Volley, Civitanova liquida l’SK Ankara e avvicina la finale di Challenge Cup
Civitanova ha travolto l’SK Ankara con un secco 3-0 (25-21; 25-17; 25-21) nella semifinale d’andata della Challenge Cup di volley maschile, la terza competizione europea per importanza. La Lube ha rispettato il pronostico della vigilia davanti ai 1.600 spettatori dell’Eurosuole Forum, regolando la rognosa formazione turca con il massimo scarto e mettendo una seria ipoteca […]

Civitanova ha travolto l’SK Ankara con un secco 3-0 (25-21; 25-17; 25-21) nella semifinale d’andata della Challenge Cup di volley maschile, la terza competizione europea per importanza. La Lube ha rispettato il pronostico della vigilia davanti ai 1.600 spettatori dell’Eurosuole Forum, regolando la rognosa formazione turca con il massimo scarto e mettendo una seria ipoteca sulla qualificazione all’atto conclusivo: servirà vincere due set nel confronto di ritorno in programma tra un paio di settimane nella capitale anatolica, in caso di sconfitta per 3-0 o 3-1 si giocherà il golden set di spareggio.
La Lube è riuscita a prendere il comando delle operazioni nella parte centrale dei primi due set e poi ha allungato di forza nel finale, mentre nel terzo parziale ha recuperato un break di svantaggio e poi ha tenuto a bada gli ospiti chiudendo i conti in 86 minuti di gioco. I cucinieri, che in stagione hanno già alzato al cielo la Coppa Italia, sono tornati al successo dopo il ko rimediato nel weekend contro Modena in Superlega.
Prestazione di rilievo da parte dello schiacciatore Eric Loeppky (17 punti, 2 ace, 71% in fase offensiva) e dell’opposto Adis Lagumdzija (13 punti, 48% in attacco, 3 muri), in doppia cifra anche il martello Mattia Bottolo (10 punti, 3 ace, 33% in attacco e 47% in ricezione) sotto la regia di Mattia Boninfante. Al centro c’è stato spazio per Barthelemy Chinenyeze (5) e Marko Podrascanin (8 punti, 3 muri), il libero Fabio Balaso ha chiuso con il 50% in ricezione. Tra le fila dell’SK Ankara il migliore è stato Thomas Edgar (17 punti), 8 punti a testa per Salvador Hidalgo e Gokhan Gokgoz.