Surforall, quando il surf diventa uno sport contro ogni barriera
Un’iniziativa nata per abbattere le barriere e rendere il mare un luogo di inclusione e libertà. Surforall, fondata da Andrea Alari, porta in Italia l’adaptive surf, permettendo a persone con disabilità di cavalcare le onde e riscoprire il proprio potenziale attraverso lo sport

Lo sport è da sempre un potente strumento di inclusione, capace di abbattere barriere e favorire l’integrazione. ìIn Italia, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), oltre 3 milioni di persone convivono con una disabilità. Tuttavia, solo l’11% di coloro che affrontano limitazioni gravi pratica sport, mentre la percentuale sale al 23,4% per chi ha limitazioni meno severe. Questi dati evidenziano un significativo margine di miglioramento nell’accesso allo sport per le persone con disabilità.
Inoltre, oltre a essere un diritto fondamentale, lo sport ha un impatto positivo sulla salute fisica e mentale. Studi dimostrano, infatti, che l’attività fisica regolare aiuta a ridurre ansia e depressione, migliorando il benessere emotivo e l’autostima.
La Harvard Medical School sottolinea come lo sport stimoli la produzione di endorfine, aumentando il senso di felicità e riducendo lo stress. L’UNESCO, nella sua Carta Internazionale per l’Educazione Fisica, l’Attività Fisica e lo Sport, evidenzia il ruolo dello sport nel promuovere la pace e l’inclusione, unendo persone di diversa cultura, razza e genere.
Non è solo un gioco, ma una vera e propria forza che dimostra, ogni giorno, come le differenze possano diventare una risorsa, se accolte. Ed è proprio con questo spirito che nasce Surforall, un progetto tutto italiano dedicato all’adaptive surf, con l’obiettivo di rendere il surf accessibile a tutti.
Surf Adaptive per tutti: come funziona e perché migliora l’umore
Secondo una ricerca pubblicata dall’International Journal of Environmental Research and Public Health, gli sport, tra cui quelli acquatici, contribuiscono a ridurre stress e ansia, aumentando il senso di benessere e autostima nei partecipanti.
E l’adaptive surf non è da meno. Disciplina che negli ultimi anni ha ricevuto crescente attenzione a livello internazionale, il surf adaptive permette a persone con disabilità fisiche, sensoriali o cognitive di praticare il surf grazie a tavole adattate, supporti speciali e istruttori qualificati. L’obiettivo, quindi, è rendere questo sport accessibile a tutti, consentendo ai partecipanti di vivere l’esperienza del mare in sicurezza e autonomia, migliorando equilibrio, coordinazione e benessere psicofisico.
Andrea Alari, classe 1983, istruttore di surf e di adaptive surf ACSI, ha scoperto il potenziale trasformativo di questa disciplina proprio durante un’esperienza con la Fuerte Tribu di Fuerteventura. Osservando i benefici tangibili sulle persone coinvolte, ha deciso di portare questa realtà in Italia, precisamente a Massa (Toscana), fondando Surforall.
«Surforall nasce tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 a Fuerteventura, dove, oltre ad essermi avvicinato al surf, sono stato introdotto al mondo dell’adaptive surf. Questo mi ha ispirato a portare in Italia un progetto che, inizialmente, non è stato facile da realizzare, visto che Paesi come la Spagna, il Portogallo e il Sud America erano molto più avanti in questo campo», racconta Andrea Alari a StartupItalia. «L’adaptive surf non è altro che surf, è divertimento. Ogni persona ha esigenze diverse, e così anche i nostri ragazzi hanno bisogno di tavole adattate e istruttori che comprendano le loro necessità. Ad esempio, un ragazzo tetraplegico avrà bisogno di una tavola più ampia e galleggiante».
Insomma, una tipologia di surf adatta a tutti, che tiene in considerazione le unicità di ogni corpo e di ogni problematica, sempre con la massima attenzione alla sicurezza.
D’inverno, se il mare è troppo freddo, c’è l’adaptive skate
«La nostra priorità è la sicurezza. Se il mare non è sicuro, optiamo per lezioni a terra o per lo skate adaptive, specialmente durante l’inverno, quando non tutti possono indossare mute o calzari a causa delle loro condizioni fisiche», continua Alari. «Proprio per questo, anche quando il mare è troppo freddo e arriva la stagione invernale, non vogliamo che i ragazzi smettano di allenarsi. Abbiamo quindi sviluppato l’adaptive skate, che permette loro di continuare l’allenamento sportivo anche nei mesi più freddi. Quando parli di surf in Italia, a volte ti guardano con diffidenza, figurarsi quando si parla di adaptive surf. Ma con il tempo, grazie alla creazione di eventi e open day, abbiamo visto crescere l’interesse. Abbiamo anche un progetto in corso con Autismo Apuania, che prevede lezioni di surf, skate ed esercizi di equilibrio per ragazzi con autismo. L’obiettivo finale è aumentare la loro fiducia e il loro equilibrio, avvicinandoli alla natura e all’aria aperta».
Negli ultimi anni, Surforall ha organizzato sessioni di surf adaptive coinvolgendo atleti con diverse disabilità, supportati da istruttori qualificati e attrezzature specifiche. Il progetto non si limita quindi all’allenamento fisico, ma lavora anche sull’aspetto psicologico, aiutando i ragazzi a superare paure e limiti autoimposti.
«Nel 2023 abbiamo avuto 41 atleti attivi, 70 lezioni di adaptive surf e 20 di adaptive skate» racconta Andrea Alari a StartupItalia. «Quest’anno abbiamo anche realizzato il sogno di un giovane ragazzo che, a causa di un incidente, è rimasto paralizzato. I suoi amici l’hanno portato a fare surf, e l’emozione di vedere il suo sogno realizzato è stata indescrivibile. Abbiamo poi regalato una maglia firmata da tutti i ragazzi, un gesto che ha significato molto per tutti».
Oltre il mare: un progetto in espansione
L’impatto di Surforall va oltre lo sport: il surf diventa uno strumento di empowerment, capace di restituire autonomia e fiducia. Grazie alla collaborazione con associazioni e istituzioni locali, il progetto continua la sua crescita, offrendo un’alternativa concreta a chi desidera vivere il mare senza ostacoli.
«Quest’anno abbiamo visto una fusione bellissima tra la nostra scuola di adaptive surf e la scuola Aqua Surf, dove bambini normodotati e ragazzi con disabilità surfano insieme. È stato emozionante vedere il gruppo supportarsi a vicenda, creando un senso di comunità incredibile» racconta Alari a StartupItalia. «Abbiamo anche organizzato manifestazioni per promuovere l’adaptive surf e creato un libro sull’inclusione sociale attraverso lo sport. Il nostro libro, “Una cosa possibile”, racconta la storia di quattro animaletti con diverse difficoltà che, grazie all’aiuto degli altri e a tavole adattate, riescono a realizzare il sogno di fare surf. Il libro è stato realizzato con carta riciclata, perché sosteniamo anche l’ambiente».
Un libro illustrato che racconta le difficoltà attraverso i suoi quattro piccoli protagonisti che, grazie ai compagni e all’utilizzo di tavole da surf adattate, riescono a rendere tutto possibile, persino il surf.
«Durante le letture del libro nelle scuole locali, proponiamo giochi di equilibrio per far vivere ai bambini e alle bambine le difficoltà raccontate nel libro: provano a stare in equilibrio su un solo arto, bendati o seduti. È un modo per sensibilizzare e far conoscere l’inclusione attraverso il surf. Per ogni copia venduta, una parte dei ricavi viene donata a un’associazione esterna che sostiene l’inclusione sociale e l’ambiente. Riteniamo importante contribuire ad altre cause» continua Alari. «Per ora stiamo portando il libro nelle scuole, nelle surf school, nelle scuole di skate e nelle librerie della Toscana, Lombardia e Lazio, dove c’è anche Davide Colla, autore del libro e mio collaboratore nel progetto. Anche Davide lo presenta nelle scuole, nelle surf school, nelle attività didattiche, nei centri estivi e creativi. Ovunque possiamo farlo arrivare, lo portiamo».
E in vista della bella stagione, Surforall punta a organizzare nuovi eventi, tra cui i Surf Therapy Camp, per avvicinare tutti al mondo del surf.
«Abbiamo in programma degli Open Day per permettere alle famiglie e ai ragazzi di avvicinarsi al nostro mondo. L’obiettivo è diffondere l’adaptive surf in Italia, organizzando altri Surf Therapy Camp e coinvolgendo sempre più persone».