Clem Burke, le cause del decesso. Com’è morto il batterista dei Blondie

L'annuncio ha rattristato fortemente il mondo della musica. Con Clem Burke se ne va un pezzo di storia della scena rock

Apr 9, 2025 - 18:39
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Clem Burke, le cause del decesso. Com’è morto il batterista dei Blondie

Ha picchiato forte Clem Burke sui tamburi della batteria regalando l’energia che contraddistingue il rock. Il batterista, ricordato da tutti come il batterista dei Blondie, avendo fatto parte del gruppo per tutta la prima parte dal giorno della sua fondazione, è morto il 6 aprile scorso.

Se ne è andato uno dei migliori batteristi rock di sempre, come lo ha definito in queste ultime ore la testata giornalistica americana Rolling Stone, ricordando il suo carattere distintivo che trasmetteva attraverso le bacchette sempre pronte e ispirate al suo idolo Keith Moon.

I Blondie hanno iniziato la loro straordinaria carriera con lui e sono sue le vibrazioni che sentiamo nel loro primo singolo che li fece decollare verso il successo X Offender oppure nella più iconica One Way Or Another. Clem Burke non era solo un batterista –  hanno scritto i Blondie –  era il cuore pulsante della band.

Una carriera ricca di successi

L’annuncio della morte di Clem Burke, sopraggiunta a 70 anni qualche giorno fa dopo una lunga battaglia contro il cancro è stata diramato dai Blondie sui social attraverso un post: “E’ con profonda tristezza che diamo la notizia della morte del nostro amato amico e compagno di gruppo, Clem Burke, dopo aver combattuto con il cancro . Clem non era sono un batterista, era il cuore pulsante dei Blondie. Il suo talento, la sua energia e la sua passione per la musica sono stati unici e il suo contributo al nostro sound e successo è incommensurabile”.

Blondie ultimo saluto
I Blondie hanno dato l’ultimo saluto a Clem Burke-Ig@clem.burke-www.soundsblog.it

Burke ha iniziato la sua carriera con lo storico gruppo statunitense, con cui è rimasto fino al loro scioglimento, per poi farvi ritorno in occasione della reunion degli anni Novanta. Aveva solo 18 anni quando entrò a far parte della band di Debbie Harry e Chris Stein, e non li ha mai abbandonati, neanche nei momenti di maggiore difficoltà. Anzi era lui a dare la spinta a continuare che poi li portò al grande successo grazie a pezzi punk e new wave come Hanging on the Telephone o quelli pù disco come Heart of Glass e perfino al rap di Rapture e al reggae di The Tide Is High.

La sua presenza scenica faceva colpo grazie all’eleganza e al mod originale e pur essendo mancino suonava da destro. Fu scelto quasi per caso, l’ultimo tra cinquanta candidati, ma subito colpì per il carisma. Debbie Harry lo definì “la scossa di cui avevamo bisogno”. Non solo batterista, ma anche fonte d’ispirazione e supporto emotivo per la band. La cantante ha raccontato che fu proprio lui a motivarla a scrivere, trasmettendole fiducia nei propri mezzi.

Negli anni in cui i Blondie erano sciolti, Clem Burke, grazie alla sua spiccata versatilità suonò per altri artisti straordinari come Iggy Pop, Nancy Sinatra, Pete Townshend, Bob Dylan, gli Eurythmics e persino  i Ramones (con il nome di Elvis Ramone, anche se solo per due concerti).