confronti dell'allora fidanzata. Per la corte penale il comportamento di Caffo ha determinato "reiterati e costanti" atteggiamenti "mortificanti e vessatori tesi a 'emendare' i difetti" della ex compagna, e che "diverse volte" sono sfociati in "violenza (...) soprattutto verbale" ma anche "fisica".