Aurora in Scena, la rassegna "Squilibri" con “Io sono uno” performance di teatro canzone su Luigi Tenco
Domenica 13 aprile alle 18:00 al Circolo culturale Aurora di Piazza S. Agostino ad Arezzo

Arezzo, 9 aprile 2025 – Domenica 13 aprile alle 18:00 al Circolo culturale Aurora- di Piazza S. Agostino ad Arezzo torna Aurora in Scena "Squilibri" con “Io sono uno” performance di teatro canzone su Luigi Tenco
La Rassegna “Squilibri” visioni di teatro sociale quest’anno è dedicata all’Autobiografia e alla Cura, al senso della propria esistenza quale contenuto fondamentale per una presenza sociale consapevole e attiva.
Le proposte artistiche di questa edizione sono testimonianza di quella comunità umana, dolente, ribelle e necessaria che appartiene ad ognuno di noi, esperienza intima e significativa non solo per sé ma per tutti.
Dopo l’evento letterario performativo di presentazione del libro “Nonostante Tutte” di Filippo Maria Battaglia” con la graditissima presenza della prof.ssa Natalia Cangi, direttrice della Fondazione Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano, la Rassegna si conclude domenica 13 aprile con lo spettacolo di teatro canzone “Io sono uno”, performance dedicata alla figura straordinaria di Luigi Tenco, alla sua Poesia.
La narrazione e il canto sono interpretate dalla voce di Filippo Mugnai, giovane attore della Compagnia Diesis-Teatrango, da anni attivo nei percorsi di teatro educativo e sociale. La musica è eseguita dal vivo da Silvio Trotta polistrumentista studioso di musica etnica ma allo stesso tempo partecipe al mondo del cantautorato italiano. La regia è affidata allo sguardo sensibile e originale di Barbara Petrucci, attrice impegnata nella ricerca artistica su tematiche civili e sociali.
La scelta è dedicata all’opera musicale di uno dei più grandi interpreti della canzone d’autore italiana del novecento.
La performance vuole instaurare un rapporto intimo con il pubblico, con le emozioni e le riflessioni fondamentali che le parole di Tenco trasmettono quali radici comuni e profonde.
Il secolo scorso “risuona” nelle esperienze performative contemporanee per aver rivoluzionato in senso prepotentemente soggettivo l’espressione artistica ed esistenziale, verso la quale è necessario porre rinnovata attenzione e ascolto.