Auto aziendali: verso la deroga alla stretta fiscale
Emendamento dei Relatori al Decreto Bollette mira a salvare (fino a giugno 2025) dalla stretta sulle auto aziendali in uso promiscuo gli ordinativi 2024.

Un emendamento al decreto bollette, depositato dai relatori Gianluca Caramanna (FdI) e Andrea Barabotti (Lega), escluderebbe dalla nuova stretta fiscale tutte le auto aziendali ordinate dai datori di lavoro entro il 31 dicembre 2024 e concesse in uso promiscuo dal 1 gennaio al 30 giugno 2025.
La proposta, che mira ad estendere in via temporanea il vecchio regime fiscale sulle auto aziendali in uso promiscuo, consisterebbe in un rinvio volto a offrire un beneficio immediato per le imprese e i lavoratori, che potrebbero continuare a beneficiare di un regime fiscale più favorevole per un periodo aggiuntivo.
Auto aziendali in uso promiscuo: proposta fare transitoria fino a metà 2025
L’introduzione dell’emendamento al decreto bollette permetterebbe a chi ha ordinato auto aziendali entro la fine del 2024 con consegna entro il 30 giugno 2025, di continuare a usufruire del vecchio sistema fiscale, con un imponibile ridotto per le auto benzina e diesel, rimandato l’entrata in vigore delle nuove regole di tassazione basate sul tipo di alimentazione.
Il vecchio sistema: tassazione in base al costo chilometrico
Fino allo scorso anno, il sistema di tassazione del fringe benefit relativo alle auto aziendali si basava sul costo chilometrico, che variava in funzione delle emissioni di CO2 dei veicoli. In particolare, il valore del benefit poteva arrivare a un massimo del 50% del costo chilometrico per le auto con emissioni di CO2 superiori a 190g/km, mentre scendeva al 25% per i veicoli più ecologici con emissioni inferiori a 60g/km (su una percorrenza annua di 15.000 km).
La novità: tassazione in base al tipo di alimentazione
Con la Legge di Bilancio 2025, il Governo ha deciso di modificare il sistema di tassazione, introducendo una distinzione basata sul tipo di alimentazione del veicolo. La nuova impostazione prevede che l’imponibile per il fringe benefit sia fissato al 50% del costo chilometrico per i veicoli a benzina e diesel, a prescindere dalle loro emissioni di CO2. Le auto ibridi plug-in beneficiano di una riduzione dell’imponibile al 20%, mentre per le auto elettriche l’imponibile scende ulteriormente al 10%.
Questa nuova configurazione tende a favorire veicoli più ecologici, ma anche a rendere più stabile e prevedibile la tassazione sui benefit legati all’uso aziendale delle auto, migliorando la pianificazione fiscale per le imprese.