A Santa Maria Maggiore suona 'Sperduta', la tradizione dei 13 rintocchi
AGI - La Basilica papale di Santa Maria Maggiore ha annunciato la morte di Papa Francesco facendo suonare con 13 rintocchi, che da tradizione indicano il lutto, della 'Sperduta'. La campana denominata 'Sperduta' è tornata da poco più di un anno nella basilica dove il pontefice ha chiesto di essere sepolto. Al 21 marzo dell'anno scorso risale il suo ritorno, dopo 140 anni, dai Musei Vaticani, dove fino a quel momento veniva custodita. "Si tratta di un manufatto di grande valore culturale per la Basilica, appartenente all'apogeo artistico verificatosi durante il pontificato di Niccolo' IV, primo Papa francescano", si legge sul sito della Basilica. "La campana, donazione del senatore romano Pandolfo Savelli 'Ad honorem dei et Beate Marie Virginis', dall'antico campanile, fu inserita nella cella campanaria della nuova torre, costruita nel 1376, tuttora il punto più elevato del centro di Roma", si spiega. "Per la sua esecuzione, nel 1289, Guidotto e Andreotto Pisano rifusero una campana antica del tempo di Papa Callisto II (1119-1124) - si racconta -. Dalla cima dell'Esquilino diffuse il suo suono per tutta la citta' fino al 1884, quando a causa di una rottura, fu smontata e in seguito custodita nella collezione vaticana per volere di Leone XIII (1878-1903). In sostituzione, fu posta una nuova campana alla quale si riferisce oggi la storia della 'Sperduta', originalmente legata a quella antica. Ancora oggi alle ore 21 si possono sentire i rintocchi della campana a ricordo della vicenda della pellegrina che si era smarrita nella notte e che, proprio grazie ai rintocchi, ritrovo' la strada per entrare in città. D'ora in poi, il racconto della 'Sperduta' non sarà riferibile soltanto alla giovane pellegrina ma anche alla storica campana stessa".

AGI - La Basilica papale di Santa Maria Maggiore ha annunciato la morte di Papa Francesco facendo suonare con 13 rintocchi, che da tradizione indicano il lutto, della 'Sperduta'. La campana denominata 'Sperduta' è tornata da poco più di un anno nella basilica dove il pontefice ha chiesto di essere sepolto. Al 21 marzo dell'anno scorso risale il suo ritorno, dopo 140 anni, dai Musei Vaticani, dove fino a quel momento veniva custodita.
"Si tratta di un manufatto di grande valore culturale per la Basilica, appartenente all'apogeo artistico verificatosi durante il pontificato di Niccolo' IV, primo Papa francescano", si legge sul sito della Basilica. "La campana, donazione del senatore romano Pandolfo Savelli 'Ad honorem dei et Beate Marie Virginis', dall'antico campanile, fu inserita nella cella campanaria della nuova torre, costruita nel 1376, tuttora il punto più elevato del centro di Roma", si spiega.
"Per la sua esecuzione, nel 1289, Guidotto e Andreotto Pisano rifusero una campana antica del tempo di Papa Callisto II (1119-1124) - si racconta -. Dalla cima dell'Esquilino diffuse il suo suono per tutta la citta' fino al 1884, quando a causa di una rottura, fu smontata e in seguito custodita nella collezione vaticana per volere di Leone XIII (1878-1903). In sostituzione, fu posta una nuova campana alla quale si riferisce oggi la storia della 'Sperduta', originalmente legata a quella antica. Ancora oggi alle ore 21 si possono sentire i rintocchi della campana a ricordo della vicenda della pellegrina che si era smarrita nella notte e che, proprio grazie ai rintocchi, ritrovo' la strada per entrare in città. D'ora in poi, il racconto della 'Sperduta' non sarà riferibile soltanto alla giovane pellegrina ma anche alla storica campana stessa".