A che punto è l’Europa con il piano Inquinamento Zero?

![CDATA[L’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), in collaborazione con il centro comune di ricerca (Joint Research Centre) della Commissione Europea, ha pubblicato una nuova relazione che riporta i risultati del monitoraggio sullo stato dell’inquinamento in Europa, rispetto agli obiettivi per il 2030. Cosa tratta Parliamo del secondo report che riporta lo stato di avanzamento nella riduzione dell’impatto ambientale su tutti i fronti del piano inquinamento zero per il 2030. I dati mostrano che le politiche europee hanno certamente portato risultati nel ridurre: inquinamento atmosferico; uso dei pesticidi; rifiuti di plastica in mare. Su altri aspetti gli sforzi intrapresi non sembrano essere stati sufficientemente incisivi per il raggiungimento dei prossimi obiettivi e anche i numeri dei decessi dovuti all’inquinamento atmosferico rimangono importanti, come ha riportato recentemente la stessa AEA. Il dettaglio degli obiettivi La relazione riporta il progresso degli obiettivi di inquinamento zero che riguardano sei aree: Inquinamento atmosferico; Inquinamento acustico; Difesa degli ecosistemi, della biodiversità; Inquinamento da plastica; Rifiuti. Andando nel dettaglio: la riduzione del 55% delle morti premature, legate all’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute, pare al momento un obiettivo raggiungibile, i dati sono in linea; il secondo obiettivo è relativo alla diminuzione del livello di inquinamento acustico dovuto ai trasporti, su cui poco è stato fatto finora, soprattutto nei centri urbani più grandi dove il problema è maggiore; la salute delle persone in Europa passa anche dalla difesa della biodiversità, per cui è stato posto l’obiettivo di ridurre del 25% gli inquinanti dell’aria che ne minacciano la ricchezza, i dati attuali indicano sia difficile da raggiungere; l’attenzione è posta anche al settore agricolo, che presenta risultati opposti. Se da una parte l’impoverimento dei terreni non arretra quando previsto, sull’uso dei pesticidi chimici, fra cui quelli più pericolosi, si è ridotto notevolmente e gli obiettivi del 2030 appaiono raggiungibili; anche sul fronte degli allevamenti, i regolamenti finalizzati alla riduzione dell’utilizzo di antimicrobici stanno portando progressi incoraggianti; sui rifiuti in plastica, se da una parte l’obiettivo di arrivare al meno 50% di rifiuto in mare pare vicino, la diffusione delle microplastiche nell’ambiente continua ad avanzare; non sono incoraggianti invece i progressi sulla riduzione dei rifiuti, per cui le azioni risultano insufficienti sia per la componente di origine domestica sia sul totale della produzione. Conclusioni Le politiche europee per la riduzione dell’inquinamento stanno portando ad alcuni importanti risultati, soprattutto nella riduzione dell’inquinamento dell’aria, nell’utilizzo di pesticidi chimici in agricoltura e dell’inquinamento dei mari dovuto ai rifiuti in plastica. Tuttavia, servono interventi più incisivi su altri fronti, per avvicinarsi se non agli obiettivi per il 2030 a quelli già fissati per il 2050. Per approfondire: “Inquinamento atmosferico: l’impatto del riscaldamento globale sulla salute” “Presente e futuro dell’economia circolare in Europa” ]]

Mar 19, 2025 - 10:28
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A che punto è l’Europa con il piano Inquinamento Zero?
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L’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), in collaborazione con il centro comune di ricerca (Joint Research Centre) della Commissione Europea, ha pubblicato una nuova relazione che riporta i risultati del monitoraggio sullo stato dell’inquinamento in Europa, rispetto agli obiettivi per il 2030.

Cosa tratta

Parliamo del secondo report che riporta lo stato di avanzamento nella riduzione dell’impatto ambientale su tutti i fronti del piano inquinamento zero per il 2030. I dati mostrano che le politiche europee hanno certamente portato risultati nel ridurre:

  • inquinamento atmosferico;
  • uso dei pesticidi;
  • rifiuti di plastica in mare.

Su altri aspetti gli sforzi intrapresi non sembrano essere stati sufficientemente incisivi per il raggiungimento dei prossimi obiettivi e anche i numeri dei decessi dovuti all’inquinamento atmosferico rimangono importanti, come ha riportato recentemente la stessa AEA.

Il dettaglio degli obiettivi

La relazione riporta il progresso degli obiettivi di inquinamento zero che riguardano sei aree:

  1. Inquinamento atmosferico;
  2. Inquinamento acustico;
  3. Difesa degli ecosistemi, della biodiversità;
  4. Inquinamento da plastica;
  5. Rifiuti.

Andando nel dettaglio:

  • la riduzione del 55% delle morti premature, legate all’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute, pare al momento un obiettivo raggiungibile, i dati sono in linea;
  • il secondo obiettivo è relativo alla diminuzione del livello di inquinamento acustico dovuto ai trasporti, su cui poco è stato fatto finora, soprattutto nei centri urbani più grandi dove il problema è maggiore;
  • la salute delle persone in Europa passa anche dalla difesa della biodiversità, per cui è stato posto l’obiettivo di ridurre del 25% gli inquinanti dell’aria che ne minacciano la ricchezza, i dati attuali indicano sia difficile da raggiungere;
  • l’attenzione è posta anche al settore agricolo, che presenta risultati opposti. Se da una parte l’impoverimento dei terreni non arretra quando previsto, sull’uso dei pesticidi chimici, fra cui quelli più pericolosi, si è ridotto notevolmente e gli obiettivi del 2030 appaiono raggiungibili;
  • anche sul fronte degli allevamenti, i regolamenti finalizzati alla riduzione dell’utilizzo di antimicrobici stanno portando progressi incoraggianti;
  • sui rifiuti in plastica, se da una parte l’obiettivo di arrivare al meno 50% di rifiuto in mare pare vicino, la diffusione delle microplastiche nell’ambiente continua ad avanzare;
  • non sono incoraggianti invece i progressi sulla riduzione dei rifiuti, per cui le azioni risultano insufficienti sia per la componente di origine domestica sia sul totale della produzione.


Conclusioni

Le politiche europee per la riduzione dell’inquinamento stanno portando ad alcuni importanti risultati, soprattutto nella riduzione dell’inquinamento dell’aria, nell’utilizzo di pesticidi chimici in agricoltura e dell’inquinamento dei mari dovuto ai rifiuti in plastica. Tuttavia, servono interventi più incisivi su altri fronti, per avvicinarsi se non agli obiettivi per il 2030 a quelli già fissati per il 2050.

Per approfondire:

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