Apple fa l’indiana

Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha accelerato il piano di Apple di rendersi meno dipendente dalla fornitura cinese puntando anche su altri Paesi della zona come Vietnam e Indonesia, ma il fulcro della sua attività sarà l'India

Mar 19, 2025 - 10:15
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Apple fa l’indiana

Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha accelerato il piano di Apple di rendersi meno dipendente dalla fornitura cinese puntando anche su altri Paesi della zona come Vietnam e Indonesia, ma il fulcro della sua attività sarà l’India

Anche se ostacolato dalla Cina, che ha rallentato i processi alla dogana relativi al trasferimento di materiale industriale e tecnologico verso l’India, Apple ha impresso una forte accelerazione al proprio piano che la vedrà via via disimpegnarsi sempre più nel Paese del Dragone a favore del vicino di casa, meglio tollerato dal nuovo presidente Usa.

IN CERCA DI PAESI PIU’ GRADITI A TRUMP

Da tempo infatti Cupertino sta cercando di incoraggiare i propri fornitori a stabilirsi in India, in modo da potersi distaccare maggiormente dalla Cina, dato che le tensioni commerciali e politiche tra il subcontinente e gli Stati Uniti stanno complicando il proprio business, incidendo anche sulle prospettive di crescita nel breve e medio termine.

I piani asiatici del Gruppo relativi alla produzione dell’iPhone, che già nel 2023 aveva raggiunto il 14 per cento, prevedono di passare dall’attuale 15% al 25% stimato entro il 2028 (dati JPMorgan e Bank of America). Del resto anche lo stesso mercato indiano si è fatto via via più ricettivo nei confronti dei prodotti della Mela morsicata.

APPLE ORA PUNTA SULL’INDIA

In un anno le vendite di Apple in India, uno dei più grandi mercati per gli smartphone al mondo per via della popolazione numerosa, sono cresciute del 33 per cento. Si tratta di un buon risultato che racconta gli sforzi della società per ridurre la dipendenza dalla Cina ed espandere la propria presenza nella regione asiatica: non solo India, ma anche Vietnam e Indonesia, ad esempio.

LA STRATEGIA DI APPLE IN INDIA PARTE DA LONTANO

Apple ha puntato parecchio sul vicino di casa della Cina: nel 2017 ha cominciato ad assemblarvi gli iPhone e nel 2023 ha aperto il suo primo negozio. Storicamente, tuttavia, il mercato indiano degli smartphone è dominato dai dispositivi Android, più economici degli iPhone.

Al momento, Foxconn sta assemblando iPhone nel Karnataka e nel Tamil Nadu. Inizialmente limitata ai modelli “SE”, la produzione è stata estesa anche ai top gamma, tra cui l’iPhone 16 Pro e il Pro Max. C’è poi la partnership con l’indiana Tata Electronics per la fornitura di chip per gli iPhone di futura generazione: tutte mosse che suggeriscono un intensificarsi delle attività nel subcontinente.

IN INDIA ANCHE LA PRODUZIONE DI AIRPODS

Secondo il The Economic Times, Apple avvierà ufficialmente la produzione di AirPods in India ad aprile in uno stabilimento Foxconn situato a Hyderabad. Gli auricolari prodotti nella struttura indiana saranno destinati esclusivamente all’esportazione e non al mercato interno.

Lo stabilimento scelto per ospitare le nuove linee è stato realizzato a seguito di un investimento da 400 milioni di dollari da parte di Foxconn nell’agosto 2023. Già lo scorso luglio erano emerse indiscrezioni secondo le quali Apple stesse valutando l’opportunità di avviare la produzione di custodie di ricarica per AirPods nel subcontinente. Attualmente Apple produce i propri AirPods anche in Vietnam.

DIVERSIFICARE E’ MEGLIO CHE CURARE

L’accelerazione in atto con ogni probabilità è stata imposta dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, tuttavia il piano di Apple era già stato elaborato da tempo e risponde alla necessità di diversificare il proprio schema di approvvigionamento per evitare i colli di bottiglia visti subito dopo la pandemia, con la crisi dei chip.

Il nuovo presidente naturalmente sta spingendo indirettamente affinché le multinazionali americane riducano i propri rapporti con la Cina, principale avversario statunitense nello sviluppo e nella produzione di device hi-tech e ha già strappato ad Apple l’impegno a creare 20mila posti di lavoro negli Usa e a investire nei 50 Stati 500 miliardi, mentre i nuovi dazi dell’amministrazione Trump potrebbero contemporaneamente rendere assai onerosa la produzione nel Paese asiatico.

L’INDIA DIVENTA PIU’ ATTRAENTE

L’India ha colto l’occasione per ridurre fortemente, proprio lo scorso febbraio, le tasse di importazione per i circuiti stampati e altri componenti utilizzati nella produzione di prodotti come tablet, smartphone, laptop e auricolari, così da rendersi maggiormente attrattiva nei confronti degli investitori esteri in fuga dalla Cina.