BofA: cresce l’ottimismo sull’Europa tra i gestori di fondi

Lo evidenzia il Fund Manager Survey di febbraio che riflette una crescente fiducia sul Vecchio continente. La strategia "Long Mag7" rimane tra le più diffuse, ma l’interesse si sposta verso l’azionario europeo e settori sensibili ai tassi. L'articolo BofA: cresce l’ottimismo sull’Europa tra i gestori di fondi proviene da FundsPeople Italia.

Feb 19, 2025 - 12:57
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BofA: cresce l’ottimismo sull’Europa tra i gestori di fondi

Cresce la fiducia dei gestori europei per le prospettive del Vecchio continente. L’ultimo Fund Manager Survey (FMS) di Bank of America tra i gestori di fondi europei evidenzia un crescente ottimismo sull’economia della regione: il 45% netto degli intervistati prevede una crescita più forte nei prossimi 12 mesi, un aumento significativo rispetto al 9% del mese precedente e il livello più alto registrato da maggio dello scorso anno. I gestori di fondi europei ritengono che lo stimolo fiscale tedesco e l’allentamento della Banca Centrale Europea (BCE) saranno i principali catalizzatori di questa ripresa economica. Per quanto riguarda l’inflazione, il 59% netto degli intervistati si aspetta una riduzione dell’inflazione in Europa, una visione molto più ottimista rispetto al contesto globale, dove solo il 4% prevede un calo dell’inflazione.

A livello globale, l’ottimismo è più moderato. Il 2% degli intervistati crede che la crescita globale rallenterà nei prossimi 12 mesi. La maggioranza (52%) prevede un atterraggio morbido dell’economia globale, mentre il 36% si aspetta un non-atterraggio e il 6% teme un hard landing.

Mercato statunitense: opinioni contrastanti

Per quanto riguarda l’economia degli Stati Uniti, le aspettative sono divergenti. Il 45% dei gestori ritiene che l’amministrazione Trump avrà un impatto positivo sulla crescita globale, anche se questa percentuale è in calo rispetto al quasi 60% del mese scorso. Inoltre, il 55% degli intervistati crede che le politiche statunitensi porteranno a un aumento dell’inflazione, mentre un 4% netto prevede un possibile incremento dei rendimenti dei Treasury a 10 anni. D’altra parte, la guerra commerciale rimane il principale rischio per i mercati (39%), seguita dai rialzi dei tassi della Fed (31%).

Rialzo dell’azionario europeo

Il rapporto evidenzia che il 66% degli intervistati prevede ulteriori guadagni a breve termine per le azioni europee, e il 76% stima un rialzo nei prossimi 12 mesi. Inoltre, una pluralità di investitori considera l’Europa il mercato azionario con le migliori performance globali nel 2025.

I settori bancari sono ora il segmento più sovrappesato in Europa per la prima volta da luglio 2023, mentre le small cap continuano a essere poco favorite. La Germania rimane il mercato più attraente, mentre la Svizzera è quello meno apprezzato dagli investitori.

Europa batte Stati Uniti anche nel sondaggio globale

La view positiva sull'Europa si registra anche nel sondaggio tra i gestori globali, con l’esposizione all’azionario europeo raggiunge il livello più alto da otto mesi. In generale, il momento è favorevole per le attività di rischio: i gestori mostrano una forte convinzione nell’azionario, adottando una strategia "long sulle azioni e short su tutto il resto".

I livelli di liquidità sono scesi al livello più basso dal 2010 (3,5%), mentre la rotazione dell’azionario si sta spostando verso Europa e settori sensibili ai tassi di interesse. Dal punto di vista macroeconomico, la paura di una recessione globale è al minimo da tre anni, con il 52% degli intervistati che prevede un atterraggio morbido e solo il 6% che teme un atterraggio brusco.

Il 77% degli intervistati si aspetta tagli dei tassi da parte della Fed, con il 51% che prevede almeno due tagli. Nell’allocazione degli asset, l’azionario rimane la scommessa preferita (35% sovrappeso), mentre obbligazioni e liquidità perdono attrattiva. Le posizioni lunghe sugli Stati Uniti si riducono, con l’89% degli intervistati che considera le azioni statunitensi sopravvalutate, il livello più alto almeno da aprile 2001.

Allo stesso tempo, l’esposizione all’azionario europeo raggiunge il livello più alto da otto mesi, mentre le posizioni short sul Regno Unito sono ai massimi degli ultimi undici mesi. Nonostante un certo ottimismo sulla Cina, i mercati emergenti continuano a non generare grande fiducia.

Rotazione settoriale: dai tech ai settori difensivi

Si osserva una rotazione verso i settori sensibili ai tassi, come farmaceutico, biotecnologia, utilities e REITs. Si segnala inoltre il calo mensile più significativo nel settore tecnologico dal settembre 2022.

Cambio di strategie sugli Stati Uniti

Nonostante il ridimensionamento delle posizioni lunghe negli Stati Uniti, la strategia "Long Mag7" rimane ancora tra le più diffuse. Tuttavia, le aspettative degli investitori globali stanno cambiando:

  • Le asset class con le migliori performance previste per il 2025 sono azioni globali (34%), oro (22%) e azioni USA (18%).
  • Tra gli indici azionari più favoriti troviamo EuroStoxx (22%), Nasdaq (18%) e Hang Seng (18%).

Infine, le strategie contrarian indicano un possibile aumento delle posizioni in liquidità e obbligazioni per coprirsi da un rallentamento economico inaspettato, la riduzione dell’esposizione al settore bancario negli Stati Uniti ed Europa e una possibile ripresa del rally dell’IA attraverso posizioni long sui mercati emergenti e sulla tecnologia cinese.

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