Batterie idrogeno/manganese: da GES presto un prototipo
Dalla trentina GES entro l'anno ci si aspetta un prototipo delle sue nuove batterie idrogeno-manganese.
Entro la fine dell'anno, Ges (Green Energy Storage) svelerà il proprio modello sperimentale di accumulatore al manganese. L'impresa emergente, con radici a Trento dal 2015, ha sviluppato e ottenuto il brevetto per un sistema di stoccaggio dell'energia che si fonda su un'architettura mista composta da idrogeno e da un fluido elettrolitico a base di manganese. Questa batteria è in grado di autogenerare l'idrogeno necessario per un ciclo di carica e scarica autonomo. L'iniziativa include l'impiego di sofisticati rilevatori, uniti a procedimenti algoritmici di intelligenza artificiale e apprendimento automatico, al fine di ottimizzare la gestione e la manutenzione.
IL PROGETTO
Nel corso del 2022, Ges ha beneficiato di un apporto finanziario Ipcei (Progetti Importanti di Comune Interesse Europeo) quantificato in 53 milioni di euro. Contestualmente a tale erogazione, è stata decisa una capitalizzazione aggiuntiva di 6 milioni di euro, valutando l'impresa, antecedentemente all'operazione, 40 milioni di euro. Nel 2024, l'entità del finanziamento Ipcei è stata rivista, attestandosi a 61,5 milioni.
In un contesto internazionale segnato da tensioni commerciali e dall'introduzione di tariffe doganali da parte degli Stati Uniti, l'architettura delle catene di produzione assume un'importanza ancora maggiore. Gli accumulatori di energia al litio, attualmente predominanti nel settore dello stoccaggio, sono vincolati alla disponibilità di risorse primarie considerate critiche. Matteo Mazzotta, amministratore delegato di GES, sottolinea che gli sviluppi recenti mettono in risalto le potenzialità di innovazioni tecnologiche come la loro. Il materiale di base, il manganese, vanta un'ampia reperibilità, essendo il dodicesimo elemento più abbondante nella crosta terrestre, con siti di estrazione in Italia e in Europa. Gli altri componenti si avvalgono di una filiera produttiva italiana ed europea, il che gli conferisce una posizione favorevole in un panorama post-globalizzazione.