Alibaba farà le scarpe a DeepSeek sull’intelligenza artificiale?

Dopo il ritorno sulla scena pubblica del suo co-founder Jack Ma, Alibaba sfodera il suo modello di Ai maggiormente avanzato, Tongyi Qwen QwQ-32B, capace di competere con DeepSeek. Ma il vero obiettivo sarebbe agganciare Amazon, al lavoro su algoritmi smart low cost. Tutti i dettagli

Mar 6, 2025 - 16:34
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Alibaba farà le scarpe a DeepSeek sull’intelligenza artificiale?

Dopo il ritorno sulla scena pubblica del suo co-founder Jack Ma, Alibaba sfodera il suo modello di Ai maggiormente avanzato, Tongyi Qwen QwQ-32B, capace di competere con DeepSeek. Ma il vero obiettivo sarebbe agganciare Amazon, al lavoro su algoritmi smart low cost. Tutti i dettagli

L’Intelligenza artificiale, grossomodo, è fatta. Già si parla di algoritmi avanzati in grado di andare oltre gli attuali limiti, ma con i vari ChatGpt il passo più grande sembra essere stato compiuto. Come in tutte le tecnologie, però, vincerà chi riuscirà a creare quella più economica. E dato che i cinesi sono maestri nell’arte del risparmio, si comprende perché sia bastato l’annuncio dell’esistenza di DeepSeek per terremotare l’intero settore occidentale. Adesso però la startup fondata nel 2023 da Liang Wenfeng non è più sola in questo arrembaggio asiatico alle Ai occidentali: anche il colosso dell’e-commerce Alibaba ha rilasciato oggi la sua Intelligenza artificiale più agguerrita.

LA SFIDA TRA ALIBABA E DEEPSEEK ENTRA NEL VIVO?

Il nome di questo nuovo super algoritmo è respingente, almeno per noi occidentali: Tongyi Qwen QwQ-32B. Ma potrebbe presto rimbalzare da un capo all’altro del mondo e imporsi sulla scena hi-tech. Almeno lo credono gli azionisti: il titolo di Alibaba alla Borsa di Hong Kong è subito schizzato del 7,42% (a 139,90 dollari di Hk), fino a sfiorare i massimi da novembre 2021.

Tongyi Qwen QwQ-32B è stato sviluppato in open source e incentrato sul miglioramento delle capacità di ragionamento. Ma soprattutto nel sottotesto della presentazione si allude al fatto che sia in grado di competere con la connazionale mandarina già spauracchio delle software house occidentali: secondo le informazioni ufficiali riesce a eguagliare le prestazioni di DeepSeek r-1, con soli 32 miliardi di parametri non solo mentre la concorrente asiatica ha 671 miliardi di parametri (di cui 37 miliardi attivati). Inoltre la avrebbe superato anche in alcuni test settoriali.

Col passare delle settimane in verità il fenomeno attorno a DeepSeek si è largamente sgonfiato perché proprio i test hanno dimostrato che le risposte non solo sono spesso asservite alla dottrina del partito comunista cinese e, dunque, inattendibili e inutili a fini pratici, ma anche che il numero di abbagli in cui incorre l’Ai è notevolmente superiore rispetto all’accuratezza dimostrata da altre rivali in campo.

ALIBABA SORPASSA AMAZON?

A ogni modo, se si vuole prestare orecchio al team di Alibaba, il loro algoritmo smart sarebbe particolarmente abile nelle “capacità di ragionamento di base”, incluso il pensiero critico e dunque restituirebbe un feedback accurato rispetto agli impulsi ricevuti. Il co-fondatore di Alibaba, Jack Ma, è tornato a calcare le scene pubbliche a febbraio, in occasione di un incontro tra il presidente Xi Jinping e altre figure di spicco del settore privato cinese, dopo diversi anni durante i quali se ne era rimasto a latere, intensificando persino i rumor di una sua sparizione.

Ma il vero obiettivo di Alibaba più che DeepSeek con ogni probabilità sarà Amazon: il gigante dell’e-commerce statunitense non solo è infatti il principale rivale nel settore dei negozi online, ma è a sua volta al lavoro su un modello di Intelligenza artificiale avanzato che ha come obiettivo quello di mantenere bassi i costi. La sfida tra Pechino e Washington, insomma, passerà anche dall’Ai e sembra solo agli inizi.