“Centinaia di orsi bloccano Yellowstone”: la verità dietro l’immagine falsa generata dall’AI
Tutto è partito da un post pubblicato nelle settimane scorse su Facebook in occasione della Giornata mondiale degli orsi. Decine e decine di orsi grizzly e neri accovacciati a terra, per strada, quasi a impedire l’ingresso al Parco nazionale di Yellowstone. Vero? Assolutamente no. Il post recita: “Gli orsi formano un blocco senza precedenti all’ingresso...

Tutto è partito da un post pubblicato nelle settimane scorse su Facebook in occasione della Giornata mondiale degli orsi. Decine e decine di orsi grizzly e neri accovacciati a terra, per strada, quasi a impedire l’ingresso al Parco nazionale di Yellowstone. Vero? Assolutamente no.
Il post recita: “Gli orsi formano un blocco senza precedenti all’ingresso di Yellowstone: gli scienziati temono di sapere qualcosa che noi non sappiamo“. Da qui una serie di opinioni, falsi allarmismi, disinformazione.
Un testo e una immagine, poi rimossi, che sono diventate rapidamente virali e hanno alimentato speculazioni, fino ad arrivare anche a Snopes, il sito di fact-checking. La foto che accompagnava il post, infatti, è stata creata con l’intelligenza artificiale e non ha alcuna base nella realtà.
In realtà, la “notizi” proviene da una pagina satirica chiamata “Casper Planet“, famosa per i suoi contenuti umoristici. La pagina stessa aveva dichiarato chiaramente che i suoi articoli sono di pura invenzione, come indicato nella sua biografia, mentre il Parco Nazionale di Yellowstone ha confermato via email che non ci sono prove di alcun raduno di orsi o degli eventi descritti nella notizia.
Bears Form Unprecedented Blockade at Yellowstone Entrance—Scientists Fear They Know Something We Don’tYellowstone…
Posted by Casper Planet on Saturday, March 1, 2025
L’immagine finta generata dall’IA
Inoltre, la foto che ha accompagnato la notizia è un’altra falsificazione. L’immagine, che mostra un enorme numero di orsi lungo una strada, è stata originariamente pubblicata dalla pagina “Bear’s World” il 25 febbraio 2025, con la didascalia che indicava chiaramente che si trattava di un’immagine creata tramite intelligenza artificiale. Tuttavia, il 5 marzo, l’amministratore della pagina ha rimosso questo riferimento, contribuendo così alla diffusione della bufala.
La conclusione? La storia che ha suscitato tanto allarme non è altro che un esempio di disinformazione alimentata dalla viralità dei social media.
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