Atletica, Furlani, Fabbri e Weir per i fuochi d’artificio finali a Nanchino! Festival del mezzofondo in chiusura dei Mondiali
La terza e ultima giornata dei Mondiali di atletica indoor a Nanchino si preannuncia emozionante e divertente con almeno tre azzurri in lotta per le medaglie: Mattia Furlani nel salto in lungo, Leonardo Fabbri e Zane Weir nel getto del peso con tanta voglia di cancellare la brutta giornata di Apeldoorn. Riparte l’eptathlon con la […]

La terza e ultima giornata dei Mondiali di atletica indoor a Nanchino si preannuncia emozionante e divertente con almeno tre azzurri in lotta per le medaglie: Mattia Furlani nel salto in lungo, Leonardo Fabbri e Zane Weir nel getto del peso con tanta voglia di cancellare la brutta giornata di Apeldoorn.
Riparte l’eptathlon con la quinta prova in apertura di giornata, i 60 ostacoli,. Il norvegese Skotheim è l’uomo da battere. Per lui anche un tentativo di assalto al record europeo che è già suo. Si prosegue con la finale del salto in lungo femminile, nella quale non ci sarà la campionessa europea Larissa Iapichino. Assente anche l’iridata indoor e oro olimpico Tara Davis-Woodhall, la delegazione statunitense punta su Monae’ Nichols, argento a Glasgow, per prendere il posto della texana. La finale di un anno fa ha rappresentato il momento più significativo della carriera anche per la spagnola Fatima Diame, che conquistò un sorprendente bronzo, dopo il quinto posto agli Europei. Interessante l’esordio mondiale della sorella della primatista mondiale dei 60 ostacoli, la bahamense Anthaya Charlton, che vanta la miglior misura stagionale tra le iscritte (6,98). Dall’Olanda alla Cina, anche la svizzera Annik Kälin, argento ad Apeldoorn, e la serba Milica Gardasevic, che ha chiuso quarta in Olanda ma ha mostrato evidenti segni di miglioramento. Dall’Africa, la giovane nigeriana Ochonogor (classe 2006), già capace di competere nella finale olimpica di Parigi.
Alle 3.25 sono in programma le batterie dei 60 ostacoli donne. Una delle gare di maggior spessore tecnico dell’intero programma, grazie alla partecipazione dell’intero podio di Apeldoorn e di due terzi di quello di Glasgow 2024, con l’unica assente la francese Samba-Mayela, argento olimpico dei 100 ostacoli. Dall’Europeo, la svizzera Ditaji Kambundji è emersa con una nuova dimensione, fermando il cronometro a 7.67, a soli due centesimi dal primato del mondo della bahamense Devynne Charlton (nella finale di Glasgow), e sarà in Cina per difendere il titolo. Il podio europeo è completato dalla presenza della primatista olandese Nadine Visser e dalla polacca Pia Skrzyszowska, bronzo mondiale ed europeo. Tra le favorite, anche la giamaicana Ackera Nugent e la statunitense Grace Stark. L’Italia si presenta con Giada Carmassi (Esercito) ed Elisa Di Lazzaro (Carabinieri), a due settimane dall’impegno europeo in Olanda.
Alle 4.10 prosegue l’eptathlon con il salto con l’asta, mentre alle 4.35 si disputa la finale del salto in alto femminile. Altra sfida sublime, ormai un classico, tra la primatista del mondo ucraina Yaroslava Mahuchikh e la primatista australiana Nicola Olyslagers-McDermott. Hanno vinto, in quest’ordine, le ultime due edizioni del Mondiale indoor, mentre a Parigi l’ucraina è riuscita a prevalere sull’australiana. Da queste latitudini arriva un’altra grande protagonista della pedana, Eleanor Patterson, iridata a Eugene 2022 e anche argento mondiale indoor nello stesso anno a Belgrado. Per giocarsi le chance in zona podio, c’è anche la serba Angelina Topic. Il borsino è in ascesa per la cipriota Elena Kulichenko, mentre l’altra iridata indoor (Portland 2016) Vashti Cunningham (Stati Uniti) ha avuto un inverno senza misure significative. Debutto iridato per la nostra Idea Pieroni (Carabinieri), in casa azzurra.
La sessione pomeridiana si apre alle 12.35 con le semifinali dei 60 ostacoli donne, a seguire le due finali più attese dal pubblico italiano, il getto del peso maschile e il salto in lungo maschile. Nel peso a un anno da Glasgow, non c’è l’oro mondiale in carica Ryan Crouser, fresco sposo. Non c’è neanche l’altro super big Joe Kovacs a rappresentare gli Stati Uniti a Nanchino, dove la selezione a stelle e strisce comprende i nomi di Adrian Piperi e Roger Steen. Gara zeppa di medagliati di tutti i metalli e provenienti da ogni latitudine: il due volte iridato indoor Tom Walsh per la Nuova Zelanda, i campioni d’Europa a Roma 2024 Leonardo Fabbri (Aeronautica), a Istanbul 2023 Zane Weir (Fiamme Gialle) e ad Apeldoorn Andrei Toader (Romania), atleti da medaglia quali lo svedese Wictor Petersson (argento continentale al coperto), Rajindra Campbell (giamaicano bronzo olimpico) e il polacco Bukowiecki (già oro europeo indoor). Dopo la rinuncia di Darlan Romani, iridato a Belgrado, il Brasile presenta due specialisti in ascesa come Morais e Dourado.
Nel lungo assente ad Apeldoorn ma in volo verso la Cina, c’è il due volte campione del mondo Miltiadis Tentoglou, poi confermatosi nel 2024 campione europeo e oro olimpico. Con il greco, ritroviamo anche l’argento di Glasgow Mattia Furlani (Fiamme Oro), che poi ha centrato il podio in maglia azzurra all’Europeo di Roma, alle Olimpiadi, fino all’argento in Olanda. Livello altissimo: lo svizzero Simon Ehammer (8,20 nell’eptathlon dell’Europeo), il bulgaro campione europeo Bozhidar Saraboyukov, il giamaicano campione del mondo di Doha 2019 Tajay Gayle, ma soprattutto l’altro giamaicano Wayne Pinnock, argento mondiale all’aperto e olimpico, all’esordio stagionale. Dall’Australia arriva Liam Adcock (8,33 all’aperto), il miglior cinese in gara è Shu Heng (8,12).
Alle 13.02 si conclude la gara dell’eptathlon con i 1000 metri che assegnano le medaglie, alle 13.15 è in programma la finale dei 1500 maschili. A due settimane dalla doppia affermazione su 1500 e 3000 metri ad Apeldoorn, il norvegese Jakob Ingebrigtsen tenta l’accoppiata anche a Nanchino, mentre nelle precedenti edizioni (poco frequentate in verità) può vantare soltanto un argento sui 1500 metri a Belgrado nel 2022. L’uno-due su entrambe le distanze, nella stessa edizione, riuscì solo a Haile Gebrselassie a Maebashi nel 1999, quando l’etiope firmò anche l’allora record dei campionati in 3:33.77, una performance poi migliorata dal connazionale Samuel Tefera a Belgrado (3:32.77) nell’occasione in cui prevalse su Ingebrigtsen (3:33.02), ora primatista del mondo al coperto con il 3:29.63 di questa stagione a Liévin. Da aggiungere che l’ultimo europeo a vincere l’oro dei 1500 metri fu l’ucraino Ivan Heshko, nel 2006 a Mosca. Una specialità in cui l’elenco iscritti comprende atleti tutti in grado di competere per il podio: tra i nomi, il portoghese Isaac Nader (bronzo ad Apeldoorn), i nordamericani Houser e Prakel (Usa), lo spagnolo Garcia e il britannico Gourley. Non c’è al via alcun africano.
A seguire la finale dei 1500 femminili. Non c’è l’oro uscente Freweyni Hailu, ma c’è Gudaf Tsegay, oro nell’edizione 2022 e primatista dei campionati in 3:57.19, per proseguire il dominio in quota etiope, ben sei successi nelle ultime dieci edizioni. Con la più giovane connazionale Diribe Welteji, le etiopi sono seguite da un folto gruppo di atlete di primo piano nella specialità, a iniziare dalla britannica Georgia Hunter-Bell, solo quarta ad Apeldoorn, dalla statunitense Heather MacLean, dalla medaglia europea in Olanda Salomé Afonso (Portogallo), Forfait invece per l’oro francese Agathe Guillemot. Occhio alla keniana Susan Ejore e all’australiana Georgia Griffith, completano il ventaglio delle atlete con ambizioni di piazzamento.
La festa del mezzofondo continua alle 13.40 con la finale degli 800 maschili. Novità della stagione è lo statunitense Josh Hoey, che in 1:43.24 ha firmato la seconda prestazione di sempre al coperto ma il suo avversario principale potrebbe essere proprio il compagno di squadra Brandon Miller che ha impressionato nei primi turni. Gli 800 maschili appaiono come una delle gare di livello mondiale più alto, grazie alla presenza dell’oro e dell’argento europeo di Apeldoorn, l’olandese Samuel Chapple e il belga Eliott Crestan (anche bronzo di Glasgow), mentre ha rinunciato il terzo classificato, l’irlandese Mark English. Al via anche lo spagnolo Josué Canales e l’ugandese Dradriga, ottimo outsider.
Nella finale degli 80 femminili è la campionessa del mondo uscente e argento olimpico a Parigi, l’etiope Tsige Duguma. Il campo delle iscritte le porta la concorrenza della sudafricana Prudence Sekgodiso e della polacca d’oro di Apeldoorn Anna Wielgosz oltre alla svizzera primatista europea U23 Audrey Werro, caduta nella finale continentale. Per l’Africa al via l’altra etiope Nigist Getachew, mentre sarà un’outssider da tenere d’occhio la portoghese Silva.
Dopo la finale dei 60 ostacoli sarà la volta delle due staffette 4×400. In campo maschile cinque nazioni iscritte, senza il Belgio e la Polonia, ultime potenze europee a conquistare l’oro mondiale. Ci sono, naturalmente, gli Stati Uniti, forti di nomi come Elija Godwin, Matthew Boling, Jevon O’Bryant e Kennedy Lightner, la Cina padrona di casa, la Giamaica che in passato ha vinto due ori, due argenti e due bronzi, la temibilissima Nigeria e l’Ungheria a rappresentare l’Europa.
Tra le donne Stati Uniti, Polonia, Australia, Cina e India si sfidano per tre posti sul podio e per raccogliere l’eredità del quartetto olandese, oro a Glasgow e assente in Cina. Gli Usa, con Quanera Hayes, Bailey Lear, Karimah Davis e Maya Singletary (se non le stesse Holmes e Effiong), puntano a brillare. Senza le olandesi volanti, sembra un’impresa ardua impensierire sia il record del mondo (3:23.37 della Russia nel 2006) che quello dei campionati, ancora della Russia, con 3:23.88 nel 2004. Delle cinque nazioni iscritte, sono salite sul podio già Usa con quattro ori, cinque argenti e altrettanti bronzi, la Polonia con due argenti e un bronzo, e l’Australia con un argento.