Chi è Andrea Orcel, l’uomo da 13 milioni a capo di UniCredit
Stipendio d’oro per Andrea Orcel: per il 2024, l’amministratore delegato di UniCredit si porta a casa oltre 13 milioni di euro. Ma chi è l’uomo al centro delle recenti scosse del Mercato bancario? Il maxi-pacchetto e le mosse di UniCredit La notizia arriva nella relazione societaria che prepara l’assemblea degli azionisti della banca, anticipata dal […] L'articolo Chi è Andrea Orcel, l’uomo da 13 milioni a capo di UniCredit proviene da ilBollettino.

Stipendio d’oro per Andrea Orcel: per il 2024, l’amministratore delegato di UniCredit si porta a casa oltre 13 milioni di euro. Ma chi è l’uomo al centro delle recenti scosse del Mercato bancario?
Il maxi-pacchetto e le mosse di UniCredit
La notizia arriva nella relazione societaria che prepara l’assemblea degli azionisti della banca, anticipata dal 10 aprile al 27 marzo. Per il 2024, Orcel riceverà 3,6 milioni di remunerazione fissa uniti ad altri 7,2 della componente variabile, cui si aggiungono, a titolo di bonus, 2,2 milioni di euro in azioni dell’istituto. In totale, si ottiene la cifra monstre di 13,2 milioni di euro lordi, distante anni luce dalle buste paga degli omologhi sul Mercato italiano.
D’altronde, come ha dimostrato in questi mesi, UniCredit non ha timore a fare eccezione: la sua scalata ostile su Commerzbank ha fatto tremare i vertici di Berlino, mentre l’offerta pubblica di scambio lanciata a novembre su Banco BPM ha aperto una nuova stagione di acquisizioni bancarie. E il protagonista è proprio l’amministratore delegato dell’istituto di Piazza Gae Aulenti, che con le sue mosse ha innescato una reazione a catena.
La carriera passata e le ambizioni per il futuro
Il numero uno di UniCredit vanta un curriculum notevole: classe 1963, nato a Roma da padre siciliano e madre toscana e francese, sceglie la carriera bancaria dopo un viaggio negli Stati Uniti. Dopo la laurea a pieni voti alla Sapienza, esordisce nel reddito fisso e nella consulenza, ha passato 20 anni, tra il 1992 e il 2012, negli uffici londinesi di Merrill Lynch (oggi Bank of America). Da lì, quasi un decennio in UBS, dove ha guidato la divisione investment banking, per poi tornare in Italia nel 2021 con l’approdo in UniCredit. Un arrivo che è di fatto un ritorno: nel 1998, un giovane Orcel era stato uno dei principali architetti della fusione tra Credito Italiano e UniCredito alla base dell’attuale gruppo UniCredit.
E i trascorsi nell’M&A sono evidenti anche nell’approccio dell’istituto negli ultimi mesi: un’espansione aggressiva e condotta su più linee di sviluppo, a livello nazionale e internazionale. Per ora, la strategia paga: il titolo è cresciuto del 64% negli ultimi 12 mesi, raggiungendo i massimi storici e una capitalizzazione da 78 miliardi che sfiora gli 84 di Intesa, leader di Mercato.
L’assemblea e il destino delle offerte
Il prossimo banco di prova per l’AD sarà l’assemblea degli azionisti di marzo, in cui si discuterà l’approvazione del pacchetto retributivo, ma anche il futuro delle operazioni su Commerzbank e Banco BPM. L’assemblea di quest’ultimo istituto riunitasi il 28 marzo, si è espressa favorevolmente sull’aumento dell’offerta su Anima Holding da 6,2 a 7 euro ad azione. Se vorrà avere successo nella sua scalata, UniCredit potrebbe essere costretta a fare altrettanto: i 6,657 euro ad azione proposti a novembre sono ormai lontani dall’attuale quotazione di Banco BPM a 9,55 euro.
Quanto a Commerzbank, superare le resistenze della tedesca potrebbe essere più complesso. In gioco, temi politici come la capital markets Union, ma soprattutto le rimostranze di Berlino. All’indomani delle elezioni, il vincitore Friedrich Merz sembra intenzionato a seguire la via del predecessore Scholz: per persuaderlo del contrario, il denaro potrebbe non bastare.
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