Cinisi, il casolare in cui fu ucciso Peppino Impastato assegnato a tre associazioni antimafia
Il casolare dove fu ucciso Peppino Impastato a Cinisi è stato affidato a tre associazioni antimafia. A pochi giorni dal 47esimo anniversario dell’omicidio del giornalista e attivista, la Regione Siciliana ha dato il via libera all’affidamento dell’immobile di Cinisi, in provincia di Palermo, all’associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato Onlus, in partenariato col Centro […] L'articolo Cinisi, il casolare in cui fu ucciso Peppino Impastato assegnato a tre associazioni antimafia proviene da Il Fatto Quotidiano.

Il casolare dove fu ucciso Peppino Impastato a Cinisi è stato affidato a tre associazioni antimafia. A pochi giorni dal 47esimo anniversario dell’omicidio del giornalista e attivista, la Regione Siciliana ha dato il via libera all’affidamento dell’immobile di Cinisi, in provincia di Palermo, all’associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato Onlus, in partenariato col Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato Onlus e l’associazione culturale Peppino Impastato.
L’affidamento e la stipula del contratto, che avrà durata di sei anni, sono stati ufficializzati questa mattina dopo anni di mobilitazioni civili e interventi di recupero finanziati dalla Regione Siciliana: la struttura sarà gestita dalle tre associazioni con l’obiettivo di restituirla alla collettività, rendendola un punto di raccolta e di riferimento per percorsi di legalità indirizzati ai giovani e ai visitatori di tutta Italia.
Il casolare era stato acquisito al demanio della Regione Siciliana nel 2020, quindi affidato alla Soprintendenza di Palermo che ne ha curato il progetto di restauro finanziato con risorse del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. I lavori avevano riguardato sia la struttura del fabbricato rurale che l’area circostante, e si erano conclusi nel 2023 sotto la direzione dei tecnici della Soprintendenza. “Prima abbiamo portato avanti l’iter per il vincolo, ricreando il sito di interesse culturale legato alla storia e alla simbologia di ciò che rappresenta, poi abbiamo provveduto all’esproprio e ai lavori di restauro, e infine, oggi, all’assegnazione in comodato d’uso gratuito. Le associazioni del territorio possono così garantire la fruizione del sito per fare in modo che possa diventare luogo di memoria e legalità per tutti e in particolare per le scuole”, dice Selima Giuliano, Soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Palermo.
L’obiettivo della concessione sarà dunque quello di valorizzare un luogo di interesse storico e socio-culturale, aprendolo alla pubblica fruizione affinché diventi una tappa pilota nei percorsi di legalità e sensibilizzazione sul tema. Fu proprio qui, infatti, nelle vicinanze della linea ferroviaria Palermo-Trapani, che il 9 maggio 1978 vennero ritrovati i resti di Impastato. I boss di Cosa Nostra cercarono di mettere in scena un attentato con l’esplosivo ai binari ferroviari finito con la morte dell’attentatore. La realtà, invece, era ben diversa. Situato nei pressi della linea ferroviaria Palermo-Trapani, il casolare rappresenta da anni meta di pellegrinaggi civili all’interno del “percorso della memoria” dedicato alle vittime di mafia e, in particolare, all’impegno e al coraggio del giovane giornalista che, con le frequenze di Radio Aut, denunciò con determinazione il potere mafioso a Cinisi.
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