Agrivoltaico, si tratta sui tempi con la Commissione Ue

Come andranno gli incentivi Pnrr all’agrivoltaico dopo la riapertura del bando dal 1° aprile? Questa una delle domande principali che hanno alimentato il dibattito al primo Forum nazionale sull’agrivoltaico, organizzato a Roma da Legambiente, mercoledì 16 aprile. Il governo si è detto “ampiamente fiducioso” che la riapertura “permetterà di colmare il gap che la scadenza […] The post Agrivoltaico, si tratta sui tempi con la Commissione Ue first appeared on QualEnergia.it.

Apr 18, 2025 - 17:50
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Agrivoltaico, si tratta sui tempi con la Commissione Ue

Come andranno gli incentivi Pnrr all’agrivoltaico dopo la riapertura del bando dal 1° aprile?

Questa una delle domande principali che hanno alimentato il dibattito al primo Forum nazionale sull’agrivoltaico, organizzato a Roma da Legambiente, mercoledì 16 aprile.

Il governo si è detto “ampiamente fiducioso” che la riapertura “permetterà di colmare il gap che la scadenza dei termini non aveva allineato”, nelle parole di Fabrizio Penna, capo dipartimento per il Pnrr del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.

Come abbiamo scritto, le domande per ottenere le risorse di cui al dm Agrivoltaico possono essere inviate al Gse fino al 30 giugno 2025.

Restano da assegnare più di 323 milioni di euro ai registri e alle aste in base alla proporzione dei contingenti di potenza indicati all’articolo 5, commi 1 e 2 del dm, che prevede:

  • un contingente di 300 MW riservato al solo comparto agricolo per impianti sotto 1 MW, con accesso tramite registri;
  • un contingente di 740 MW dedicato sia agli agricoltori che alle associazioni temporanee di imprese (che includano almeno un soggetto del settore agricolo), con accesso tramite aste, per impianti di qualsiasi potenza.

Rimane però il grande ostacolo dei tempi stretti imposti dal Pnrr, perché gli impianti devono essere connessi alla rete entro il 30 giugno 2026.

Lo stesso Penna, nel suo intervento, ha definito il permitting “un gigantesco elefante nella cristalleria” ed è uno degli argomenti “sui quali stiamo affrontando il negoziato con la Commissione europea per ottenere un ulteriore allungamento delle tempistiche”.

Tali tempistiche, ha precisato, dalla presentazione iniziale del progetto all’accensione dell’impianto, “a oggi secondo i nostri esempi portati in Commissione europea, sono almeno il doppio di quello che si poteva prevedere”.

Gli effetti del Testo unico rinnovabili

Più in generale, sulle criticità del Testo unico sulle rinnovabili (D.lgs. 190/2024) si è soffermato il presidente della Commissione Pnrr-Pniec, Massimiliano Atelli.

Fra solare ed eolico, ha evidenziato, nei primi tre mesi del 2025 si è registrato un crollo della richiesta di autorizzazioni a livello statale del 75%, in confronto al primo trimestre del 2024.

Questo -75%, prosegue Atelli nel suo intervento, riguarda soprattutto il solare ed è “il primo effetto del Testo unico”. Il provvedimento, infatti, sembra aver semplificato alcune procedure di autorizzazione per i progetti fotovoltaici, escludendone una parte dalla Via ordinaria.

“Quello che sta continuando ad arrivare alla Commissione Statale è eolico offshore ed eolico a terra, su quello possiamo concentrare la nostra programmazione facendo un buon lavoro”, anche se rimane “il problema delle richieste di autorizzazione pervenute prima del testo unico rinnovabili, dove c’è ancora tanto solare e non ho capito se arriveranno nuove indicazioni su quello”.

Atelli ha poi citato le incertezze normative, in particolare in merito alla verifica di assoggettabilità dei progetti alla Via. “Potremmo avere delle situazioni di pareri discordanti” tra Stato e Regioni riguardo al percorso da seguire (verifica di assoggettabilità o Via) con il rischio di successivi contenziosi.

Inoltre, prosegue Atelli, non tutte le Regioni sono dotate di una commissione dedicata: “abbiamo molte Regioni in cui la verifica di assoggettabilità sarà di competenza di uffici che fanno anche molto altro e, quindi, vi si potranno dedicare non in modo esclusivo”. E qui il rischio è che si dilatino i tempi delle autorizzazioni.

  • Video completo del Forum

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