Binance e Trump: la verità sui presunti negoziati negati da CZ
La netta smentita di Changpeng Zhao


La notizia su Binance e Trump ha attirato grande attenzione nel mondo della finanza digitale, ma il fondatore di Binance, Changpeng ‘CZ’ Zhao, ha categoricamente negato qualsiasi negoziato relativo a un perdono presidenziale o a un investimento diretto dell’ex presidente negli asset digitali della piattaforma.
I presunti colloqui tra Binance e la famiglia Trump: cosa c’entra CZ?
Secondo un recente rapporto del Wall Street Journal, c’erano state conversazioni tra i rappresentanti della famiglia Trump e Binance.US, la divisione americana dello scambio di asset digitali.
Le indiscrezioni parlavano di un possibile coinvolgimento finanziario della famiglia Trump in Binance, soprattutto dopo la difficile situazione legale in cui si trova la società.
Binance.US infatti ha affrontato un accordo legale da 4,3 miliardi di dollari con le autorità americane, creando un clima teso e segnando un momento di crisi per l’exchange.
L’ipotesi di un investimento da parte di Trump avrebbe dunque fatto presagire una possibile svolta per migliorare l’immagine e la solidità del gruppo. Tuttavia, CZ ha preso una posizione ferma rispetto a queste voci.
In una dichiarazione chiara e senza ambiguità, ha affermato di non aver mai partecipato a negoziati o accordi con membri della famiglia Trump o con qualsiasi rappresentante legato a accordi commerciali con Binance.US.
Inoltre, ha duramente criticato l’articolo di Bloomberg che aveva riportato queste notizie, definendolo “puramente immaginario” e privo di fondamento.
CZ ha inoltre precisato che né lui né Binance hanno alcun tipo di accordo o relazione commerciale con WLF o con altre persone menzionate nell’articolo in questione.
Un altro aspetto centrale riguarda la presunta possibilità di ottenere un perdono presidenziale. La notizia aveva insinuato che CZ avrebbe potuto cercare personalmente un intervento da parte dell’attuale presidente Trump per risolvere le questioni legali con le autorità statunitensi.
Anche in questo caso, CZ ha negato categoricamente qualsiasi incontro o discussione ufficiale sull’argomento, ribadendo che si tratta solo di voci infondate.
Ha spiegato di aver semplicemente sentito sentito parlare di tali possibilità in modo generico, ma non ha mai partecipato a colloqui ufficiali di questo tipo.
Il punto di vista della co-fondatrice Yi He
Dal canto suo, Yi He, co-fondatrice di Binance, ha espresso una posizione più aperta riguardo al possibile ricorso a un perdono presidenziale.
Lei ha suggerito che potrebbe essere “opportuno richiedere un perdono”, auspicando che “le cose buone accadano” per Binance, senza però specificare dettagli su eventuali passi già intrapresi o tempistiche future.
Questo commento, pur mantenendo una certa cautela, lascia intendere che la società stia considerando tutte le opzioni per superare la crisi legale e reputazionale, anche se non sembra esserci una strategia definita né confermata pubblicamente.
Binance.US si trova oggi a dover gestire le pesanti conseguenze di un settlement da 4,3 miliardi di dollari con le autorità americane, una delle più rilevanti sanzioni nella storia recente degli exchange di criptovalute.
Questo ha inevitabilmente complicato i piani di crescita e la relazione con gli investitori.
Le voci su una possibile alleanza con la famiglia Trump avevano alimentato speranze di un rilancio, ma le smentite di CZ dimostrano come lo scenario attuale rimanga di fatto incerto e privo di conclusioni definitive.
Di conseguenza, Binance deve trovare nuovi modi per ristabilire la fiducia e assicurare la propria competitività nel mercato statunitense.
La vicenda ha anche evidenziato la delicatezza nel rapporto tra grandi aziende private nell’ambito della finanza digitale e figure politiche influenti come l’attuale presidente Trump.
CZ ha voluto chiarire quanto sia importante mantenere trasparenza e autonomia nelle trattative, evitando di alimentare false aspettative o impressioni sbagliate tra il pubblico e gli investitori.
Questa strategia risulta fondamentale soprattutto in un contesto normativo sempre più rigoroso e sorvegliato, dove ogni legame ambiguo potrebbe complicare ulteriormente il quadro.
Cosa resta da capire su Binance e Trump?
Non è specificato, però, se ci siano ulteriori trattative in corso o quali siano i reali piani di Binance nei prossimi mesi per rafforzare la sua presenza sul suolo americano.
Inoltre, non è chiaro se la società stia esplorando altre forme di partnership o investimenti per affrontare le sfide normative e di mercato.
L’unica cosa certa è che, per ora, non esiste alcun accordo ufficiale tra Binance e la famiglia Trump, né sul piano commerciale né riguardo a eventuali perdoni presidenziali. Le parole degli stessi protagonisti raffreddano dunque la sensazione di un impegno concreto e definito.
La vicenda dimostra come Binance, pur essendo uno degli exchange di criptovalute più grandi al mondo, debba ancora affrontare numerose difficoltà nel suo percorso di consolidamento negli Stati Uniti.
I negoziati smentiti da CZ indicano uno scenario in evoluzione, in cui la società deve adattarsi rapidamente a condizioni complesse.
Per gli investitori e il mercato, rimane importante monitorare le mosse future di Binance con attenzione, verificando quali strategie saranno attuate per risanare la situazione legale e ritrovare stabilità.
Anche per gli appassionati di criptovalute è fondamentale seguire queste dinamiche, poiché determinano l’andamento e la credibilità dell’intero ecosistema.