Azionario globale: i trend passano, l’approccio attivo resta
In un contesto economico e geopolitico sempre più turbolento, la selezione attiva dei titoli resta un pilastro fondamentale per gli investitori che puntano a massimizzare i rendimenti nel lungo periodo. Gli esperti di Schroders Alex Tedder, CIO Equities, e Nick Kirrage, Head of the Global Value Team, sono da anni impegnati nella ricerca di opportunità... Leggi tutto

In un contesto economico e geopolitico sempre più turbolento, la selezione attiva dei titoli resta un pilastro fondamentale per gli investitori che puntano a massimizzare i rendimenti nel lungo periodo. Gli esperti di Schroders Alex Tedder, CIO Equities, e Nick Kirrage, Head of the Global Value Team, sono da anni impegnati nella ricerca di opportunità nei mercati azionari globali. In un’intervista recente, i due professionisti hanno discusso del loro approccio, delle dinamiche geopolitiche e dell’importanza di una gestione attiva in tempi di volatilità crescente.
Geopolitica e investimenti: come sfruttare la volatilità
Tedder e Kirrage evidenziano come la geopolitica, sebbene difficile da prevedere, sia una variabile da monitorare costantemente. La volatilità associata agli eventi geopolitici può rappresentare, secondo Kirrage, un’opportunità per generare rendimenti extra. Tuttavia, la sfida principale per i selezionatori di titoli è distinguere tra le notizie che sono già scontate dal mercato e quelle che potrebbero ancora influire sul valore dei titoli. “Gli scenari geopolitici o economici non sono sempre direttamente correlati alle opportunità azionarie. A volte, infatti, ci sono fattori che i mercati non hanno ancora completamente integrato,” ha dichiarato Kirrage.
Per Tedder, uno degli aspetti più interessanti del lavoro di gestione degli investimenti è l’aspetto comportamentale: “Le persone tendono a guardare al passato e a estrapolare tendenze, ma la realtà è che spesso le cose cambiano in modo imprevisto. È questo l’aspetto affascinante di lavorare nel mondo degli investimenti: la costante evoluzione”.
La centralità della selezione globale e dei fondamentali
Uno degli elementi distintivi del lavoro di Schroders, come sottolineato da Lukas Kamblevicius, Co-Head of QEP Investment Team, è l’approccio globale nell’individuazione delle aziende con le migliori prospettive di crescita. “Ci concentriamo sui fondamentali perché sono ciò che possiamo valutare con certezza. È su questi che basiamo le nostre scelte di investimento, indipendentemente dalle turbolenze geopolitiche che possono sorgere,” ha spiegato Kamblevicius.
La selezione dei titoli, quindi, non dipende solo dai fattori macroeconomici o geopolitici, ma da un’analisi profonda dei fondamentali aziendali. “In un contesto turbolento come quello odierno, la nostra attenzione è rivolta a quelle aziende che offrono un valore intrinseco e che possono continuare a crescere anche in tempi di incertezze globali,” ha aggiunto Tedder.
L’ascesa della Cina, il declino degli Stati Uniti e la sovraperformance dell’Europa
Un altro tema sollevato dagli esperti di Schroders riguarda la tendenza globale dei mercati azionari. Nonostante il dominio degli Stati Uniti negli ultimi cento anni, Tedder ritiene che questo non possa durare all’infinito. “L’attuale eccezionalismo degli Stati Uniti potrebbe portare, a lungo termine, a effetti collaterali imprevisti, come l’ascesa della Cina come nuovo leader globale,” ha osservato.
Nel breve periodo, però, i mercati azionari europei hanno già registrato una performance superiore rispetto a quelli statunitensi, suggerendo che le aspettative degli investitori potrebbero essere troppo negative. Allo stesso modo, la Cina, pur partendo da una base molto bassa e con un contesto politico instabile, ha cominciato a mostrare segnali di ripresa, come sottolineato da Kamblevicius: “In Cina vediamo dei segnali positivi che ora cominciano a farsi sentire, anche se il contesto rimane incerto”.
In India, invece, la situazione è più complessa. Sebbene i fondamentali siano solidi, le valutazioni elevate hanno spinto una correzione del mercato, come osservato da Kirrage. “L’India è stata un caso di successo per anni, ma le valutazioni ora sono molto alte. In questo momento, c’è una fase di correzione in atto, che probabilmente continuerà nel breve periodo”.
La volatilità come opportunità: l’importanza della gestione attiva
Uno degli aspetti più rilevanti per gli investitori di oggi è la crescente volatilità dei mercati. Secondo Tedder, la gestione attiva è fondamentale in un contesto di incertezze economiche e geopolitiche. “Quest’anno ci aspettiamo un ritorno della volatilità. La differenza rispetto agli ultimi due anni è che ora i mercati saranno molto più turbolenti. Questo rappresenta un’opportunità per i gestori attivi che sanno come navigare tra i trend e cogliere le opportunità,” ha dichiarato.
Investire attivamente, secondo Kirrage, richiede una visione a lungo termine. “Se si investe nell’azionario, non lo si fa per ottenere guadagni immediati. Il nostro orizzonte è di 5, 10, 15 anni. Solo così è possibile cogliere appieno i benefici di una gestione attiva.”
La sfida delle commissioni e il valore dell’investimento attivo
In un contesto in cui i costi di gestione sono sempre più sotto scrutinio, gli esperti di Schroders riconoscono l’importanza di scegliere prodotti a basse commissioni, come i fondi passivi. Tuttavia, sottolineano anche che l’investimento attivo può fare la differenza nel lungo periodo. “Anche un piccolo vantaggio in termini di crescita composta può avere un impatto enorme nel tempo,” ha spiegato Kamblevicius.
In conclusione, per gli esperti di Schroders, la gestione attiva è un elemento cruciale per navigare con successo nelle turbolenze geopolitiche e di mercato. La chiave del successo risiede nella capacità di separare la geopolitica dalla selezione dei titoli, concentrandosi sui fondamentali e mantenendo una visione a lungo termine.