Bonus asilo nido: senza fattura basta la ricevuta di pagamento

La domanda di bonus asilo nido richiede quest’anno una serie di ì documenti relativi al pagamento delle rette. Nel caso in cui la struttura frequentata dal minore sia esente IVA e quindi non emetta fattura, per l’INPS è ammissibile la ricevuta di pagamento, completa però di tutte le informazioni di rito.

Vediamo tutto.

Come funziona il bonus asilo nido 2025

Il bonus asili nido è stato introdotto dal comma 355 della legge 232/2016, e consiste in un contributo per il pagamento della retta dell’asilo, pubblico o privato, per i figli fino a tre anni di età.

Il contributo minimo (parametrato su 11 mensilità)  è di 1.500 euro e può arrivare fino a 3.600 euro a seconda che l’ISEE sia o meno superiore a 40mila euro.

Ricevute di pagamento da allegare alla domanda

Il richiedente, ovvero il genitore che ha sostenuto la spesa, fra le altre cose deve allegare, entro il 30 aprile dell’anno successivo alla domanda, le fatture di pagamento, contenente tutti i dati relativi all’asilo, e le ricevute di pagamento o la copia del bonifico bancario.

La Circolare 60/2025 dettaglia tutte le regole operative, comprese quelle relative alla presentazione della domanda. Con il Messaggio 1165/2025 l’INPS specifica che per gli asili senza obbligo di fatturazione come gli Enti del Terzo Settore, in luogo della fattura è possibile presentare una semplice ricevuta di pagamento.

Quest’ultima deve contenere nome, cognome e codice fiscale del richiedente (o dell’intestatario della ricevuta), nome, cognome e/o codice fiscale del minore, denominazione della struttura, importo della rata (con indicazione della mensilità a cui si riferisce la ricevuta), descrizione del servizio con evidenza del dettaglio pagato per eventuali servizi aggiuntivi (ad esempio, servizio asilo nido comprensivo del servizio mensa se previsto).