Carlo Conti e la malattia della nipote: “Bianca Balti le ha trasmesso forza dal palco”
Il conduttore del Festival svela la malattia della nipote e parla dell’esempio che la top model ha rappresentato con la sua elegante presenza a Sanremo

Sanremo, 19 febbraio 2025 – Bianca Balti ha lasciato un segno profondo a Sanremo 2025, senza bisogno di discorsi o monologhi. Splendida, con un abito di piume celeste come i suoi occhi, una scollatura profonda e un sorriso luminoso, è salita sul palco dell’Ariston elegantissima, senza capelli, dopo la chemioterapia. La sua sola presenza ha trasmesso forza e coraggio a chi sta affrontando una sfida simile alla sua.
A partire dallo stesso Carlo Conti, conduttore e direttore artistico del Festival, che ha rivelato un toccante retroscena: “Lo dico con certezza, ho una nipote che sta seguendo lo stesso percorso e mi ha scritto dicendomi quanto fosse ispirata dalla forza di Bianca”. Parole affidate alle pagine del settimanale Chi.
Bianca Balti, oltre la malattia
Balti, colpita da un cancro ovarico, ha affrontato la malattia senza nascondere fragilità e paure, ma trasformandole in un messaggio di speranza. Sul palco, la modella non ha avuto bisogno di grandi parole per emozionare: il suo esempio è arrivato dritto al cuore di molti. “Tante donne, solo vedendola, hanno trovato un'incredibile forza. È stata un esempio e una lezione anche per molti uomini”, ha sottolineato Conti. Balti come co-conduttrice della seconda serata del Festival è tornata sul palco come ospite anche nella serata finale della kermesse.
Il Festival e il paragone calcistico
Conti ha raccontato anche di uno dei momenti più significativi vissuti all’Ariston: “La cosa più bella è stata quando il pubblico ha cantato: "Uno di noi, Carlo, uno di noi". Probabilmente si sono riconosciuti in una normalità tipica della mia storia umana e professionale”.
Parlando della sua esperienza alla guida del Festival 2025 su cui è da poco calato il sipario, Conti ha fatto un paragone calcistico: “Sanremo è come la Nazionale. Ogni direttore artistico può cambiare schemi, fare catenaccio o giocare all’attacco, ma la vera forza resta la musica. Si parte dalle canzoni, poi ciascuno può aggiungere più o meno ospiti, ma alla fine ciò che conta davvero è la gara”.
E ha aggiunto: “A quale commissario tecnico dell'Italia mi paragonerei? All’attuale ct Luciano Spalletti o al mitico Enzo Bearzot, al quale inizialmente nessuno credeva e poi vinse i Mondiali del 1982”.