Azioni Alphabet: comprare o vendere? Doppio downgrade sul target in poche ore
Le azioni Alphabet da inizio anno ad oggi hanno perso il 28 per cento in scia al sell-off dell’azionariato Usa.…

Le azioni Alphabet da inizio anno ad oggi hanno perso il 28 per cento in scia al sell-off dell’azionariato Usa. Nella sola seduta di ieri a causa del ritorno delle vendite a Wall Street, la casa madre di Google si è deprezzata del 3 per cento. Insomma come si può anche vedere dal grafico in basso, il titolo non se la passa bene eppure avrebbe tutte le carte in regola per uscire con le gambe proprie dal pantano in cui è precipitata la borsa Usa. Tutta una serie di fattori tra cui gli introiti da pubblicità più alti delle attese della vigilia, le stesse previsioni sui conti dell’esercizio in corso (i ricavi sono visti in crescita del 13 per cento mentre l’utile netto dovrebbe addirittura salire a doppia cifra fino al 2027) e i multipli interessanti (le azioni Aphabet sono scambiate a 17 volte gli utili previsti) dovrebbero accendere l’interesse da parte degli investitori alla ricerca di occasione per recuperare le perdite delle ultime settimane.
Il punto è che sullo sfondo, per Alphabet come per tutte le altre big tech americane) c’è sempre la spada di Damocle dei dazi di Trump.
E allora, premesso tutto questo, è il caso di comprare o vendere azioni Alphabet?
Inutile dire che la risposta a questa domanda è più incerta che mai. Tuttavia sarà proprio dallo scioglimento di questo dubbio che dipenderà la strategia ad adottare sul titolo. Non parliamo solo di posizionamento su azioni reali in ottica investimento ma anche di trading più speculativo con strumenti derivati come i CFD. Tutti i migliori broker consentono di tradare CFD su azioni Alphabet: per agevolare la scelta nella tabella in basso sono riportate le condizioni applicate da ogni piattaforma.
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Azioni Alphabet sono le più economiche tra le big tech
L’attuale andamento in borsa delle azioni Alphabet ha permesso al titolo di diventare più economico rispetto ai cosiddetti Magnifici Sette (Alphabet, Amazon, Apple, Meta Platforms, Microsoft, Nvidia e Tesla). Le azioni della casa madre di Google attualmente presentano un multiplo che si avvicina molto ai minimi del 2023 e che è decisamente inferiore rispetto alla media di lungo termine. Il biglietto da vista dei prezzi non è male. Sempre rispetto alle altre big tech, poi, c’è un secondo fattore da considerare che è quello del reale impatto della guerra delle tariffe.
Tra le Magnifiche Sette c’è chi come Nvidia o Apple avrebbero molto da perdere dall’aumento generalizzato dei dazi, ma Alphabet non corre questo rischio salvandosi grazie al suo stesso business. E’ vero che Google ha molto diversificato i suoi servizi nel corso degli ultimi anni ma il core resta sempre sulla pubblicità e se consideriamo che il motore di ricerca vanta una posizione di quasi monopolio al mondo e che l’Unione Europea, per quanto ne possa dire la Commissione Ue, non ha alcuna alternativa da mettere in campo, se ne deduce che l’impatto dello scenario peggiore dei dazi sarebbe comunque limitato.
Analisti tagliano il target price sulle azioni Alphabet
Solo nelle ultime ore almeno due analisti sono intervenuti sulle azioni Alphabet con un taglio del target price. In entrambi i casi si è trattato di una mossa inevitabile alla luce dell’andamento in borsa del titolo. Tanto per iniziare c’è stata Citi che ha ridotto il prezzo obiettivo a 195 euro dal precedente 229 euro confermando comunque il rating buy e quindi l’indicazione di comprare.
La decisione è arrivata a seguito della recente conferenza Google Cloud Next nel corso della quale il management ha presentato i progressi di Alphabet sia nell’intelligenza artificiale che nell’infrastruttura.
Secondo gli analisti della banca d’affari Usa l’introduzione della famiglia di modelli Gemini 2.5, il lancio di altre dieci nuove offerte di Agent e i miglioramenti dell’infrastruttura sono da intendersi come elementi positivi, tuttavia essendo le linee di evoluzione dell’ambiente meno prevedibili a causa proprio della guerra commerciale, il target price è stato ridotto fermo restando che la valutazione di Citi delle azioni Alphabet a circa 16 volte gli utili per azione stimati per il 2026 consente di confermare la view bullish.
Dopo la banca d’affari Usa, è stata la volta di Piper Sandler che ha tagliato il prezzo obiettivo su Alphabet da 208,00 euro a 185,00 euro confermando però il rating a overweight. Per gli analisti quindi le azioni di Google sono da sovra-pesare nel portafoglio di investimento. Nella nota l’accento è stato posto sui dati di quota meno favorevoli e un report misto formulato da un acquirente pubblicitario. Secondo Piper Sandler Alphabet dovrebbe chiudere l’esercizio con ricavi pari a 88,2 miliardi di euro (di cui 49,3 miliardi da Search, 8,8 miliardi da YouTube e i restanti 12,4 miliardi dai servizi Cloud) in rialzo del 9,5 per cento anno su anno.
Al di là del parare di questi due analisti, volendo tirare una linea, possiamo dire che oltre l’80 per cento degli esperti seguiti da Bloomberg consiglia di comprare azioni Alphabet mentre, per quello che riguarda il prezzo obiettivo (e quindi indirettamente il potenziale di upside) esso, espresso come media, è più alto del 50 per cento rispetto alle attuali quotazioni.