Apple e l'intelligenza artificiale: il prossimo banco di prova è la nuova versione di Siri
Mark Gurman ha analizzato le ragioni del ritardo di Apple nel settore dell'AI
Per oltre un decennio, Apple ha guidato il settore tecnologico con prodotti capaci di ridefinire interi mercati. Dall'iPhone all'Apple Watch, passando per l'iPad e il Mac, la società di Cupertino ha costruito il proprio successo anche anticipando le esigenze degli utenti.
Oggi, però, la rivoluzione dell'intelligenza artificiale sta cambiando le regole del gioco, e Apple sembrerebbe essere un po' in affanno. Mentre OpenAI, Google, Microsoft e Amazon avanzano con soluzioni sempre più sofisticate, l'azienda fondata da Steve Jobs fatica ancora a proporre un'alternativa competitiva. Mark Gurman, giornalista di Bloomberg, ha analizzato le ragioni di questo ritardo e le difficoltà interne che ne stanno rallentando lo sviluppo.
SIRI ANCORA LIMITATO
Quando Apple introdusse Siri nel 2011, fu la prima grande azienda a integrare un assistente vocale basato sull'intelligenza artificiale nei propri dispositivi. Ma negli anni successivi, il sistema è rimasto sostanzialmente invariato rispetto ai progressi compiuti dalla concorrenza. Alexa, Google Assistant e ChatGPT hanno trasformato l'interazione vocale con la tecnologia, mentre Siri è rimasto un assistente limitato nelle funzioni e nella capacità di comprensione contestuale.
Lo scorso giugno, alla WWDC, Apple ha annunciato una versione aggiornata dell'assistente, progettata per offrire maggiore flessibilità e integrazione con le app. L'idea era quella di consentire a Siri di attingere ai dati personali degli utenti per fornire risposte più pertinenti, analizzare il contenuto dello schermo e interagire con il sistema operativo in modo più fluido. Tuttavia, il software non era ancora pronto per un rilascio immediato, e il debutto è stato rinviato alla primavera del 2025.
Parallelamente, Apple Intelligence ha introdotto alcune funzioni basate sull'AI, come la scrittura assistita, l'editor delle foto e la generazione di emoji personalizzate. Nonostante le aspettative, queste novità non hanno rappresentato un salto qualitativo rispetto alle alternative già presenti sul mercato. La maggior parte delle funzionalità si limita a migliorare aspetti marginali dell'esperienza utente, senza introdurre una reale innovazione.