Andy Diaz senza limiti: “Ora i 18 metri, ho mantenuto la parola e ho vinto. Parigi ha aperto il rubinetto”

Andy Diaz ha dettato legge ai Mondiali Indoor 2025 di atletica, dominando la gara di salto triplo e conquistando una mirabolante medaglia d’oro a due settimane di distanza dal trionfo agli Europei Indoor. Il bronzo olimpico di Parigi 2024 si è esaltato al Cube di Nanchino (Cina), volando a 17.80 metri al primo tentativo e […]

Mar 21, 2025 - 09:47
 0
Andy Diaz senza limiti: “Ora i 18 metri, ho mantenuto la parola e ho vinto. Parigi ha aperto il rubinetto”

Andy Diaz ha dettato legge ai Mondiali Indoor 2025 di atletica, dominando la gara di salto triplo e conquistando una mirabolante medaglia d’oro a due settimane di distanza dal trionfo agli Europei Indoor. Il bronzo olimpico di Parigi 2024 si è esaltato al Cube di Nanchino (Cina), volando a 17.80 metri al primo tentativo e tramortendo immediatamente la concorrenza: nei fatti gli è bastata un’unica prova per regolare la concorrenza e meritarsi il gradino più alto del podio con ampio margine.

Il 29enne ha ritoccato di nove centimetri la già sua miglior prestazione mondiale stagionale timbrata in occasione della rassegna continentale e ha perfezionato di cinque centimetri il record italiano che aveva siglato due anni fa al Golden Gala di Firenze (17.75 all’aperto con 0,9 m/s di vento a favore), facendo risuonare l’Inno di Mameli in una rassegna iridata in sala a distanza di tre anni dalla stoccata di Marcell Jacobs sui 60 metri in quel di Istanbul.

Il fuoriclasse di origini cubane è diventata il quarto uomo di sempre al mondo in un contesto in sala e si è issato al 23mo posto nelle classifiche internazionali combinate all-time, facendo capire di avere ancora ampi margini di miglioramento e di poter provare a sfondare la barriera dei diciotto metri in un prossimo futuro. Intanto la doppietta confezionata tra Apeldoorn e Nanchino fa sognare in vista dei Mondiali all’aperto, in programma a Tokyo nel mese di settembre.

Andy Diaz è diventato il settimo italiano a imporsi ai Mondiali (il secondo nel salto triplo, a 24 anni di distanza dalla fiammata di Paolo Camossi a Lisbona nel 2021). L’azzurro ha espresso la propria soddisfazione attraverso i canali federali: “Mi piace mantenere la parola, avevo detto che avrei vinto e l’ho fatto. Parigi ha aperto il ‘rubinetto’, poi è arrivato l’oro Apeldoorn e adesso l’oro ai Mondiali in Cina: i risultati parlano da soli, ci vediamo ai Mondiali di Tokyo in estate. Mi è dispiaciuto aver tolto il record indoor a Fabrizio, ma la prima cosa che mi ha detto è ‘va bene così, l’hai fatto in un Mondiale’. È la gara più importante, era davvero contento. Peccato non aver potuto continuare a fare gli altri salti, la gara era un po’ lenta, ho preso freddo e non volevo rischiare nulla in vista della stagione all’aperto. Sapevo che un salto poteva bastare, e ce l’ho fatta, tranquillo e rilassato”.

Il nostro portacolori ha poi proseguito:La maglia azzurra mi porta fortuna! È il mio colore preferito, e ora andiamo avanti. Fino ai 18 metri? È l’altra parola che devo mantenere. Ci stiamo lavorando. Manca sempre meno. Questa giornata la dedico a mia mamma, alla mia famiglia, a Fabrizio e ai suoi cari. Sì, Fabrizio: il mio amico, allenatore, mental coach, la mia guida, un idolo, una persona che ha i miei stessi pensieri e stessi obiettivi, mi fa andare avanti e non mi fa mollare mai. È il top del top. Un grazie anche al dottor Alessandro Di Napoli senza cui non saremmo stati qui: sentivo dolore dopo la prima gara di febbraio e nonostante questo siamo riusciti a prendere due ori nelle settimane successive. Ora si fa festa, ce la meritiamo!”.