Come aprire un conto corrente aziendale online se sei una società
Quali documenti servono a una società per aprire un conto aziendale? E quali vantaggi offre un conto business online? Scopriamolo. L'articolo Come aprire un conto corrente aziendale online se sei una società proviene da FinanzaDigitale.com.

Aprire un conto corrente aziendale è uno dei primi atti concreti nella vita di una società. Serve a dare forma giuridica al progetto d’impresa. Serve a renderlo operativo, tracciabile, a norma. Serve, soprattutto, a distinguerlo nettamente dalla sfera personale dei soci. In Italia, infatti, ogni società deve aprire un conto dedicato fin dalla costituzione. È un obbligo, ma anche una necessità pratica e fiscale.
La digitalizzazione ha reso il processo più accessibile rispetto al passato. Oggi è possibile fare tutto online, dal caricamento dei documenti fino alla firma elettronica. Ma semplificare non vuol dire banalizzare. Le procedure restano rigorose e i requisiti ben precisi.
Per aprire un conto aziendale servono documenti precisi e una struttura organizzativa chiara. Inoltre, scegliere la soluzione più adatta non è scontato. Ogni conto ha costi, funzioni, limiti differenti, perciò bisogna valutare con attenzione.
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L’obbligo per le società
Le società di capitali, come le SRL o le SPA, e quelle di persone, come le SNC o le SAS, sono tenute per legge ad aprire un conto aziendale. La norma non lascia spazio a interpretazioni: il conto deve essere separato da quello personale dei soci, perché il patrimonio dell’azienda non può confondersi con quello dei suoi fondatori. È una forma di tutela: serve alla trasparenza, alla responsabilità, alla tracciabilità dei flussi finanziari.
Nel caso delle SRL, c’è un passaggio in più. Senza un conto corrente attivo, non si può nemmeno depositare il capitale sociale. E senza quel versamento, l’impresa non può essere iscritta al Registro delle Imprese. Si tratta quindi di un passaggio tecnico ma anche formale: senza conto, la società non nasce.
Chi invece lavora da libero professionista, come i titolari di partita IVA in regime forfettario, non ha questo obbligo. Tuttavia, anche per loro la separazione delle finanze personali da quelle professionali è fortemente consigliata. Un conto business per liberi professionisti, o ditte individuali, aiuta a fare ordine e a evitare confusione con le spese.
Perché un conto corrente aziendale online?
Un conto aziendale online porta benefici pratici. Il primo è la tracciabilità: ogni spostamento di denaro è registrato su una piattaforma digitale, e questo semplifica la riconciliazione bancaria e riduce il rischio di errori in fase contabile.
Le piattaforme più avanzate permettono di generare fatture, classificare automaticamente le spese, esportare i dati nei formati richiesti dai software di contabilità. E ancora: permettono di generare carte di pagamento business, inviare pagamenti via app, effettuare investimenti e altro ancora. Tutto in pochi clic.
Un conto business online, di solito, ha costi anche più contenuti rispetto ai conti aziendali offerti dalle banche tradizionali. Oggi esistono tante fintech e neobank straniere che offrono prodotti altamente competitivi, sia con IBAN italiano che estero, con commissioni e spese fisse nettamente inferiori al passato.
Documenti richiesti per l’apertura
Per aprire un conto aziendale online servono alcuni documenti fondamentali. Il primo è il documento di identità del legale rappresentante, poi vanno presentati il codice fiscale e la partita IVA della società. Non può mancare anche la visura camerale, che certifica l’iscrizione dell’impresa al Registro. Alcuni istituti richiedono anche lo statuto e l’atto costitutivo.
In alcuni casi servono ulteriori informazioni. Ad esempio, l’indirizzo PEC della società o una prova della sede legale. Se ci sono più soci, può essere necessaria una delibera assembleare che autorizzi l’apertura del conto e individui i soggetti delegati a firmare.
Come scegliere il conto giusto: costi e servizi
Le soluzioni presenti sul mercato sono numerose. I conti business online differiscono per prezzo, servizi inclusi, facilità d’uso e compatibilità con il sistema bancario italiano.
Wise Business, per esempio, non ha un canone annuale, ma applica commissioni su operazioni in valuta estera. Finom ha piani che possono costare fino a 34 euro al mese (c’è anche una versione a canone zero), ma offre strumenti avanzati per la fatturazione elettronica e un supporto dedicato.
Blank invece propone piani a partire da 9 euro fino a 39 euro più IVA. Anche Tot ha piani a partire da 9 euro al mese, con carta di credito aziendale inclusa e tante funzionalità digitali per SRL. In tutti i casi, è fondamentale non fermarsi al solo canone mensile.
Attenzione ai costi accessori: bonifici istantanei, prelievi, terminali POS.
Un dettaglio da non trascurare riguarda l’IBAN. Alcuni istituti offrono un IBAN italiano, altri no. Questo può fare la differenza. Un IBAN italiano è utile per gestire utenze, stipendi e pagamenti ordinari. HYPE Business, Revolut Business e N26 Business lo forniscono, mentre Blank, Vivid Money Business o Wamo offrono IBAN europei (francese, tedesco, belga, ecc.). È valido all’interno dell’area SEPA, ma può creare ostacoli con alcune controparti italiane.
Tra i servizi oggi considerati standard ci sono le carte aziendali, i bonifici SEPA ed extra-SEPA e l’integrazione con le piattaforme di e-commerce. Chi lavora nel digitale non può farne a meno.
Oltre ai costi trasparenti, ci sono quelli più difficili da individuare. Bonifici urgenti, ad esempio, possono costare fino a 10 euro l’uno. I cambi valuta arrivano a commissioni del 3% sul totale. Anche i prelievi di contante, se superano certi limiti mensili, possono avere costi aggiuntivi. Conoscere questi dettagli aiuta a evitare sorprese e a scegliere il conto più adatto alla propria attività.
Come si apre un conto aziendale online
La procedura si svolge in tre fasi. Tutto parte dalla registrazione iniziale. Il rappresentante legale accede al sito dell’istituto, compila i moduli con i dati anagrafici della società e seleziona il piano tariffario.
Segue il caricamento dei documenti. Devono essere digitalizzati e inviati tramite l’area clienti. Alcune banche hanno sistemi automatizzati che si collegano direttamente alle banche dati camerali. Questo accelera i tempi.
Infine, arriva la fase della verifica e dell’attivazione. Dopo aver controllato tutta la documentazione, la banca invia le credenziali d’accesso. A quel punto il conto è operativo. In media, il tutto richiede da 24 ore fino a 5 giorni lavorativi. Dipende dalla complessità dell’assetto societario.
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