Carlos Alcaraz confessa: “Senza Sinner la pressione mi ha ucciso. Vorrei un mese di stop…”

Carlos Alcaraz ha faticato negli ultimi mesi: eliminazione ai quarti di finale del torneo ATP 500 di Doha per mano del ceco Jiri Lehecka, sconfitta contro il britannico Jack Draper nella semifinale del Masters 1000 di Indian Wells, ko al debutto nel Masters 1000 di Miami contro il belga David Goffin. Il fuoriclasse spagnolo non […]

Apr 6, 2025 - 23:19
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Carlos Alcaraz confessa: “Senza Sinner la pressione mi ha ucciso. Vorrei un mese di stop…”

Carlos Alcaraz ha faticato negli ultimi mesi: eliminazione ai quarti di finale del torneo ATP 500 di Doha per mano del ceco Jiri Lehecka, sconfitta contro il britannico Jack Draper nella semifinale del Masters 1000 di Indian Wells, ko al debutto nel Masters 1000 di Miami contro il belga David Goffin. Il fuoriclasse spagnolo non è così riuscito ad attaccare il primo posto nel ranking ATP occupato da Jannik Sinner, non sfruttando l’assenza del fuoriclasse altoatesino a causa della squalifica di tre mesi.

Il numero 3 del mondo è intervenuto sull’argomento alla vigilia del Masters 1000 di Montecarlo: “Molti parlano un po’ a sproposito, a questo riguardo. Qualcuno pensava che, solo per il fatto che Sinner era fuori, io e Zverev avremmo dovuto vincere tutto e giocare meglio di prima. Questo non era e non è corretto. Anche perché c’è tanto equilibrio e in molti possono arrivare in fondo. Non sento che sia accaduto qualcosa di strano”.

Carlos Alcaraz non si è nascosto e ha confessato: “Non sono sorpreso di non essere diventato di nuovo numero 1, anche se molte persone si aspettano che io vinca tutto. Tanti mi chiedono, mi chiedevano, di approfittare di questo periodo di assenza di Jannik per tornare in vetta. E questa pressione probabilmente mi ha ucciso, in qualche modo. Anche se Jannik non sta giocando, sono troppo lontano da lui e sulla terra non avrò chance di risalire. Solo cercherò di dare il massimo”.

Il vincitore di Wimbledon e Roland Garros nel 2024 ha poi proseguito:Anche a me piacerebbe ogni tanto avere un mese di stop, senza fare niente. Giochiamo 11 mesi no stop, solo a volte c’è una settimana di pausa. Ma l’intensità che si richiede al nostro fisico è sempre eccessiva. Credo sia importante, alla fine della stagione, trovare più tempo per recuperare e poter mostrare il nostro miglior tennis”.

Un passaggio anche su alcuni aspetti tecnici: “Al di là dei risultati, sono contento di come sto giocando, di come sto colpendo la palla. Ma il tennis non è solo colpire la palla, è anche sentirsi bene mentalmente e fisicamente. Se non vinco, è inutile pensare che gioco bene, soprattutto quando gli altri mi guardano e pensano che ci sia qualcosa che non va. Spesso, tuttavia, lo fanno trascurando la qualità dei miei avversari. Di nuovo, lo ripeto: questo non è corretto. Sto cercando di cambiare un po’ il rovescio, anche guardando i giocatori che a mio parere lo giocano meglio. Cerco di copiarlo da loro, cerco di giocare con più top spin e lasciarmi più margine, partendo un po’ più basso. Sono piccoli cambiamenti che comunque sono normali”.