Commercio extra Ue, l’avanzo commerciale crolla a 252 milioni
L’avanzo commerciale con i paesi extra Ue27 crolla a gennaio a +252 milioni di euro dai +3.031 milioni registrati nello stesso mese del 2024. Il deficit energetico (-4.577 milioni) è di poco superiore rispetto a un anno prima (-4.410 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce da 7.441 milioni di gennaio 2024 a 4.829 milioni di gennaio 2025. E’ quanto riporta l’Istat. In particolare si registra una riduzione congiunturale per le esportazioni (-1%) e un aumento per le importazioni (+3,6%). La diminuzione su base mensile dell’export è dovuta alle minori vendite di energia (-9,4%), beni di consumo durevoli (-4,4%) e non durevoli (-4%); crescono, invece, le vendite di beni intermedi (+1,8%) e beni strumentali (+1,3%). Dal lato dell’import, l’incremento congiunturale è spiegato dai maggiori acquisti di beni di consumo non durevoli (+12,7%), beni intermedi (+7,6%) e beni di consumo durevoli (+7%) mentre si riducono le importazioni di energia (-4,7%) e beni strumentali (-1,9%). Sempre a gennaio l’export cresce su base annua del 2,7% grazie alle maggiori vendite di beni intermedi (+9,2%) e beni di consumo non durevoli (+3,3%). L’import registra un forte incremento tendenziale del 17,9%), generalizzato e più ampio per beni di consumo durevoli (+42,9%) e non durevoli (+27,1%) e beni intermedi (+27%). L'articolo Commercio extra Ue, l’avanzo commerciale crolla a 252 milioni proviene da Business24tv.it. Commercio extra Ue, l’avanzo commerciale crolla a 252 milioni

L’avanzo commerciale con i paesi extra Ue27 crolla a gennaio a +252 milioni di euro dai +3.031 milioni registrati nello stesso mese del 2024. Il deficit energetico (-4.577 milioni) è di poco superiore rispetto a un anno prima (-4.410 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce da 7.441 milioni di gennaio 2024 a 4.829 milioni di gennaio 2025. E’ quanto riporta l’Istat.
In particolare si registra una riduzione congiunturale per le esportazioni (-1%) e un aumento per le importazioni (+3,6%).
La diminuzione su base mensile dell’export è dovuta alle minori vendite di energia (-9,4%), beni di consumo durevoli (-4,4%) e non durevoli (-4%); crescono, invece, le vendite di beni intermedi (+1,8%) e beni strumentali (+1,3%). Dal lato dell’import, l’incremento congiunturale è spiegato dai maggiori acquisti di beni di consumo non durevoli (+12,7%), beni intermedi (+7,6%) e beni di consumo durevoli (+7%) mentre si riducono le importazioni di energia (-4,7%) e beni strumentali (-1,9%).
Sempre a gennaio l’export cresce su base annua del 2,7% grazie alle maggiori vendite di beni intermedi (+9,2%) e beni di consumo non durevoli (+3,3%). L’import registra un forte incremento tendenziale del 17,9%), generalizzato e più ampio per beni di consumo durevoli (+42,9%) e non durevoli (+27,1%) e beni intermedi (+27%).
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