“Al Bano e Ranieri non mollano con la tinta. Berlusconi conosceva tutti i miei brani. I Beatles? Se la tiravano. Ho amato due donne insieme”: la vita di Peppino Di Capri
Il cantautore 85 anni ricorda gli aneddoti più divertenti e importanti della sua carriera L'articolo “Al Bano e Ranieri non mollano con la tinta. Berlusconi conosceva tutti i miei brani. I Beatles? Se la tiravano. Ho amato due donne insieme”: la vita di Peppino Di Capri proviene da Il Fatto Quotidiano.

Le prime note e poi il celebre attacco: “Champagne per brindare a un incontro…Con te che già eri di un altro”. “Champagne” è uno dei brani italiani più celebri della nostra storia musicale, uscito nel 1973 scritto da Mimmo Di Francia, su testo di Depsa e Sergio Iodice e lanciato proprio da Peppino Di Capri.
“All’inizio non la volevo nemmeno. Pensavo di darla a Modugno o Aznavour – confessa l’artista a Il Corriere della Sera -. Una mattina mi svegliai, riascoltai il mio provino e mi chiesi: ‘Ma perché devo regalarla a loro? Me la canto io’ A Canzonissima del 1973 arrivai quinto su nove, vinse la Cinquetti. Ci restai male. ‘Mi do tempo sei mesi: se non avrà successo, allora di musica non capisco niente’“. Poi il boom e si vocifera 5 milioni di diritti d’autore: “Sa che non lo so…Mi comprai una Lamborghini rosso amaranto”.
Tantissimi gli aneddoti legati alla lunga carriera dell’artista 85enne: “Lo Scià di Persia ci ricevette a Palazzo. La sala era strapiena, però ci fecero accomodare dietro a un grosso paravento. Suonammo solo per lui e Farah Diba. Ci illudemmo che alla fine ci scappasse chissà quale regalo prezioso, come minimo un tappeto persiano.- I miei musicisti ebbero in dono una foto dello Scià e della regina in una cornice di plastica. Erano incazzati neri. Io lo stesso ritratto, però con la cornicetta di legno“.
Poi la politica italiana con Silvio Berlusconi suo fan: “Mi si avvicinò e domandò: ‘Lei conosce le mie canzoni?’. ‘Come no, presidente’. Durante il concerto salì in pedana e mi rubò il microfono. Sapeva a memoria tutto il mio repertorio”. Poi il “caso” per il comizio di Salvini a Napoli: “Per gentilezza, aveva parlato così bene di me. Gli por- tai i miei ultimi due ellepì. ‘Quanto le devo?’, mi chiese. ‘Ma niente!’. Mi fermai a cena. L’indomani i giornali scrissero che Peppino di Capri era diventato leghista”.
Forse non tutti lo sanno ma a 26 anni Peppino di Capri fece da spalla ai Beatles: “Bravi ma scostanti. Se la tiravano un po’”. Al Bano e Di Capri sono amici: “Ci conosciamo da una vita, dai tempi del Cantagiro, siamo amici. Già anni fa lo prendevo in giro perché portava sempre il cappello per coprire la stempiatura. Pure io mi facevo la tinta, poi un giorno mi sono guardato allo specchio e non mi piacevo più. Meglio bianchi. Al Bano e Massimo Ranieri invece non mollano, che poi viene un colore un po’ così”.
Poi il privato con il matrimonio con Roberta, il grande amore, anzi due: “Con Roberta mi stavo separando, anche se, dopo una notte di passione, mentre già stavo con Giuliana, era rimasta incinta di nostro figlio Igor. Fui conteso, ma non ero un grande conquistatore, le ho amate entrambe”.
La considerazione è che “se ami davvero, rinunci alla scappatella. Però non è un sacrificio, anzi, rientri a casa contento di aver domi- nato l’istinto. I traditori non mi piacciono. In Champagne lui si innamora sul serio, è lei che è infedele al fidanzato ma poi torna da lui”.
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